riconoscimento facciale cina

IL PICCOLO FRATELLO – TRACCIARE UN VOLTO, PROFILARLO E LEGGERE LE EMOZIONI: FANTASCIENZA? NO, È LA REALTÀ – IL RICONOSCIMENTO FACCIALE INTEGRATO NEGLI SMARTPHONE SERVE PURE PER LEGGERE LE VOSTRE REAZIONI E TRASFORMARLE IN UN PRODOTTO DA VENDERE – IN CINA LA SPERIMENTAZIONE È MASSICCIA E IL GOVERNO SFRUTTA I DATI PER SCOPI DI POLIZIA. MENO MALE CHE DA NOI C’È LA NORMATIVA PER LA PRIVACY…

Massimo Sideri per il “Corriere della Sera”

riconoscimento facciale cina

 

Pensate a una macchina della verità tascabile, un Piccolo Fratello degno di Orwell capace di capire - o carpire - le vostre emozioni. Ora guardate il vostro smartphone: è capace di tanto? Sì. È già scienza, non fantascienza.

 

Affectiva è una società nata nel 2009 come spin off del Mit di Boston. Può contare su 4 miliardi di informazioni elaborate da 7,5 milioni di volti provenienti da 87 diversi Paesi. Magari, tra di essi, c' è anche il vostro. Dietro tutto c' è l' ormai immancabile algoritmo di turno che promette di sapere leggere il nostro viso, ciò che vorremmo celare o che magari esprimiamo inconsciamente in maniera impercettibile e incontrollata.

 

riconoscimento facciale ormai tecnologia avanzatissima

La ricerca oggettiva delle emozioni non è nuova. Come «scienza» è nata negli anni Ottanta da personaggi come lo psicologo statunitense Paul Ekman, uno dei primi a considerare le emozioni non come un bagaglio culturale ma come un primitivo imprinting biologico.

 

riconoscimento facciale

In uno dei suoi esperimenti più famosi mise a confronto due culture molto distanti come quella americana e quella giapponese dimostrando che avveniva esattamente il contrario di quanto ci si aspettasse: proprio a causa dei fattori sociali e culturali i giapponesi sono spinti a «nascondere» le proprie reazioni emotive in pubblico. Che però in privato non sono dissimili.

 

riconoscimento facciale cina2

Ekman per redigere un manuale delle emozioni primarie (vergogna, colpa, eccitazione, divertimento) studiò una popolazione della Papua Nuova Guinea. Nell' era degli emoji è facile argomentare che nella nostra socializzazione online tendiamo a semplificare molto le emozioni, come se fosse seriamente possibile etichettarle con una ventina di faccine gialle. Ma alle società come Affectiva, Facebook, Microsoft, Amazon e Ibm, che hanno prodotti di riconoscimento delle «emozioni», questo poco importa.

 

Non si tratta di andare a fondo nell' animo umano per sondarlo, capirlo e magari curarlo. Si tratta solo di venderci qualcosa. Non è certo un caso se tra gli investitori della prima ora di Affectiva troviamo il gigante della pubblicità Wpp. In effetti, rispetto agli anni Ottanta e Novanta, quando i primi esperimenti tentavano di individuare i terroristi negli aeroporti, ora siamo nell' epoca delle emozioni dello shopping. Siamo passati dalla teoria alla pratica.

riconoscimento facciale cina 1

 

Poco più di un anno fa alla Stazione centrale di Milano una società montò delle telecamere capaci di «giudicare» le nostre reazioni di fronte alle diverse pubblicità. Il Garante della Privacy le fece rimuovere. Ma in diversi negozi delle tecnologie simili sono usate per capire che tipo di cliente siamo: quello che tocca tutto senza comprare nulla (in effetti il peggior cliente) o quello che cerca i consigli giusti per acquistare.

riconoscimento facciale cina3

 

In Europa queste piccole e diffuse «macchine della verità» sono limitate dalla regolamentazione sulla privacy. Ma in posti come la Cina la sperimentazione massiccia è già in corso. D' altra parte il vero Cavallo di Troia di questi Piccoli Fratelli pronti a tradirci vendendo le nostre emozioni resta lo smartphone. La tecnologia di Affectiva può essere usata, per esempio, nelle app.

 

E sappiamo come funziona: quando le scarichiamo accettiamo, più o meno distrattamente, tutto il pacchetto. In effetti l' utilizzo nel campo delle pubblicità è quello più probabile e invasivo.

Riconoscimento facciale1

 

Sullo sfondo rimane l' amarezza di avere perso anche il controllo di questo avamposto: le reazioni emotive, ciò che ci contraddistingue dai mostri e vampiri e dalle macchine senz' anima, sono state fagocitate da intelligenze artificiali e server sotto forma di big data per essere espulse come semplificazioni robotiche, proto-sentimenti dell' homo «amazonicus» creato da Jeff Bezos. D' altra parte siamo onesti: non siamo stati forse noi ad affidare tutto questo alle macchine consumando una porzione sempre più rilevante della nostra vita sui social network?

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?