PUR ESSENDO STATO CONDANNATO ALL'ERGASTOLO PER REATI “OSTATIVI”, CHE CIOÈ NE IMPEDIREBBERO LA CONCESSIONE, BATTISTI POTRÀ OTTENERE LO STESSO I BENEFICI PENITENZIARI - QUANDO SARÀ GIÀ ANZIANO, OGGI BATTISTI HA 64 ANNI, E SEMPRE SE I GIUDICI DEL TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA RITERRANNO CHE LO AVRÀ MERITATO, POTRÀ GODERE ANCHE LUI DEI PERMESSI PREMIO MA SOLO DOPO CHE AVRÀ SCONTATO ALMENO 10 ANNI - SALVINI A “LEGGO”: “SPERO MARCISCA IN GALERA. IL NOSTRO PAESE HA FINALMENTE RIALZATO LA TESTA”

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1 - ARRESTO BATTISTI, LETTERA DI SALVINI SU LEGGO:  TERRORISTA COMUNISTA, MARCISCA IN GALERA. IL NOSTRO PAESE HA FINALMENTE RIALZATO LA TESTA

Da “Leggo”

 

"L’abbiamo preso. E ora dovrà marcire in galera. Cesare Battisti non è un perseguitato o un semplice scrittore di romanzetti: è un terrorista comunista. Un assassino. Un codardo. Da decenni si era rifugiato all’estero per non pagare le sue colpe. È stato protetto e coccolato da donne e uomini di sinistra, presunti intellettuali, vip e politici". E' questo l'incipit della lettera scritta dal Vice Premier  Matteo Salvini pubblicata sulla prima pagina del quotidiano Leggo.

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Ecco il seguito del testo del ministro dell'Interno."Ora la pacchia è finita. Merito di un governo che ha ridato prestigio all’Italia. Non è un caso se il nuovo presidente brasiliano, Bolsonaro, aveva promesso pubblicamente di riconsegnarci Battisti. Ha mantenuto la parola, dando prova di una serietà e di una lealtà per cui lo ringrazio a nome degli italiani".

 

 

"Oggi - scrive Salvini - il nostro Paese ha rialzato la testa. Non siamo più l’Italietta che l’Europa trasformava nel campo profughi del Mediterraneo e che veniva snobbata dalle superpotenze mondiali. Stiamo vivendo una nuova fase. In poco più di sei mesi abbiamo fatto quello che altri governi avevano provato a realizzare in decenni, fallendo". Infine, la sua lettera si conclude con un invito ai familiari delle vittime del terrorista:  "Aspetto le famiglie rovinate da Cesare Battisti al Viminale. Mentre le nostre galere aspettano lui. La pacchia è finita. Era ora".

 

2 - IL CARCERE E LA PENA CHE COSA LO ASPETTA

Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”

 

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1 - Qual è stato il percorso che, tra Italia, Brasile e Bolivia, ha portato all' arresto di Cesare Battisti?

Il motore dell' operazione è partito il 14 dicembre, quando ha fatto perdere le sue tracce a Cananeia (Brasile), ma la benzina per arrivare alla cattura dell' ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo e riportarlo in Italia dopo l'evasione del 1981 dal carcere di Fossombrone, l' hanno messa tutti insieme Procura generale e Digos di Milano, Interpol e polizie di Brasile e Bolivia.

 

Mentre a Milano il sostituto pg Antonio Lamanna autorizzava intercettazioni sofisticate (costate 1.700 euro al giorno per 15 giorni) in grado di monitorare chi poteva avere contatti con lui in Italia e in Sud America, ma soprattutto i suoi movimenti anche nel remoto Mato Grosso, stringere il cerchio è stato compito degli investigatori, alcuni dei quali hanno affinato la tecnica nelle indagini sul terrorismo interno e a matrice integralista islamica guidate da pm milanesi come Armando Spataro e Maurizio Romanelli e ora Alberto Nobili. Accusato di reati gravissimi commessi fino a poco prima dell' arresto del giugno 1979, tra cui quattro omicidi, ultimo quello del poliziotto Andrea Campagna, Battisti è stato condannato all' ergastolo e a molti altri anni di reclusione.

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2 - Si chiude la tormentata questione estradizione?

La decisine boliviana di espellere l'ex terrorista direttamente in Italia invece che in Brasile, nonostante provenisse da lì ed è in possesso anche della cittadinanza di quel Paese, chiude definitivamente la lunga e tormentata questione dell' estradizione che solo nei giorni scorsi era stata concessa definitivamente dal presidente neoeletto Jair Messias Bolsonaro, populista di destra, dopo anni di braccio di ferro tra l'Italia e i suoi predecessori. Il procedimento, infatti, si era concluso nel 2009 con il via libera alla consegna da parte del Tribunale supremo federale brasiliano che, però, rimise la decisione finale nelle mani dell'allora presidente Luiz Inácio Lula da Silva, populista anche lui, ma di sinistra, che aveva già concesso a Battisti un visto permanente.

 

Lula impedì l'estradizione imponendo il suo veto, decisione confermata anche da Dilma Rousseff che, di analogo orientamento politico, prese il suo posto. Dato che in Brasile l' ergastolo non esiste, a ottobre 2017 l' Italia aveva dovuto comunque garantire formalmente che a Battisti la detenzione a vita non sarebbe stata mai applicata. La procedura estradizionale si era poi arenata in attesa della conclusione dei molti ricorsi presentati dalla difesa dell' ex terrorista che si è opposta con ogni mezzo a sua disposizione per impedire che fosse rimandato in Italia.

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3 - Ergastolo sì o no?

Pur essendo stato condannato all'ergastolo per reati «ostativi», che cioè ne impedirebbero la concessione, Battisti potrà ottenere lo stesso i benefici penitenziari perché ha commesso i reati prima del 1991. Solo in quell' anno, infatti, entrò in vigore la norma che da allora vieta di concedere questi preziosi benefici a coloro che vengono condannati per reati di terrorismo o di mafia.

 

Quando sarà già anziano, oggi Battisti ha 64 anni, e sempre se i giudici del Tribunale di sorveglianza riterranno che lo avrà meritato con il suo buon comportamento, potrà godere anche lui dei permessi premio e uscire per brevi periodi dal carcere, ma solo dopo che avrà scontato almeno 10 anni, o della liberazione condizionale, qui di anni ne devono trascorrere 26, periodi che si accorciano grazie alla «liberazione anticipata» che cancella dal computo finale 45 giorni ogni sei mesi trascorsi in cella.

 

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4 - Come arriverà in Italia?

Battisti arriverà questa mattina a Roma a bordo di un Falcon decollato ieri sera dall' aeroporto Viru Viru di Santa Cruz (Bolivia). Sarà rinchiuso nel carcere di Rebibbia, che è quello più vicino all' aeroporto, e sarà preso in carico dal Dipartimento per l' amministrazione penitenziaria.

 

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