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MORTO CHE PARLA – A NEW ORLEANS, DURANTE LE VEGLIE FUNEBRI, È IN CRESCITA IL TREND DI POSIZIONARE IL PARENTE DEFUNTO NON PIÙ NELLA BARA, MA CIRCONDATO DA CIÒ CHE GLI PIACEVA IN VITA  – UN TASSISTA È STATO COLLOCATO A BORDO DELLA SUA AUTO, UN ALTRO A CAVALLO DELLA SUA MOTO E C’È CHI METTE UN JOYSTICK IN MANO AL FIGLIO MORTO....

DAGONEWS

 

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Era una festa come tante a casa di Mickey Easterling: l’alcol scorreva a fiumi, musica jazz di sottofondo, lei con il suo boa di piume sulle spalle, in una mano una sigaretta, nell’altra un bicchiere di champagne. Tutto come sempre, tranne un particolare: Mickey era morta.

 

Si tratta solo dell’ultimo esempio di uno strano trend in crescita a New Orleans, dove le famiglie chiedono alle agenzie di pompe funebri di allestire una veglia in cui il morto non viene messo dentro una bara, ma in una posizione che ricorda ciò che amava di più o una sua particolare caratteristica. Spesso si fa riferimento alla professione o alla passione del defunto, che viene circondato dei suoi oggetti preferiti.

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Poche settimane fa un ragazzo, morto durante una sparatoria, è stato piazzato davanti alla tv con la maglia della sua squadra di basket del cuore e una caterva dei suoi snack preferiti nel tavolino accanto.

 

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Un tassista è stato messo seduto all’interno del suo abitacolo, mentre un uomo è stato vestito come il super-eroe "Lanterna verde", così come c’è chi è stato posizionato a cavallo della sua moto.

 

E se New Orleans è diventata il luogo ideale negli Stati Uniti per queste imbalsamazioni  "estreme", è Porto Rico il luogo in cui tutto ha avuto origine. La pratica del “muerto parao” pare abbia avuto la sua massima espressione nel 2014 dopo la morte del pugile Christopher Rivera, che per la veglia è stato posizionato sul ring.

 

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Questi funerali hanno causato un pandemonio nel Paese e sia il Dipartimento della Sanità di Porto Rico sia la Camera dei rappresentanti stanno esaminando se la pratica possa essere considerata legale.

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