IL MALAFFARE NON VA IN PENSIONE - INPS, INDAGATI I VERTICI: LA PROCURA DI NOCERA INFERIORE SCOPERCHIA UN PENTOLONE DI (PRESUNTE) TRUFFE. PREMI DI PRODUZIONE GONFIATI E ASSEGNI EROGATI A CHI NON NE AVEVA DIRITTO. NEI GUAI ANCHE IL DG CIOFFI

L’inchiesta coinvolge sei tra i più importanti dirigenti e almeno due ex, oltre a decine di funzionari. Molti di loro sono accusati di erogare false pensioni, gli altri del contrario: gonfiavano i numeri delle finte prestazioni scoperte per incassare i premi…

Condividi questo articolo


Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano

 

MASSIMO CIOFFI MASSIMO CIOFFI

Le indagini sull' Inps, un colosso con circa 30 mila dipendenti, stanno scoperchiando un sistema di malaffare quasi schizofrenico. Che ha portato all' iscrizione sul registro degli indagati di almeno sei tra i più importanti dirigenti dell' istituto e di un paio di ex.

 

ANTONELLO CRUDO ANTONELLO CRUDO

Secondo gli inquirenti campani che hanno aperto questo vaso di Pandora tra dirigenti e funzionari c' è chi incassa premi di produzione gonfiando i risultati delle ispezioni, ovvero certificando di aver scoperto molte più truffe di quelle reali, mentre nell' ufficio accanto c' è chi incassa incentivi in busta paga erogando prestazioni fittizie che qualcun altro annullerà (traendo profitto a sua volta).

 

Ci guadagnano tutti quanti se i falsi lavoratori o i falsi pensionati vengono denunciati solo a tavolino, mentre i loro nomi non vengono cancellati dal cervellone dell' anagrafe previdenziale e per questo i loro assegni continuano a essere staccati.

GABRIELLA ZACCARIA GABRIELLA ZACCARIA

 

«MASTROLINDO»

Insomma una doppia truffa ai danni dell' Inps che premia i dirigenti sia quando erogano prestazioni farlocche che quando fanno finta di smascherarle. È questo il quadro che sta emergendo a livello nazionale grazie agli approfondimenti dei carabinieri della polizia giudiziaria della procura di Nocera Inferiore.

 

Nel solo Agro nocerino, da dove è partita nel 2012 l' inchiesta Mastrolindo coordinata dal pm Roberto Lenza, sono state iscritte sul registro degli indagati 9 mila persone (titolari di 15 mila posizioni previdenziali fasulle) ed è stato accertato un buco di 140 milioni di euro per le casse dell' ente.

 

MAURO NORI INPS MAURO NORI INPS

L' accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Adesso le investigazioni si sono estese all' intero territorio nazionale e nella sola regione Campania, in base all' ultima informativa di marzo della polizia giudiziaria, sono state accertate le responsabilità di una sessantina di dirigenti.

 

Il fascicolo iniziale riguardava migliaia di rapporti di lavoro subordinato alle dipendenze di 23 aziende di servizi (soprattutto di pulizia) inesistenti oppure fortemente sovradimensionate rispetto alle reali esigenze e ha riguardato quasi unicamente il territorio del comune di Pagani.

 

Guido Abbadessa Guido Abbadessa

La prima tranche dell' inchiesta ha portato a 63 arresti, al sequestro di beni per 100 milioni di euro e al rinvio a giudizio di un centinaio di colletti bianchi complici del sistema: commercialisti, consulenti del lavoro, imprenditori e dirigenti Inps. Contro i finti lavoratori si sta procedendo separatamente e il gip ha dato il via ai sequestri per equivalente per recuperare gli esborsi per maternità, ferie, disoccupazione, contributi pensionistici e altro.

 

Ma, come detto, da questo troncone iniziale sono nati nuovi filoni, da quello già citato sugli incentivi non dovuti a quello sull' evasione di circa 40 milioni di contributi previdenziali da parte dell' Enel in occasione dell' esodo incentivato di circa 15 mila dipendenti tra il 2006 e il 2015.

 

PIETRO IOCCA PIETRO IOCCA

In quel periodo il capo del personale della compagnia telefonica era Massimo Cioffi, dal febbraio 2015 direttore generale della stessa Inps. A causa delle indagini della procura di Nocera svelate da Libero il dg si è sospeso dall' incarico per una quarantina di giorni, salvo poi ritornare al suo posto, dopo aver presentato una memoria difensiva, come se nulla fosse successo.

