attentato a andrey karlov

I MISTERI DIETRO LA MORTE DELL’AMBASCIATORE KARLOV - PERCHÉ IL DIPLOMATICO NON ERA AFFIANCATO DA UNA SCORTA RUSSA? LA REAZIONE DELLA POLIZIA È STATA LENTA? L’ATTENTATORE HA AVUTO TEMPO DI FARE UN PROCLAMA PRESENTANDO IL SUO GESTO COME UNA VENDETTA PER ALEPPO: TUTTO CASUALE? POTEVA ESSERE PRESO VIVO?

1 - IL KILLER DI ANKARA NELLA SCORTA DI ERDOGAN

Marta Ottaviani per “la Stampa”

 

l omicidio dell ambasciatore russo ad ankaral omicidio dell ambasciatore russo ad ankara

Mevlut Mert Altintas, il poliziotto 22enne che lunedì sera ha ucciso l'ambasciatore russo, Andrei Karlov, in almeno due occasioni avrebbe operato nel servizio di sicurezza del presidente Recep Tayyip Erdogan. A riportare la notizia alcuni media locali, secondo cui l'agente prestò servizio durante le visite di Erdogan a Konya nel dicembre 2014 e a Bursa il primo febbraio 2015.

 

Nel preparare l'attentato al diplomatico russo nulla è stato lasciato al caso: l'uomo aveva già visitato il luogo del delitto nel fine settimana. È questo uno dei particolari emersi dalle indagini che ha fatto sorgere nuove polemiche sulle falle nella sicurezza attorno al diplomatico.

 

l omicidio dell ambasciatore russo ad ankara  l omicidio dell ambasciatore russo ad ankara

Il killer aveva anche chiesto e ottenuto una licenza di due giorni, ma ha impiegato quel tempo per trasferirsi in un albergo vicino alla galleria dove era previsto il discorso di Karlov. Lunedì pomeriggio si è fatto la barba si è messo un completo scuro da poliziotto in borghese e si è avviato verso la mostra per aspettare la sua vittima. Grazie al tesserino delle forze dell' ordine ha evitato tutti i controlli, incluso il metal detector.

 

«Quando lo abbiamo visto - ha raccontato al quotidiano Sozcu Timur Ozkan, il curatore dell'esibizione - lo abbiamo riconosciuto e capito che era già stato qui tre giorni prima. Ma non ci abbiamo trovato nulla di strano». I colpi esplosi contro il diplomatico sono in tutto nove, solo due sarebbero quelli che ne hanno provocato la morte.

l omicidio dell ambasciatore russo ad ankara    l omicidio dell ambasciatore russo ad ankara

 

Un team di investigatori russi è arrivato ad Ankara, pronto a collaborare per capire chi siano i mandanti morali dell' omicidio. Fonti vicine al governo dicono che ci sono «chiare prove» che l'attentato sia opera di Fethullah Gulen, ex imam in autoesilio negli Usa ex alleato del presidente Erdogan e dal 2013 considerato fonte di tutti i mali della Turchia, incluso il fallito golpe dello scorso 15 luglio. Si scava ovunque, soprattutto nel passato dell'assassino.

 

Mevlut Mert Altintas era nato nel 1994 a Soke, nel distretto di Manisa, non lontano da Smirne, roccaforte della Turchia laica, ma in un territorio sotto il controllo della confraternita islamica Naksibendi, che con Gulen non ha nulla a che vedere. I professori del Cumhuriyet Anadolu Lisesi lo hanno definito uno studente «mediocre e asociale».

l omicidio dell ambasciatore russo ad ankara      l omicidio dell ambasciatore russo ad ankara

 

Dopo la licenza superiore, Mevlut ha frequentato una "dershane", scuole di ripetizioni private, che preparano all' ingresso in università e dove Gulen ha sempre avuto il monopolio, tanto che dopo il golpe molte sono state chiuse. Respinto all' esame di Stato, il killer ha rinunciato all'istruzione universitaria iscrivendosi alla scuola di polizia. E qui si concentrano le indagini dei servizi segreti.

 

La polizia è tradizionalmente uno degli apparati dello Stato dove l'infiltrazione di Gulen è stata più efficace. A destare sospetti c'è anche il fatto che il giorno del golpe il giovane poliziotto fosse ufficialmente in licenza. Il suo superiore è finito vittima delle purghe del Presidente Erdogan seguite al colpo di Stato e che hanno riguardato decine di migliaia di persone. Mevlut durante la scuola di polizia avrebbe anche beneficiato, come molti altri, di una borsa di studio messa a disposizione da Sahin llgi, un imprenditore della zona legato a Gulen.

