attico bertone

QUANTO “SCOTTA” L’ATTICO DI BERTONE - IL TRIBUNALE DI PAPA FRANCESCO HA TRASFORMATO IL PROCESSO IN CORSO IN QUALCOSA DI COSÌ DELICATO DA RICHIEDERE IL RISPETTO DEL SEGRETO DI STATO PER IMPEDIRE CHE IN AULA POTESSERO ESSERE MOSTRATI DOCUMENTI O VENISSERO ASCOLTATE TESTIMONIANZE CONSIDERATI SENSIBILI - I RAPPORTI CON I SERVIZI SEGRETI

Franca Giansoldati per “il Messaggero”

 

ATTICO DI BERTONE ATTICO DI BERTONE

All’inizio dava l’impressione di essere un normale (e triste) processo per peculato, un misfatto amministrativo legato alla ristrutturazione di un appartamento vaticano, quello del cardinale Tarcisio Bertone. Poi però, ad un tratto, le cose si sono complicate cammin facendo. Il Tribunale di Papa Francesco ha finito per trasformare il processo in corso in qualcosa di talmente scottante da richiedere il rispetto del segreto di Stato per impedire che in aula potessero essere mostrati documenti o venissero ascoltate testimonianze considerati sensibili.

TARCISIO BERTONE   TARCISIO BERTONE

 

Talmente sensibili da tirare in ballo i rapporti di cooperazione tra il Vaticano i servizi segreti stranieri. Già. Proprio così, nero su bianco. Ma stavolta che c’entrano gli 007 stranieri? A esporre le ragioni ai magistrati è stato René Brulhart, presidente dell’Aif – l’authority finanziaria vaticana.

 

Lo ha fatto attraverso una comunicazione scritta indirizzata al presidente del Tribunale nella quale chiede di non fare deporre in aula - per la delicatezza evidente degli argomenti - il dottor Tommaso di Ruzza, chiamato come teste dall’accusa per via del suo ruolo dirigenziale all’Aif. Brulhart scrive: «Trattandosi di una segnalazione operata mediante acquisizionedi elementi informativi ottenuti attraverso la collaborazione con le autorità di intelligence di Paesi stranieri, l’intera attività dell’Aif è coperta da segreto d’ufficio e quindi nessuno dell’Aif, né il presidente, né il direttore, o funzionari o impiegati, possono partecipare in veste di testimoni al procedimento in corso».

 

ATTICO DI TARCISIO BERTONEATTICO DI TARCISIO BERTONE

Eppure era stata proprio l’Aif con la sua attività ad avere rilevato e denunciato il doppio pagamento e le anomalie contabili (che poi hanno dato origine al processo contro l’ex manager dell’ospedaleBambino Gesù,Giuseppe Profiti e un funzionario vaticano, Massimo Spina). Insomma, un passaggio indecifrabile. Stesso discorso per i bilanci dell’ospedalepediatrico.

 

Tarcisio Bertone Tarcisio Bertone

BILANCI

Sia il bilancio dell’anno scorso che quelli degli anni passati sarebbero coperti da segreto. Il presidente del Bambino Gesù, MariellaEnoch si sarebbe rifiutatanon solo dipubblicarli integralmentema di consegnarli nelle fasi del processo, adducendo impedimenti che fanno diretto riferimento al Papa e alcardinaleParolin anche se, fonti interne al Vaticano smentiscono che dai vertici della Santa Sede sianomai arrivate indicazioni di tal genere. Insomma, un altro pasticcio.

 

Nel frattempo dei sette testi richiesti (compreso un tecnico del Governatorato, l’organismo che avrebbe ordinato il doppio pagamento della ristrutturazione, e i vecchi vertici dello Ior), due di loro hanno già rifiutatodi deporrecosì stamattina, alla ripresa delle udienze, non si sa se si presenteranno in aula.

 

ATTICO DI TARCISIO BERTONE  ATTICO DI TARCISIO BERTONE

La Enoch, nel frattempo, ha consegnato una monumentale documentazione di quasi 500 pagine ma composta da atti che già erano in mano ai magistrati . In quella montagna di carte non figurano i bilanci sui quali continua a gravare il mistero del perché il Papa non dia ordine alla loro pubblicazione integrale, considerando anche il fattoche il BambinoGesù èuna struttura ospedalieradiproprietàdellaSantaSede ma finanziata con denaro pubblico.

 

Quella sana trasparenza che Bergoglio ha sempre chiesto, facendoneunabandiera delpontificato, in questo frangente sembra mancare. La prima udienza del processo si è tenuta il 18 giugno per poi riprendere quando il Papaera impegnato inColombia. Imagistrati vaticani sono chiamati ad accertare se vi sia stato un uso illecito del denaro della Fondazione Bambino Gesù, che ha pagato la ristrutturazione dell’appartamento.

BERTONE-BERGOGLIOBERTONE-BERGOGLIO

 

«In particolare sono stati pagati per fini completamente extraistituzionali euro 422.005 utilizzandoli per effettuare lavori di ristrutturazione edilizia in un immobile di proprietà del Governatorato per avvantaggiare l’impresa di GianantonioBandera». L’imprenditore genovese Bandera (nel frattempo fallito) pur avendo ricevuto due volte e da due enti diversi i soldi non figura tra gli imputatima tra i testimoni dall’accusa. Un’altra anomalia di un processo destinato a diventare dinamite pura all’interno della curia. 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”