I NO TAV CI SONO COSTATI 400 MILIONI – UNA VAGONATA DI SOLDI SPESI DAL 2011 PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEL CANTIERE: MEZZI BLINDATI, SALE OPERATIVE, MURI, RECINZIONI E SORVEGLIANZA MILITARE – LA RINUNCIA ALL’OPERA COSTEREBBE ALL’ITALIA 20 MILIARDI

L'interruzione definitiva dei lavori, inoltre, comporterebbe la violazione di accordi internazionali: Italia e Francia, cioè, potrebbero essere chiamate a restituire all'Unione Europea fondi per 460 milioni di euro...

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Filippo Facci per “Libero Quotidiano”

 

RAGAZZA NO TAV A SUA INSAPUTA RAGAZZA NO TAV A SUA INSAPUTA

I danni causati dai violenti No Tav sono costati e costano decine di milioni di euro, precisamente 63, e 35 di questi sono direttamente legati alla sicurezza: e cioè ai mezzi e alle scorte e al personale che dal 2011 al 2014 hanno difeso il cantiere come si fa nelle zone di guerra.


La valutazione non è spannometrica: Ltf (Lyon Turin ferroviaire) si è rivolta alle competenze di due studi dell' Università Bocconi appositamente commissionati. Un primo studio è stato elaborato dal Certet (Centro di economia regionale dei trasporti e del turismo) e ha cercato di comprendere a quanto ammonterebbe il danno economico se la costruzione della Torino-Lione fosse definitivamente bloccata, come i No Tav auspicano: il titolo è «La valutazione degli effetti economici del blocco della realizzazione della tratta transfrontaliera del progetto Torino-Lione».

NO TAV NO TAV


Un secondo studio, curato dal professor Lanfranco Senn, ha cercato appunto di quantificare gli effetti diretti delle violenze nel periodo 2011-2014.
Cominciamo col danno ipotizzato qualora il Tav non si facesse proprio: le cifre sono così incredibili che sfuggono le proporzioni. Il costo diretto del blocco della Torino-Lione è stimato 2,8 miliardi di euro, i quali tuttavia «salgono a 20,7 miliardi di euro», si legge nello studio del Certet, «considerando i mancati benefici per l' arretratezza imposta alle relazioni europee impedendo la nuova linea mentre i competitors si ammodernano».

 

SCONTRI NO TAV SCONTRI NO TAV

L' interruzione definitiva dei lavori, inoltre, comporterebbe la violazione di accordi internazionali: Italia e Francia, cioè, potrebbero essere chiamate a restituire all' Unione Europea fondi per 460 milioni di euro; e, qualora la responsabilità fosse di parte italiana, il nostro Paese dovrebbe farsi carico anche delle restituzioni dovute dalla Francia all' Unione Europea.


Più tangibili, perché già effettivi, i danni legati alle violenze che i No Tav - quelli violenti - hanno già riservato negli anni passati al cantiere di Chiomonte. Secondo lo studio del professor Senn - ordinario di Economia Regionale ed esperto dei trasporti dell' Unione Europea - l' attività di opposizione al cantiere è «stimabile in circa 63 milioni di euro tra maggio 2011 e luglio 2014, di cui circa 35,6 milioni di euro legati alla sicurezza». Spiccano anche i 9,8 milioni di euro in mancati ricavi turistici.

no tav 4 condanne per attacco al cantiere, assolti per terrorismo 6 no tav 4 condanne per attacco al cantiere, assolti per terrorismo 6


Gli esiti dei due studi, che non erano stati resi noti, fanno da coronamento a una polemica surreale che alcuni esponenti No Tav avevano tentato di scatenare nei giorni scorsi, amplificati dal quotidiano La Repubblica.
«I No Tav svelano la spesa per la sicurezza», titolava ieri Repubblica online citando quasi 400 milioni di euro: «Soldi che serviranno per le reti, i cancelli, la videosorveglianza e per tutto ciò che dovrà proteggere il cantiere del tunnel dell' alta velocità». La cifra è autentica e proviene dal ministero delle Infrastrutture, o meglio dal documento sulla certificazione dei costi che è alla base dell' accordo tra Italia e Francia.

NO TAV NO TAV


In effetti la costruzione del Tav ha sovracosti per la sicurezza più gravosi rispetto ai cantieri normali: costano le recinzioni speciali, costa il personale specializzato (addestrato ormai come un esercito) e costano i dispositivi di videosorveglianza. Ma a parte che i 400 milioni di euro per la sicurezza non erano un segreto e comunque non sforano il budget fissato (8,3 miliardi), il ridicolo è che a evidenziare i costi extra sia proprio chi li sta causando: cioè i No Tav. Sono i loro attacchi che hanno trasformato un cantiere in una fortificazione militare come non ce ne sono neanche in Medio Oriente.

 

CORTEO NO TAV CORTEO NO TAV

Solo per le recinzioni (in muratura e con filo spinato speciale importato da Israele) l' extracosto è stato di 20 milioni di euro; nel cantiere ci sono palazzetti operativi, una control-room (le stanze con cento televisori che si vedono nei film) e mezzi blindati «Lince» dappertutto, e soldati oltreché operai, servizi vari, la mensa, tutto ciò che serve in una base militare e che non dovrebbe servire in un cantiere.
Tutto questo per qualche centinaio di balordi che ora fingono pure di accorgersi che tutto questo, oltretutto, ha un costo anche economico.

 

 

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