ANDREY KARLOV ANDREY KARLOV

 

La stampa islamica, soprattutto il quotidiano Yeni Safak, grida a un complotto della Cia, che secondo i giornali vicini a Erdogan proteggerebbe l' ex imam. Ma secondo alcuni media turchi le parole pronunciate dal killer prima di morire, farebbero pensare un legame con al-Nusra o quella galassia di gruppi jihadisti che ha iniziato a proliferare nella Mezzaluna con lo scoppio della crisi siriana.

 

2 - DIPLOMATICO RUSSO, DA ANKARA ACCUSE AGLI USA

Guido Olimpio per il Corriere della Sera

 

ANDREY KARLOVANDREY KARLOV

Una foto che dice molto, scattata nella sala di Mosca dove si sono incontrati i rappresentanti di Iran, Turchia e Russia. Una guardia iraniana non ha mai perso di vista il collega turco. Sguardo fisso, a pochi metri dal tavolo dove erano sedute le delegazioni. Un riflesso di quanto avvenuto solo 24 ore prima, ad Ankara, con l'ambasciatore russo Andrej Karlov assassinato da un poliziotto fuori servizio, Mevlüt Altintas. Omicidio sotto le telecamere che ha sviluppato due storie parallele, tra diplomazia e indagini.

 

Erdogan ha mandato messaggi rassicuranti, ha annunciato che una strada sarà dedicata alla vittima. E gli inquirenti sono stati veloci nel fermare 7 persone, parenti del killer, e il suo compagno di stanza. Arresti che potrebbero essere seguiti da altri, visto che il governo sostiene che l'omicida «non ha agito da solo».

ANDREY KARLOVANDREY KARLOV

 

Per le fonti turche l'agguato è un piano ordito dal nemico numero due (dopo i curdi Pkk), il religioso Fethullah Gülen ospitato negli Usa, anche loro infilati - dai media - nella lista dei sospetti. La tesi è che l' assassino sarebbe stato indottrinato e preparato fin da piccolo perché avrebbe frequentato una scuola della fazione.

 

Inoltre nell' abitazione avrebbero trovato materiale di al Qaeda e gulenista. Addebiti da dimostrare con elementi concreti e non con semplici quanto scontati teoremi. I primi esiti dell' inchiesta, però, sono stati comunicati a Washington che ha reagito bollando come false le accuse di Ankara.

 

altintas ucciso dalle forze specialialtintas ucciso dalle forze speciali

Altintas ha certamente preparato l'azione. Si è dato malato con i superiori, ha compiuto una ricognizione nel fine settimana visitando la casa d'arte, quindi ha dormito in un hotel poco lontano evitando di tornare al suo appartamento. Lunedì sera è uscito per la sua missione. Quando si è presentato all' ingresso il metal detector è scattato ma lui ha convinto gli agenti a farlo passare mostrando il tesserino. Era un collega. Quindi si è piazzato all' interno dove ha atteso Karlov.

 

Poco dopo gli ha sparato 11 volte, centrandolo con 9 proiettili. Attacco concluso dall'intervento delle unità scelte. La ricostruzione lascia spazio a interrogativi. Perché il diplomatico non era affiancato da una scorta russa? La reazione della polizia è stata lenta? L' attentatore ha avuto tempo di fare un proclama presentando il suo gesto come una vendetta per Aleppo: tutto casuale? Potevano prenderlo vivo?

 

arresto madre di altintasarresto madre di altintas

Anche Mosca vuole capire ed ha mandato un team di 18 funzionari che hanno ispezionato la scena dell' agguato, raccolto elementi. Nessuno abbassa la guardia temendo altre sorprese. Putin in persona ha ordinato agli 007 di incrementare la sicurezza all' interno e all' estero. Ad Ankara si sentono sotto pressione. Curdi e Isis organizzano attentati, lunedì un uomo ha aperto il fuoco davanti all' ambasciata americana, instabilità perenne.

Insieme alla difesa si pensa al dopo. Il vertice tripartito irano-russo-turco ha rilanciato la soluzione politica per il conflitto.

 

Il Cremlino ha presentato un programma per giungere ad una svolta, una road map ribattezzata «documento di Mosca». Il capo della diplomazia Sergej Lavrov ne ha fornito i dettagli al segretario di Stato americano Kerry aggiungendo che il piano è aperto a chiunque voglia aderire.

 

altintas diplomato a smirnealtintas diplomato a smirne

Il messaggio è che la morte di Karlov - definita una provocazione - non ha fermato l'iniziativa diplomatica. Anche se non pochi sottolineano che i problemi tra Russia e Turchia restano, cercano solo di nasconderli. L'accusa a Gülen diventa la via più facile e può essere anche un test per Donald Trump: concederà l' estradizione, come è parso ipotizzare? Sullo sfondo Aleppo. Il sacrificio della città - tradita anche da Erdogan - non ha offeso solo Altintas ma tanti musulmani. E non sarebbe poi strano se Mosca dovesse cercare la sua rappresaglia sempre in Siria, Paese dove bersagli «ideali» non mancano.

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…