 

Ma le investigazioni riguardano quasi tutti i più alti dirigenti dell' Inps. Per esempio per la mancata cancellazione dal sistema informatico centrale delle posizioni di lavoro virtuali riguardanti una ventina di società è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato l' ex direttore generale vicario Antonello Crudo (anche lui si è dimesso quando ha saputo dal nostro quotidiano di essere coinvolto nell' inchiesta) e attuale direttore centrale Pensioni.

 

FLAVIO MARICA FLAVIO MARICA

Secondo gli inquirenti Crudo, all' epoca dei fatti responsabile della direzione centrale Entrate, il suo diretto collaboratore Antonello Lilla, e Dario Dolce, dirigente dei Sistemi informativi e tecnologici, nonostante la direttrice regionale della Campania Maria Grazia Sampietro avesse «richiesto reiteratamente l' oscuramento» dagli archivi informatici dell' ente dei file relativi ai lavoratori assunti fittiziamente «al fine di impedire che venissero erogate prestazioni indebite (…)

 

omettevano di procedere al blocco delle sotto elencate matricole aziendali (…) e procuravano agli interessati il pagamento indebito delle indennità previdenziali e assistenziali richieste dai lavoratori (…) per la somma di euro 2.439.821,66».

 

tito boeri tito boeri

Con loro tre sono stati indagati anche il direttore provinciale di Salerno Gabriella Zaccaria e la responsabile del locale ufficio ispettivo Angela Santopietro, le quali, pur avendo segnalato le truffe ai superiori, non avrebbero bloccato le erogazioni, in attesa delle decisioni della direzione centrale, causando un danno di 1.633.786,99 euro.

 

Per tutti e cinque il pm Lenza ha richiesto un sequestro per equivalente di 4 milioni di euro, ma l' istanza è stata respinta dal gip. Il 21 marzo il sostituto procuratore ha fatto ricorso.

 

VERTICI NEL MIRINO

In questa vicenda è stata particolarmente preziosa la testimonianza di Sampietro, dal 2014 direttore centrale del Welfare dell' Inps. Nel suo interrogatorio ha dichiarato di aver richiesto il 6 aprile del 2012, su indicazione di Zaccaria, l' oscuramento delle matricole a Crudo e Lilla e di aver ottenuto anche un incontro con i due e con il direttore generale Mauro Nori.

TITO BOERI TITO BOERI

 

Però, nonostante le successive insistenze, le false matricole sarebbero state sospese solo nel novembre del 2014, dopo l' intervento della procura. Sampietro ha consegnato ai pm anche una mail riservata di Crudo «dalla quale si evince che lo stesso aveva informato il direttore generale (Nori ndr) delle perquisizioni e che questi aveva chiesto al Crudo di fare attenzione in quanto si trattava di professionisti e consulenti del lavoro».

 

A Libero risulta che l' ex dg Nori sia sotto inchiesta per aver firmato quei bilanci "drogati", mentre per i premi pagati dal 2011 al 2014, nonostante il parere contrario del collegio dei sindaci, sono in corso indagini su Antonio De Luca, ex direttore centrale della Pianificazione (l' ufficio che controlla la congruità dei dati) e sul direttore centrale delle risorse umane Sergio Saltalamacchia, l' uomo che materialmente mette in pagamento i premi.

PENSIONI PENSIONI

 

A ottobre Saltalamacchia è stato ascoltato dal pm. Riflettori puntati anche sui presidenti che si sono avvicendati alla guida del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell' Inps, dal sindacalista della Cgil Guido Abbadessa all' attuale responsabile in quota Cisl Pietro Iocca, e sul capo dell' audit, il generale della Guardia di finanza in aspettativa Flavio Marica, addetto al controllo delle procedure.

 

INPS PENSIONI INPS PENSIONI

Sampietro con la sua testimonianza ha chiamato in causa, in quanto informati sul sistema contraffatto delle erogazioni anche l' attuale direttore generale vicario e capo delle Risorse Strumentali Vincenzo Damato, nelle scorse settimane sostituto pro tempore di Cioffi de ex direttore del Bilancio, e Luca Sabatini, capo delle Prestazioni a sostegno del reddito (disoccupazione, malattia, assegni di maternità). La posizione di entrambi è al vaglio degli inquirenti. In attesa di ulteriori colpi di scena.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO