olio oliva truffe

LOSCHI COME L’OLIO – SI MOLTIPLICANO LE INCHIESTE SULLA CONTRAFFAZIONE DELL’OLIO EXTRAVERGINE ITALIANO – TONNELLATE DI PRODOTTO STRANIERO USATE PER GONFIARE LE RESE DELLA RACCOLTA NOSTRANA – LE BOTTIGLIE TEDESCHE RIETICHETTATE IN MODO FRAUDOLENTO

Barbara Cataldi per il “Fatto Quotidiano

 

OLIO OLIVA TRUFFEOLIO OLIVA TRUFFE

Quasi tutto l'olio extravergine che esportiamo all'estero e circa la metà di quello che viene venduto sul mercato nazionale è tagliato con olio di provenienza diversa o di qualità inferiore rispetto a quanto dichiarato in etichetta. Non hanno dubbi gli 007 dell' agroalimentare che da più di un anno lavorano alla ricostruzione del traffico illecito di oro verde:

 

migliaia di tonnellate di olio arrivano senza documenti nei porti pugliesi da Grecia, Tunisia, Marocco, Spagna, Siria, Turchia, su grandi navi che trasportano anche altre derrate alimentari, stipate in centinaia di container che riescono a eludere i controlli, e poi caricate su autocisterne che viaggiano soprattutto verso la Toscana, dove dentro giganteschi silos vengono miscelate a olio extravergine d' oliva e "magicamente" introdotte nel ciclo produttivo legale.

olio d olivaolio d oliva


UNA VOLTA UNITE alla materia prima tracciabile, infatti, basta giustificarne la presenza barando sulle bolle di accompagnamento in caso di olio comunitario o sulla resa delle olive al frantoio in caso di prodotto Made in Italy: con una semplice autocertificazione si può far lievitare la quantità di olive raccolte e portate a spremere e soprattutto aumentare la loro loro resa, per esempio portando da 10-12 litri a 15 litri l' olio prodotto con ogni quintale di olive.

 

Con questo trucco sulla carta l'olio di qualità superiore italiano può aumentare del 40-50% in modo molto semplice. Così in bottiglia al posto dell' extravergine che pensiamo di acquistare ci può finire olio d' oliva vergine, di sansa e persino lampante deodorato, cioè trattato chimicamente. Poi capita un piccolo incidente, come è avvenuto a Chiusi la scorsa settimana, e si apre una falla nel sistema.

 

OLIOOLIO

A un signore che aveva acquistato un olio extravergine super scontato, a 5,98 euro per due bottiglie da 0,75 litri, è rimasta in mano l' etichetta, "Poggio d' oro extravergine". Sotto ha trovato una sorpresa: un' altra etichetta, scritta in tedesco e arricchita dal logo Edeka, il più importante gruppo della grande distribuzione in Germania.


Immediatamente è scattato il sequestro del resto della partita: circa 4.000 bottiglie vendute in un centinaio di punti vendita tra Toscana e Umbria.


Purtroppo altre 16.000 confezioni sono già finite a casa dei consumatori. Il rischio è che la partita di olio extravergine originariamente confezionato per Edeka e poi rietichettato sia stato rispedito al mittente dai tedeschi per qualche contestazione sulla qualità del prodotto, magari legata a un pericolo per la salute dei consumatori.

 

OLIO BERTOLLIOLIO BERTOLLI

Intanto la procura di Siena indaga sul titolare dell' azienda proprietaria del marchio "Poggio d' oro extravergine", la Fiorentini Firenze Spa, fornitrice tra l' altro della partita di olio extravergine Pri madonna di Lidl finita nel mirino di Guariniello.


LO SCANDALO CHE si sta abbattendo su alcuni dei nomi più noti del settore, insomma, sarebbe solo la punta dell' iceberg. In tutta Italia si stanno moltiplicandole inchieste sulle presunte frodi dell' olio d' oliva, a partire proprio da quella nata a Torino, grazie al pm Raffaele Guariniello e ai campionamenti dei Nas, che ha coinvolto 7 grandi marchi: Carapelli, Bertolli e Sasso, di proprietà del colosso spagnolo Deoleo, Santa Sabina, Coricelli, Primadonna di Lidl e Antica Badia di Eurospin.

OLIO SASSOOLIO SASSO

 

L' accusa per i responsabili degli oleifici che hanno confezionato i prodotti è proprio quella di aver venduto per extravergine un olio vergine di qualità inferiore e meno caro. Oggi i fascicoli che li riguardano sono stati trasferiti alle procure competenti per territorio, Firenze, Genova, Spoleto e Velletri, dove risiedono gli stabilimenti sotto accusa, e alla contestazione di frode in commercio è stata aggiunta quella per "vendita di prodotti industriali con segni mendaci atti ad indurre in inganno il compratore sulla qualità del prodotto".


Ma i guai per i big dell' olio non sono finiti. A indagare sul loro operato c' è anche l' Antitrust. L' Autorità garante della concorrenza e del mercato, in seguito alla segnalazione dell' associazione Konsumer Italia, ha avviato 7 istruttorie per presunte pratiche commerciali scorrette, nei confronti di altrettante aziende. In una nota l' Autority scrive: "Oltre a tre marchi del Gruppo Carapelli ("Carapelli Il frantoio", "Bertolli Gentile" e "Sasso Classico"), gli altri sono "Carrefour Classico", "Cirio 100% italiano", "De Cecco Classico","PrimadonnaLidl", "Pietro Coricelli Selezione" e "Santa Sabina".

OLIO CARAPELLIOLIO CARAPELLI

 

I nomi coinvolti sono gli stessi bocciati lo scorso maggio dalla rivista il Test, in seguito all' esame organolettico del Laboratorio chimico dell' Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Lo stesso panel test da cui è partito Guariniello, fortemente contestato dagli oleifici coinvolti per soggetività e non ripetibilità, ma con valore probatorio in base alla legge italiana. "Le caratteristiche organolettiche e chimiche dei campioni di olii sottoposti a verifica", conclude l' Antitrust, "sarebbero risultate inferiori ai valori previsti per qualificare l' olio come extra -vergine".

mosca olearia mosca olearia olive dopo il passaggio della mosca oleariaolive dopo il passaggio della mosca olearia

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?