ladre rom 5

LE PENDOLARI DEL BORSEGGIO - IL TRENO DELLE VACANZE SOTTO SCACCO DELLE LADRE ROM - IL FUNZIONARIO: “CON QUESTE LEGGI E’ QUASI IMPOSSIBILE BLOCCARLE”

Stefano Zurlo per “il Giornale”

 

ROM LADRE 2ROM LADRE 2

Sono le pendolari del borseggio. Agghindate come turiste sorridenti, con le magliette colorate e i cappellini di paglia. Insospettabili e implacabili. Partono tutte le mattine dai campi rom di Genova, scendono puntualmente alle Cinque Terre, nelle stazioncine scavate nella roccia, si confondono fra la gente, rubano, nella calca a volte indescrivibile, tutto quello che si può portare via.

 

«La cosa incredibile - racconta al Giornale un funzionario della prefettura dietro il velo dell'anonimato – è che sono sempre le stesse. Sappiamo chi sono, le conosciamo, le più affezionate al nostro territorio saranno quindici o venti al massimo, ma con questa legislazione è quasi impossibile bloccarle». Il rosario delle denunce è interminabile: danesi, australiani, irlandesi, tutti vittime della mano lesta di ragazzine di quindici-sedici anni. Minorenni. Pregiudicate. Nullafacenti, come scrivono le forze dell'ordine nei loro rapporti.

ROM LADRE 1ROM LADRE 1

 

Con lenzuolate di precedenti e pacchi di denunce. Tutta carta utile solo per le statistiche. «Purtroppo la microcriminalità – allarga le braccia Vittorio Alessandro, Presidente del parco nazionale delle Cinque Terre – ha avuto effetti devastanti sulla nostra immagine. Da noi vengono soprattutto stranieri e fra di loro prevalgono i cinesi, i coreani, i giapponesi, gli americani. Lei provi a pensare cosa vuol dire per un coreano non trovare più i documenti.

 

Val nel panico, non sa come fare, si sente solo... E dall'altra parte immagini la frustrazione dei negozianti che vedono svanire l'affare sul più bello: quando l'acquirente cerca il portafogli e si accorge di non averlo più. Per fortuna la situazione quest'anno è migliorata, la polizia ferroviaria ha intensificato i controlli sulle banchine e sui treni, noi ci siano attrezzati».
 

LADRE ROM 5LADRE ROM 5

Quattro carabinieri in congedo, con gilet fosforescente e pantaloni d'ordinanza, salgono quotidianamente sui convogli stracarichi, al punto che a volte sembra di essere sui binari di qualche città indiana, si siedono e osservano il nemico.

 

Così per tutto il giorno sui 34 chilometri che collegano La Spezia a Levanto, passando per Riomaggiore e le altre quattro fermate delle Cinque Terre. «Noi riconosciamo subito le borseggiatrici – spiega Sergio Romanelli, responsabile di questa minuscola task force – si travestono da turiste, indossando maglie colorate, e spesso si cambiano pure il vestiario in corsa per confondere eventuali inseguitori. Ma non è difficile, con un occhio ben allenato, capire che dietro quell'apparente disinvoltura si nascondono professioniste del crimine.

 

Agiscono in coppia. Una allunga la mano, l'altra nel momento decisivo fa confusione per confondere i passeggeri e tiene la porta aperta per agevolare la fuga della complice. Il problema è che quasi impossibile coglierle in flagranza, per la loro straordinaria abilità. E poi sono sempre minorenni e si dichiarano incinte».

ROM LADREROM LADRE

 

E allora? Come si contrasta questo flagello? «Il massimo che le forze dell'ordine possono fare - prosegue Romanelli - è identificare queste ragazze perchè l'arresto è quasi impossibile. L'Italia purtroppo è quella che è. Non ci sono strumenti per fermare questa delinquenza. E le assicuro che fa impressione vedere fra le gallerie o sulla scogliera cumuli di portafogli svuotati e abbandonati».
 

Le piccole ladre non si scottano mai. Come salamandre, attraversano senza difficoltà il fuoco della legalità. E sono sempre lì, fra le carrozze e le stazioni. Scelgono le porte più intasate, colpiscono e scendono all'ultimo minuto, quando il convoglio sta per partire.

 

Nove volte si dieci va bene, il «lavoro» fila liscio. E se anche succede qualcosa, il gioco vale la candela: le denunce, sempre a piede libero, alimentano processi virtuali che non si celebreranno mai e non porteranno mai ad alcuna condanna. Non solo: col danno c'è anche la beffa, perchè queste signorine, spesso provenienti dai paesi della ex Jugoslavia, ricevono, sempre in dosi industriali, il foglio di via con l'obbligo di togliere il disturbo e allontanarsi dalla Cinque Terre. Ma anche questi provvedimenti sono grida manzoniane. E l'inseguimento riprende, fra Manarola e Monterosso.
 

ROM LADRE STAZIONEROM LADRE STAZIONE

Il Parco paga anche un vigilante che controlla le stazioni e si sposta da un paese all'altro, ma è una goccia nel mare. E allora ci si aiuta con un sistema assai artigianale: nelle stazioni sono ben visibili i cartelli, anche in lingua inglese, che mettono in guardia i bagnanti e i crocieristi che scendono dalle navi e si avventurano in questo lembo di terra.

 

Anche per loro il furto è un guaio non da poco: le misure antiterrorismo impongono controlli rigidissimi e chi si ritrova senza il badge rischia di rimanere a terra. E allora si moltiplicano gli inviti a stare attenti. Gli altoparlanti delle stazioni ripetono sempre gli stessi messaggi di guerra: «Attenzione, si segnala la presenza di borseggiatori». Pare incredibile, ma un pugno di ragazzine tiene in scacco una riviera frequentata ogni anno da due milioni e mezzo di persone.

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…