1. PERCHÉ SUL SITO WEB DEL VATICANO E’ APPARSA E POI SCOMPARSA NEL GIRO DI POCHE ORE LA PRIMA, CONTESTATA, INTERVISTA DI EUGENIO SCALFARI A PAPA BERGOGLIO? 2. UN “SEGNALE” CHE IL PONTEFICE HA VOLUTO DARE AI CARDINALI E ALLA CURIA TUTTA? 3. TANT’È CHE DOPO LA PUBBLICAZIONE DELLA SECONDA INTERVISTA DI SCALFARI, QUELLA IN CUI IL PAPA PARLAVA DELL’ESISTENZA DI ‘’VESCOVI E CARDINALI PEDOFILI’’, LE PORPORE HANNO REAGITO MALE E PRETESO CHE PADRE LOMBARDI SMENTISSE TUTTO, INCOLPANDO EU-GENIO 4. MA IL PASSAGGIO SUI ‘’CARDINALI PEDOFILI’’ NON È PEREGRINO. BASTA SPULCIARE LE BIOGRAFIE DELLE PORPORE E QUALCHE EPISODIO TORBIDO SALTA FUORI. E’ IL CASO DEL CARDINALE AUSTRALIANO GEORGE PELL, NUOVO BOSS DELLE FINANZE D’OLTRETEVERE 5. CON LA RI-PUBBLICAZIONE DELLA PRIMA INTERVISTA, BERGOGLIO MANDA ALCUNI SEGNALI. PRIMO: IN VATICANO COMANDA LUI E NON PELL. DUE: VIRGOLETTE O NO, IL SENSO DELLE SUE PAROLE RESTA. TERZO: PER CHI VUOLE SILENZIO SUI PEDOFILI, SO’ CAZZI AMARI

1 - DAGOREPORT

Scalfari Scalfari

Chi l’avrebbe mai detto che l’ateo e bigamo Eu-Genio Scalfari sarebbe stato - a sua insaputa - al centro di un giallo Vaticano che coinvolge il Papa, la Segreteria di Stato, la sala stampa e molti dei cardinali di Curia.

Cosa è successo?

 

Il primo ottobre del 2013 “Repubblica” manda in stampa la prima, clamorosa, intervista di Scalfari a Papa Francesco. Neanche il tempo di compiacersi per lo “sgub” che il Fondatore incassa una raffica di smentite, viene accusato di aver virgolettato parole mai pronunciate da Bergoglio, l’intervista viene declassata al rango di “colloquio privato” (con una serie di eterodossie tutte attribuite al giornalista) e rimossa dal sito della Santa Sede.

Amen.

 

Eugenio Scalfari Eugenio Scalfari

Passano 10 mesi e Scalfari, orgoglioso e testardo, ci riprova.

Seconda “intervista” al Pontefice argentino. Ma cambiando l’ordine dei virgolettati, il risultato non cambia: polemiche, precisazioni, smentite. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa, striglia “Barbapapà” per aver attribuito al Papa pensieri e parole non corrispondenti alla realtà: “Non tutte le frasi riportate sono state pronunciate testualmente”.

 

Ma stavolta l’intervento di Padre Lombardi non è solo un’attenta puntualizzazione.

No, il suo è un intervento a gamba tesa per sedare la furia dei cardinali che hanno letto le parole di Bergoglio secondo il quale “la pedofilia dentro la Chiesa è al livello del due per cento. Il due per cento di pedofili sono sacerdoti e perfino vescovi e cardinali. E altri, ancor più numerosi, sanno ma tacciono, puniscono ma senza dirne il motivo”.

 

Apriti cielo! Il Papa che pubblicamente riconosce che tra vescovi e cardinali ci sono dei pedofili è stato un brutto gancio al mento per le porpore che hanno così bombardato Padre Lombardi con una gragnuola di telefonate di proteste, imponendo il teatrino delle smentite.

