PERSI NEI BOSCHI - PARLA VALERIANO MUREDDU, IL MASSONE CHE MISE IN CONTATTO PIER LUIGI BOSCHI E CARBONI: “HO FATTO AFFARI CON TIZIANO RENZI E CONOSCO BENE IL PAPÀ DELLA BOSCHI: ERA DISPERATO, COSÌ HO CHIESTO A FLAVIO CARBONI DI AIUTARLO. NEL PUZZLE, PERÒ, VI MANCA IL NOME PIÙ IMPORTANTE”

“Il piano di salvataggio pensato nell' ufficio di Carboni non andò in porto perché la Banca d'Italia non era d'accordo nel far diventare una Spa la Popolare dell' Etruria e allora il fondo del Qatar, il Qvs, che avevamo trovato si è tirato indietro. Sono massone, ho aderito all'Umsoi (Unione massonica stretta osservanza iniziatica), ma sono in sonno…” -

Condividi questo articolo


Giacomo Amadori per “Libero quotidiano”

 

VALERIANO MUREDDU VALERIANO MUREDDU

Il suo rifugio ufficiale sino a poche settimane fa era un' elegante mansardina nel centro storico di Arezzo. Qui gli uomini dell' Agenzia delle dogane bussarono nel marzo del 2014 per perquisire la sua abitazione e contestargli i reati di associazione per delinquere, contrabbando oltre a una milionaria evasione fiscale.

 

Ma negli ultimi tempi di Valeriano Mureddu si sono perse le tracce. Forse perché da settembre è indagato dalla procura di Perugia, insieme con almeno altre cinque persone, anche per la violazione della legge Anselmi, quella sulle associazioni segrete. Infatti con una piccola agenzia investigativa illegale (messa in regola nel luglio 2014, dopo le perquisizioni) avrebbe realizzato dossier su persone e aziende.

 

Mureddu, 46 anni, è originario di Rignano sull' Arno, il paese del premier Matteo Renzi, è un massone ed è intimo amico del presunto fondatore della Flavio Carboni. Ma, come ha rivelato Libero nei giorni scorsi, questo uomo dei misteri, ha condiviso diversi affari pure con Tiziano Renzi e con l' ex vicepresidene di Banca Etruria Pierluigi Boschi.

FLAVIO CARBONI FLAVIO CARBONI

 

Signor Mureddu lei è indagato per colpa di una misteriosa struttura: la Sia.

«Non ha mai operato e non opera nemmeno ora, da quello che so io almeno».

 

Però quando gli investigatori hanno portato via i dossier della Sia lei gli ha suggerito di lasciarli al loro posto perché era materiale scottante, collegato ai servizi.

«Può essere».

 

Tra le carte che le hanno sequestrato c' era pure il numero di telefono di Licio Gelli. È partecipe di qualche suo segreto?

«Non glielo direi nemmeno sotto tortura».

 

Il suo lavoro qual è?

«Ho relazioni in giro per il mondo. Mi vengono proposti degli affari e io a mia volta li propongo a chi penso che possa portarli a termine».

 

È amico di Carboni?

«Certo, ci conosciamo da almeno 8-9 anni. Gli voglio bene come a un padre, forse anche di più. Non voglio contraddire quello che dice Flavio...».

FLAVIO CARBONI FLAVIO CARBONI

 

Carboni dice che lei lavora per servizi segreti.

«Io non lo sostengo...».

 

Non ha mai messo in giro questa voce?

«Guardi ho detto quanto basta, poi se la gente si fa i film...Mettiamo il caso che io faccia o abbia fatto qualcosa per aiutare un corpo o un' istituzione perchè deve essere detto? Che importanza ha?».

 

Perché ha organizzato delle riunioni nell' ufficio romano di Carboni con Boschi per trovare un direttore generale per Banca Etruria?

«Ho la disgrazia, forse, di conoscere un po' di persone. Conosco anche Boschi e l' ho presentato al mio amico fraterno Flavio».

Pier Luigi Boschi e i vestiti della figlia Maria Elena Pier Luigi Boschi e i vestiti della figlia Maria Elena

 

Carboni dice che loro due, poi, si sono visti molte volte.

«Io c' ero solo in un' occasione, quando gliel' ho presentato, poi dopo non so...».

 

Perché non andò in porto il piano di salvataggio pensato nell' ufficio del presunto fondatore della P3?

«La Banca d' Italia non era d' accordo nel far diventare una Spa la Popolare dell' Etruria e allora il fondo del Qatar, il Qvs, che avevamo trovato si è tirato indietro».

 

Quando ha conosciuto l’ex presidente di Bpel Lorenzo Rosi?

«Due anni fa, nel 2014, e poi non l' ho più rivisto dall' agosto-settembre dello stesso anno».

