LIBERACI DALLA FAME. AMEN – SONO 850 MILIONI LE PERSONE CHE CAMPANO (SI FA PER DIRE) CON UN PUGNO DI RISO AL GIORNO. GABANELLI: ''PRODURRE PIU’ CIBO “GENETICAMENTE MODIFICATO” SERVE A POCO. MEGLIO NON BUTTARE LA VERDURA'' – LE GUERRE FANNO SCHIZZARE LA BUSTA DELLA SPESA: IN SIRIA I PREZZI CRESCIUTI DELL’800%

-

Condividi questo articolo


 

Milena Gabanelli per il “Corriere della Sera

 

FAME FAME

Per una vita sana e attiva l' organismo mediamente ha bisogno di 2.100 calorie al giorno. Per dare un' idea: 100 grammi di latte corrispondono a 47 calorie, di pane 250, riso 300, maiale 171, manzo 115, cavolo 40, cipolla 40, banana 89, mela 52. Bene, oggi 815 milioni di persone mettono nello stomaco poco più di un pugno di riso al giorno. I dati del rapporto Fao, Ifad, Unicef, Wfp, Who mostrano un fenomeno in crescita: 38 milioni di affamati in più rispetto al 2015.

 

Numeri che vengono confusi e inghiottiti dentro una preoccupazione più generale: se oggi 815 milioni di persone non mangiano, come si potrà sfamare un pianeta che nel 2050 sfiorerà i 10 miliardi di abitanti? La risposta dell' industria e delle agenzie internazionali è una sola: bisogna produrre più cibo. Intanto vediamo dove oggi si soffre la fame e perché.

 

FAME 3 FAME 3

La crisi alimentare più grave al mondo si consuma in Yemen, e coinvolge 17 milioni di persone. Tre anni di conflitti hanno reso l' accesso al cibo sempre più difficile. Sette anni di guerra in Siria hanno fatto impennare il prezzo degli alimenti dell' 800%, portando 6,5 milioni di siriani a soffrire la fame, insieme ai 7 milioni che vivono nella regione del Lago Ciad, diventata rifugio di terrorismi e persecuzioni.

 

Guerre e guerriglie sono la causa di malnutrizione nella Repubblica Centrafricana, nella Repubblica Democratica del Congo, in Nigeria, Niger, Sud Sudan, Libia, Sahel centrale, Afghanistan. Poi ci sono gli choc climatici che colpiscono l' Etiopia, la Somalia, il Senegal, la Mauritania, il Burkina Faso e il Pakistan. A causa delle continue inondazioni e dell' alto tasso di povertà, milioni di persone hanno la pancia vuota in Bangladesh, Myanmar, Mongolia e in vaste aree rurali dell' India.

 

FAME 2 FAME 2

La popolazione mondiale oggi è di 7,5 miliardi, salirà a 8,6 nel 2030, a 9,8 nel 2050. Questo mostra un rallentamento nella crescita demografica, con un' unica eccezione: l' Africa, che arriverà da sola a costituire il 50% dei 2,3 miliardi in più attesi fra 32 anni. In particolare si stima che la Nigeria diventerà il Paese più popoloso al mondo (oggi è il settimo). Sulla base di questi indicatori la Fao ha valutato che sarà necessario aumentare la produzione del 50%.

 

Da tempo i colossi della chimica fanno leva sul tema «fame nel mondo» per espandere le coltivazioni ogm, più recentemente la ricerca scientifica investe in quello che viene definito «il cibo del futuro»: nuovi alimenti capaci di soddisfare la domanda scoraggiando gli allevamenti intensivi. L' ultimo studio che ha come obiettivo «alleviare la fame nel mondo» arriva dalla Finlandia, dove un gruppo di ricercatori ha creato delle proteine in laboratorio partendo dall' energia rinnovabile.

 

siccita uguale fame siccita uguale fame

Il cofondatore di Google, Sergey Brin, ha finanziato la produzione dell' hamburger in laboratorio. Una carne un po' costosa, ma a basso impatto ambientale. Con una tecnica simile negli Stati Uniti c' è chi sta riuscendo a moltiplicare l' albume facendo a meno delle galline. La Fondazione «Bill&Melinda Gates», sta investendo negli incroci di mucche e polli per arrivare a «migliorare la produttività delle razze di bestiame disponibili per gli allevatori in Africa». Stanno nascendo gli allevamenti su larga scala di insetti: sono nutrienti, molto proteici, si riproducono velocemente e si adattano a qualsiasi habitat.

 

Idee, progetti e prodotti che porteranno ritorni economici ai Paesi più ricchi e alle multinazionali, senza spostare di una virgola l' origine del problema. Le più gravi «food crisis» nel mondo non sono causate dalla mancanza di cibo, ma dai conflitti armati che distruggono le infrastrutture, rendono impossibili le coltivazioni, impediscono le forniture, causano la chiusura di attività, interrompono l' occupazione e l' assistenza sanitaria, provocano recessioni economiche, e di conseguenza rendono proibitivo l' accesso ai mercati per l' acquisto del cibo.

 

FAME 1 FAME 1

A questo si aggiungono le calamità naturali: cicloni e siccità hanno obbligato lo scorso anno 19 milioni di persone a spostarsi. Cyril Lekiefs, senior food security di Action contre le Faim, l' organizzazione internazionale che si occupa da decenni del tema, non ha dubbi: «Queste soluzioni sono destinate ai consumatori che vivono nel nord del mondo, l' hamburger di laboratorio non arriverà mai alle persone che campano con un dollaro al giorno».