Padre Lombardi Padre Lombardi

 

E Bergoglio? Non ha apprezzato il dinamismo di Padre Lombardi. Il Papa non ha chiesto di smentire Scalfari né di rinnegare l’intervista. Anche davanti all’indignazione degli alti prelati, l’argentino “venuto dalla fine del mondo” non ha battuto ciglio. E allora chissà se c’è direttamente il Papa, o qualche bergogliano di ferro, dietro la ri-pubblicazione lampo sul sito della Santa Sede della prima intervista concessa a Scalfari.

 

Un’apparizione misteriosa, durata poche ore (poi l’intervista è stata rimossa come già accaduto dieci mesi fa), ma che ha il peso di un macigno. Nulla, in quella monarchia teocratica che è il Vaticano, accade per caso. E la ri-pubblicazione dell’intervista di Scalfari ha il sapore della sfida. Un segnale lanciato agli addetti ai livori in servizio permanente nelle Segrete stanze. Quasi a voler dimostrare che i virgolettati attribuiti al Papa, anche i più controversi, non sono poi così lontani dalla realtà.

VATICANO CUPOLA DI SAN PIETRO GUARDIE SVIZZERE jpegVATICANO CUPOLA DI SAN PIETRO GUARDIE SVIZZERE jpeg

 

Anche il passaggio sui cardinali e i vescovi pedofili non è peregrino.

D’altronde a voler spulciare le biografie delle porpore, qualche episodio torbido salta fuori. E’ il caso del cardinale australiano George Pell, gran Capo della Segreteria per l’Economia e nuovo boss delle finanze d’Oltretevere.

 

Nell’ottobre del 2002, Pell fu accusato di aver commesso abusi sessuali quando era ancora seminarista, ai danni di un ragazzino di 12 anni durante un campo estivo per chierichetti nel 1961. L’inchiesta, durata due settimane, si risolse con un nulla di fatto. Pell fu scagionato perché il giudice dichiarò di non aver potuto accertare la fondatezza delle accuse, aggiungendo di aver tenuto conto delle difficoltà legali incontrate dalla difesa a causa del lungo periodo di tempo trascorso. E furono riconosciute “alcune critiche valide” alla credibilità dell'accusatore.

 

PAPA BERGOGLIO CON IL ROSARIO COME ORECCHINO PAPA BERGOGLIO CON IL ROSARIO COME ORECCHINO

Pell finì nuovamente nel calderone qualche anno dopo. Quando un nuovo scandalo pedofilia travolse la Chiesa australiana. I più alti prelati, tra cui Pell, furono accusati di non aver denunciato alle autorità i gravi casi di pedofilia commessi, fra il 1982 e il 1984, da un sacerdote identificato come padre F.

 

Inoltre l’ex arcivescovo di Sidney si è a lungo battuto anche per scaricare dalla Chiesa la responsabilità del risarcimento economico alle vittime dei pedofili in tonaca. Pell, nella battaglia legale con l'ex chierichetto John Ellis, riuscì a far stabilire un precedente secondo cui "la Chiesa non esiste come entità legale" e perciò non può essere soggetta a cause di risarcimento. Una decisione che ha fatto risparmiare alla Chiesa milioni di dollari in risarcimenti a vittime di abusi.

 

In Vaticano sono in molti a ritenere che sia stata di monsignor Pell la reazione più violenta alle parole del Papa sui cardinali pedofili. Inoltre si sussurra che sia stato proprio l’ex arcivescovo di Sidney a commissionare la frettolosa smentita a Scalfari che Padre Lombardi ha affidato ai media…

 

2 - IL VATICANO SBIANCHETTA L’INTERVISTA DI SCALFARI AL PAPA

Antonio Margheriti Mastino per “Libero Quotidiano

 

