IL PROFESSORE TI FA FESSO - L’EX RETTORE DELL’ATENEO DI TOR VERGATA, RENATO LAURO, E IL PRORETTORE PIETRO MASI SONO ACCUSATI DI CIRCONVENZIONE D’INCAPACE: AVREBBERO CONVINTO LA RICCA VEDOVA RITA RAELI, MALATA DI ALZHEIMER, A FIRMARE UNA SERIE DI ATTI PER CEDERE IL CONTROLLO DI SETTE ALBERGHI A ROMA. INDAGATI ANCHE DUE NOTAI - LA STORIA

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Giulio De Santis per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”

 

RITA E SEBASTIANO RAELI RITA E SEBASTIANO RAELI

Nel 2006 Sebastiano e Rita Raeli, coppia proprietaria dell' omonima catena alberghiera nel centro di Roma, hanno regalato all'università Tor Vergata cento milioni di euro destinati a borse di studio, passando alla storia come tra i più grandi benefattori di un istituto di alta formazione in Italia.

 

Oggi su quest'atto di donazione si allunga l'ombra di un tentativo di sottrarre il patrimonio a Rita, rimasta vedova nel 2010 e da sei anni malata di Alzheimer.

 

Ad architettare la manovra sarebbero stati, secondo la procura, l'ex rettore dell' ateneo Renato Lauro e il prorettore (nonché docente di diritto commerciale) della medesima università Pietro Masi, accusati di circonvenzione d’incapace per aver convinto la signora, pur sapendola malata, a firmare una serie di atti che hanno concorso a privarla del controllo della gestione delle licenze di sette alberghi posseduti nel centro della capitale, zona stazione Termini. Tra gli hotel, tutti a tre o quattro stelle, i più conosciuti sono l' Archimede di via dei Mille, il Noto di via Calatafimi e il Lux di via Gaeta.

Renato Lauro Renato Lauro

 

Dopo la chiusura dell' inchiesta disposta dai pm Eleonora Fini e Francesco Marinaro, atto che in genere prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, la vicenda è a un punto di svolta.

 

A insinuare il sospetto che Lauro e Masi, fino al 2015 al vertice della Fondazione Sebastiano e Rita Raeli per Tor Vergata, nata per gestire la donazione, abbiano avuto un ruolo attivo nel saccheggio degli immobili e del denaro della vedova ci sono due circostanze.

 

PIETRO MASI PIETRO MASI

Masi - indagato anche in un altro procedimento con l'accusa di aver favorito una sua assistente aiutandola a vincere un dottorato - è sempre stato un grande amico della famiglia Raeli. Ed è lui che, dopo la morte di Sebastiano, si è occupato dal 2012 di accompagnare Rita a farsi visitare dagli specialisti del centro Alzheimer del policlinico di Tor Vergata. Mentre i risultati degli esami sarebbero stati esaminati da Lauro, rettore dell' università in quegli anni e soprattutto medico chirurgo con specializzazione in geriatria.

 

Oltre a Masi e Lauro l'inchiesta è sta chiusa anche nei confronti di Marco Tabellini e Federico Lucarelli, perché - secondo i pm - hanno preparato le carte per spogliare la Raeli di ogni bene. Prima le hanno fatto costituire il Dielle Trust, amministrato dai due indagati, dove è confluita la proprietà dei sette alberghi.

Renato Lauro Renato Lauro

 

Poi hanno acquisito il 95 percento delle quote delle licenze possedute dalla signora, attraverso la creazione della società G.A Raeli poi inglobata nella Dielle.

 

Le operazioni sarebbero avvenute con il via libera dei notai Monica Giannotti e Salvatore Mariconda, anche loro indagati insieme con Giampaolo Stoppini, amministratore delegato di G. A. Raeli.

 

Secondo l'accusa, tutte le operazione descritte sono state effettuate con il sostegno dei due docenti universitari. A sollevare il caso è stato, attraverso l' avvocato Adele Giglio, il fratello Gilberto De Lucia, fratello di Rita.

 

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