 

L' unico modo per sfamare queste popolazioni oggi è quello di portargli da mangiare. Unicef, il principale fornitore di alimenti terapeutici pronti all' uso, sta investendo in tecnologia per rafforzare le infrastrutture, l' accesso ai servizi e alle informazioni. La Commissione Ue invece ci mette i soldi, ed è il più grande donatore al mondo: 750 milioni di euro nel 2016, e incoraggia la distribuzione dei voucher direttamente nei villaggi.

 

fame 4 fame 4

Considerando che nei prossimi anni il grosso aumento demografico riguarderà proprio le zone rurali, disagiate e instabili dell' Africa, cosa si pensa di fare? Gli choc climatici e i conflitti si risolvono (o si arginano) solo ripensando modelli di sviluppo che passano da accordi internazionali, e con una più equa distribuzione della ricchezza. Senza questa precondizione, nessuno potrà arrestare la fame, e quindi i flussi migratori.

 

Mentre l' 11% della popolazione mondiale è malnutrita, 600 milioni di persone sono obese, e 1,3 miliardi sovrappeso. Secondo l' Organizzazione delle Nazioni Unite per l' Alimentazione e l' Agricoltura, ogni anno un terzo di tutta la produzione alimentare viene buttata prima che arrivi al consumo. Vale a dire 1,3 miliardi di tonnellate di cibo per un valore globale di un trilione di dollari l' anno. Secondo la Ong Action contre la fame «già oggi abbiamo la capacità di nutrire 10miliardi di persone sulla terra. La fame non è un problema tecnico. È un problema politico».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – GIORGETTI È DISPERATO: NON SA DOVE TROVARE I SOLDI PER LA PROSSIMA FINANZIARIA (SI PRESENTA A OTTOBRE MA ANDAVA CUCINATA IERI), MENTRE I PARTITI DELLA MAGGIORANZA, IN PIENA SBORNIA DA EUROPEE, SPARANO PROMESSE IRREALIZZABILI. MA DOPO IL 9 GIUGNO SI CHIUDERA' IL CORDONE DELLA BORSA: E SARANNO BOTTI TRA GIORGETTI E IL PERICOLANTE SALVINI (LEGA VICINA ALL'IMPLOSIONE) – "MELONI, DETTA GIORGIA" SI ILLUDE DI POTER RIDISCUTERE L'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITÀ, BARATTANDOLO ALLA RATIFICA DEL MES - MA A BRUXELLES LA REGINA DI COATTONIA SARA' IRRILEVANTE (I VOTI DI ECR NON SERVIRANNO PER LA COMMISSIONE UE) E GLI EURO-POTERI PREPARANO GIA' UNA BELLA PROCEDURA D'INFRAZIONE PER L'ITALIA – LA PREOCCUPAZIONE DELL'UE PER LA DEBOLEZZA STRUTTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA: NEMMENO I MOLTI MILIARDI DEL PNRR STANNO FACENDO VOLARE IL PIL...

DAGOREPORT – ASPETTANDO IL VOTO, MACRON E SCHOLZ HANNO TROVATO UN ACCORDO DI MASSIMA: SILURATA URSULA ED ESCLUSA OGNI ALLEANZA CON LA MELONI, I DUE LASCERANNO AL PPE, GRUPPO DI MAGGIORANZA, L’ONERE DI TROVARE UN NOME ALTERNATIVO A VON DER LAYEN PER LA COMMISSIONE (NO A WEBER, UN PO' TROPPO DI DESTRA, IN POLE IL BAVARESE SÖDER) – I SOCIALISTI PUNTANO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEO, DOVE SANCHEZ FA PRESSIONE SU SCHOLZ PER IL PORTOGHESE COSTA. MA SE LA SCELTA RICADESSE SUI LIBERALI, MACRON PROPORREBBE MARIO DRAGHI - MORALE DELLA FAVA: ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO, LA DUCETTA IN EUROPA SARA' IRRILEVANTE...

DAGOREPORT – CHI SOGNA IL RITORNO DI TRUMP ALLA CASA BIANCA? DI CERTO NETANYAHU ED EMIRATI ARABI UNITI, MA TRA LE VEDOVELLE DI “THE DONALD” NON C’È PUTIN. “MAD VLAD” PREFERISCE IL PREVEDIBILE NEMICO BIDEN A QUEL MATTACCHIONE INAFFIDABILE DEL TYCOON (CHE GIUSTO IERI HA INVOCATO LE BOMBE AMERICANE SU MOSCA). UNA DIFFIDENZA POTENZIALMENTE UTILE A “SLEEPY JOE”: IL CREMLINO POTREBBE “CONCEDERGLI” LA PACE IN UCRAINA PER EVITARE IL RITORNO DI TRUMP – E LA MELONI? TIENE IL PIEDE IN DUE STAFFE: MANDA I SUOI ALLA CONVENTION CPAC, MA SI FA DARE I BACETTI DA BIDEN…

FLASH! - FIAMME GIALLE IN FIAMME: AVVISATE ANDREA DE GENNARO CHE IL GENERALE FRANCESCO GRECO NON GRADISCE PER NIENTE L'EVENTUALE INCARICO AL COMANDO AERO-NAVALE; SI ILLUDEVA DI ANDARE AL COMANDO INTERREGIONALE DI ROMA - AVVISATE MANTOVANO CHE L'EX DIRETTORE DELL'AISE LUCIANO CARTA, FINITO PRIMA A LEONARDO, POI BOCCIATO DA TIM COME UOMO DI VIVENDI, ORA ALL'AGENZIA DI STAMPA LA PRESSE, NON HA PERSO LA SPERANZA DI OCCUPARE LA PRESIDENZA DI UNA AZIENDA PUBBLICA. E HA RIPRESO A INCONTRARE I SUOI VECCHI AMICI (CARAVELLI & C.)