 

Che idea si è fatto di lui?

lorenzo rosi pier luigi boschi lorenzo rosi pier luigi boschi

«Di una persona precisa, ma non all' altezza della situazione e non per mancanza di capacità, ma perché si trovava in una situazione un po' pesante che non gli permetteva di svolgere il suo lavoro».

 

Per lei non era un vero banchiere?

«No, non penso proprio».

 

E Boschi che tipo è?

«Di poche parole, veloce ad arrivare al dunque».

 

Perché due banchieri, per quanto improvvisati, si sono rivolti a uno senza esperienza nel settore per salvare Banca Etruria?

PIER LUIGI BOSCHI PIER LUIGI BOSCHI

«Forse hanno visto in me qualcuno che ha una serie di conoscenze in giro per il mondo e quindi adatto per uscire un po' dalla piazza d' Arezzo...magari per trovare qualcuno che in pochi minuti potesse parlare con qualcuno altro che dicesse io potrei conoscere tizio».

 

Lei conosce Matteo Renzi, anche perché siete entrambi di Rignano sull' Arno. Che cosa pensa di lui?

«Ritengo che sia una brava persona, che ha fatto tutto quello che poteva per cambiare un sistema. Che riesca ad andare avanti è un altro discorso».

 

Lei ha frequentato pure Tiziano Renzi. Che rapporti avete?

«Mah... da quando il figlio è diventato premier non mi va di andare a disturbare».

tiziano renzi tiziano renzi

 

Nel 2007 Tiziano e il suo amico imprenditore Andrea Bacci vendettero un terreno a sua moglie, lo ricorda?

«Come no... Però un pezzo di quel terreno lo presi prima io. Vede che le sue informazioni sono incomplete».

 

In paese dicono che quell' acquisto fu per lei poco conveniente.

«Tiziano non mi ha mai dato una fregatura, anzi. È una persona che stimo molto».

 

Carboni sostiene che lei avrebbe fatto grandi favori sia a Pierluigi che a Tiziano è vero?

«Quello che dice Flavio per me è sempre vero. Mai contraddirlo. Però la gentilezza non va scambiata per altro».

 

Li ha aiutati solo per amicizia?

tiziano renzi sulla gru tiziano renzi sulla gru

«Si».

 

Carboni non pare dello stesso avviso: ci ha detto che se lei parlasse di quei favori cadrebbe il governo...

«Addirittura, allora meglio non parlarne».

 

Lei e Carboni avete frequentato pure Sergio Tulliani, il suocero di Fini. È vero?

«Non ho grande stima di quella persona. Ho preferito non proseguire i rapporti».

 

Mi risulta che si siano raffreddati pure quelli con Pierluigi Boschi...

«Erano buoni fino a pochi mesi fa, poi non l' ho più rivisto.  Forse perchè lui non cerca me ed io non cerco lui. Ma non ne ho capito il motivo».

 

Ritorniamo a Banca Etruria?

«So che è una banchetta».

TIZIANO E MATTEO RENZI TIZIANO E MATTEO RENZI

 

Perché ha accettato di interessarsene?

«Ho visto che Boschi e Rosi erano disperati, ho capito il marasma che aveva lasciato la gestione precedente. La situazione era drammatica e a ogni proposta la Banca d' Italia gli chiudeva la porta in faccia o almeno questo era ciò che percepivo. Li ho visti così giù».

 

E quindi lei gli ha dato una mano?

«Dovevo dargli una mano per forza».

 

A quel punto lei ha chiamato Carboni che ha chiamato Ferramonti...

«Ferramonti, chi è Ferramonti?».

 

Non lo conosce? È l' imprenditore, amico di Licio Gelli a cui si è rivolto Carboni.

«Boh, non so. Sta parlando di Gianmario?».

 

Sì. Mi risulta che non abbia preso parte a quelle riunioni...

«E se io le dicessi che a tutte le riunioni c' era Ferramonti?».

 

Potrebbe essere interessante...

(Ride)

massoni segreti massoni segreti

 

Lei è massone?

«Perché negarlo».

 

Lo sono anche Boschi e Renzi?

«Non ci crederei nemmeno se li vedessi».

 

Qual è la sua loggia?

«Per fortuna non ho logge io... Ho aderito all'Umsoi (Unione massonica stretta osservanza iniziatica ndr), ma sono in sonno da moltissimo tempo».

 

Mi suggerisca una domanda cruciale che non le ho fatto...

«Lei mi ha fatto un sacco di nomi, ma non mi ha fatto quelli più interessanti, le mancano dei tasselli fondamentali. Anzi le sfugge il più importante».

 

Che cosa manca al mio elenco?

«Caro signore le mancano diverse cose. Possiamo parlarne domani? Per oggi basta. Domani la potrò sicuramente illuminare».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...