PAPA BERGOGLIO CON IL ROSARIO COME ORECCHINO PAPA BERGOGLIO CON IL ROSARIO COME ORECCHINO

In silenzio e di soppiatto era comparsa, in silenzio e di soppiatto è scomparsa. Tutto in 24 ore. Nelle quali, come molti hanno intuito, stava consumandosi una dramma tutto interno al Vaticano, e più precisamente nel perimetro di Santa Marta. Alle 6 del mattino di mercoledì 16 luglio, il blog della misteriosa “Raffaella” - che alcuni sospettano essere un informatissimo prelato di curia - dà la notizia dell’avvenuta ripubblicazione sul sito della Santa Sede della prima intervista Eugenio Scalfari a Papa Francesco, di quasi un anno fa. Questo mentre erano ancora fumanti le polemiche scatenate dalla seconda controversa intervista, uscita domenica 13 luglio. Incidente tecnico o sfida del Papa?

 

O un avvertimento a Francesco? La voce, dapprima sussurrata per poi farsi aperta protesta, ha percorso in poche ore come un brivido le schiene dei cattolici militanti. Fino al duro articolo di Antonio Socci su Libero di ieri, dove pur fra molti punti interrogativi interpellava seccamente la Santa Sede per domandarne ragione. Dopo neppure 4 ore che il quotidiano era in edicola, il Vaticano ha risposto.

 

zx10 antonio soccizx10 antonio socci

Alle 10 del mattino ha silenziosamente rimosso di nuovo la prima intervista papale a Scalfari, emblematicamente inserita 24 ore prima alla voce “discorsi”, ossia nel magistero o, come recita il Codice Canonico, nella «trasmissione di un insegnamento che a norma del can. 752 deve essere tenuto dai fedeli con religioso ossequio». Chi l’avrebbe mai detto che quel vecchio laicista ateo di Scalfari, al crepuscolo della sua vita, un giorno, in tandem con un Papa, avrebbe contribuito a dettare la linea ai cattolici.

 

Eppure quella prima intervista, dieci mesi fa, era stata rimossa dal sito vaticano, declassata al rango di «colloquio privato» neppure troppo attendibile. Stante le palesi eterodossie contenute, tutte imputate a Scalfari piuttosto che al Papa. Che cosa è successo, allora? Le versioni sono tre.

 

PRIMA VERSIONE

Preso atto della denuncia di Libero, dai piani alti della Segreteria di Stato - indice della gravità della cosa - sono arrivate in forma privata le giustificazioni. Anzitutto, si specifica, quel “colloquio privato” Scalfari non avrebbe mai dovuto pubblicarlo, perché non si trattava di un’intervista né mai s’era accennato alla pubblicazione: lo ha fatto abusivamente.

VATICANO gggg VATICANO gggg

 

Quanto al fatto contestato da Socci, si sarebbe trattato di un incidente attribuibile ai tecnici addetti alla manutenzione del sito: mentre riordinavano tutto il materiale pubblicato (alle 6 del mattino?), per errore hanno rieditato proprio quell’intervista. Un caso, dunque? Era uno di casa in Vaticano come Andreotti a dire «sono cattolico: non credo al Caso, credo alla volontà di Dio». O di chi sta sopra la Segreteria di Stato - che sovrintende al sito vaticano come pure all’Osservatore Romano - che è uno solo: il Papa.

 

SECONDA VERSIONE

VATICANO images VATICANO images

Ma le cose sembrano essere andate diversamente, stando alla seconda versione dei fatti riferita da diverse voci interne alla Curia, e che pare la più plausibile. A seguito dell’ultima intervista a Scalfari è scoppiato un pandemonio in Vaticano. Specie perché il Papa avrebbe tirato in ballo i cardinali accostandoli alla pedofilia, senza precisare oltre.

 

Chi fra loro avrebbe a che fare con la pedofilia? È tra quei cardinali che plebiscitariamente lo avevano eletto un anno e mezzo fa? È tra quelli che egli stesso ha creato? Escludendo per ovvie ragioni gli ultraottantenni, i nomi dei cardinali sospettabili erano esattamente 118, che si riducono a 115 se si escludono quelli gravemente debilitati.

Papa Francesco dopo un incontro ufficiale in Vaticano Papa Francesco dopo un incontro ufficiale in Vaticano

 

Si capisce perché gli stessi grandi elettori di Bergoglio abbiano alzato irritati la cornetta da tutto il mondo e bombardato di proteste il povero padre Lombardi: doveva smentire, e subito, o sarebbero stati guai. Ma il Papa non voleva smentire niente, e a quanto pare l’intervista a Scalfari tale la considerava, e dunque ne riconosceva il contenuto.

 

Ma la situazione era diventata esplosiva. A quanto se ne capisce, la ripubblicazione della prima intervista è stata una reazione istantanea di uno stizzito Bergoglio al fatto che la smentita di padre Lombardi era avvenuta senza il suo consenso.

 

Ma i cardinali premevano, la protesta stava montando: si rischiavano comunicati dei singoli cardinali nei quali smentivano il Papa. Il direttore della Sala Stampa Vaticana è stato costretto a smentire subito, addirittura domenica stessa, con un’improvvisata da Fabio Zavattaro su Rai1 nel Tg delle 13,30.

 

VATICANO mages VATICANO mages

Bergoglio non è stato contento, pare abbia dato in escandescenze, ed è così che ha obbligato qualcuno della Segreteria di Stato alla ripubblicazione della prima intervista. Il fatto che ieri sia stata nuovamente oscurata denota che c’è stato l’altra sera qualcuno che «l’ha fatto ragionare». E quel qualcuno può essere solo il cardinale Claudio Hummes, suo grande elettore e amico, che su Bergoglio ha un enorme ascendente.

 

TERZA VERSIONE

In realtà ci sarebbe anche una terza versione, più curiale. Quella dell’ “agguato”. C’è davvero una lotta interna al Vaticano, ed è appena iniziata: la comparsa e scomparsa dell’intervista della discordia sarebbe il gong di inizio della sfida. Qualcuno sta giocando sporco: sta a dimostrarlo l’intervento della Segreteria di Stato dopo l’articolo di Socci, che certo non si sarebbe mossa solo per un inconveniente tecnico dei webmaster del sito vaticano. Qualcuno sta giocando sporco ma non vogliono pubblicizzare troppo la cosa. In poche parole: sta crescendo il fronte anti-Bergoglio tra vescovi e cardinali. E questo era il primo avvertimento a Francesco.

 

3 - BERGOGLIO A SCALFARI: “C’È UN 2% DI PRELATI PEDOFILI, PERFINO TRA VESCOVI E CARDINALI”

Estratto dall’intervista di Eugenio Scalfari a Papa Francesco del 13 luglio 2014, da “la Repubblica

 

A Lei, Santità, risulta che il fenomeno [la pedofilia] sia frequente e diffuso?

VATICANO PIAZZA SAN PIETRO VATICANO PIAZZA SAN PIETRO

"Purtroppo lo è e si accompagna ad altri vizi come la diffusione delle droghe".

 

E la Chiesa? Che cosa fa in tutto questo la Chiesa?

"La Chiesa lotta perché il vizio sia debellato e l'educazione recuperata. Ma anche noi abbiamo questa lebbra in casa".

 

Un fenomeno molto diffuso?

"Molti miei collaboratori che lottano con me mi rassicurano con dati attendibili che valutano la pedofilia dentro la Chiesa al livello del due per cento. Questo dato dovrebbe tranquillizzarmi ma debbo dirle che non mi tranquillizza affatto. Lo reputo anzi gravissimo. Il due per cento di pedofili sono sacerdoti e perfino vescovi e cardinali. E altri, ancor più numerosi, sanno ma tacciono, puniscono ma senza dirne il motivo. Io trovo questo stato di cose insostenibile ed è mia intenzione affrontarlo con la severità che richiede.

VATICANO PIAZZA SAN PIETRO VATICANO PIAZZA SAN PIETRO

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)