noexpo milano fedez

QUEI BRAVI RAGAZZI - BELPIETRO: “PROTESTARE È COSA LECITA MA NON SI CAPISCE PERCHÉ PER DIRE NO ALL’EXPO SI DEBBA ANDARE IN PIAZZA MUNITI DI MARTELLETTI, DI FIONDE O MASCHERE ANTIGAS. PERCHÉ METTERE A FERRO E FUOCO UNA CITTÀ?”

MAURIZIO 
BELPIETRO
MAURIZIO BELPIETRO

Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano”

 

Venti martelletti frangivetro, petardi e artifici pirotecnici sufficienti a realizzare un autentico spettacolo, mazze, fionde, maschere antigas, una tanica di benzina, bottiglie, pezzi di stoffa, un imbuto, carta igienica, un estintore, scarpe chiodate, aste con punte di ferro, altre cinque maschere antigas, cinque filtri per maschere antigas, un tubetto di colla, guanti in lattice resistente.

 

Quello che abbiamo appena elencato non è il materiale necessario per fare bricolage nel box di casa e nemmeno si tratta di strumenti utili per la festa patronale di qualche paese d’Italia. Martelletti, petardi e tutto il resto sono semplicemente ciò che in soli due giorni la polizia ha sequestrato ai bravi ragazzi che si preparano a contestare l’inaugurazione dell’Expo. Come è noto, domani si apriranno i battenti della manifestazione dedicata al cibo e ai modi per nutrire il pianeta.

 

Ma un gruppo di giovanotti che in Italia si oppone a tutto, ai treni ad alta e bassa velocità come a qualsiasi riforma, ha deciso di protestare contro l’evento. E per farlo ha chiamato a raccolta i contestatori di mezza Europa, i quali si sono dati appuntamento a Milano per il primo maggio. E ovviamente i meglio organizzati si sono portati al seguito ogni genere di mercanzia della contestazione.

 

giambellino perquisizioni 2giambellino perquisizioni 2

Protestare è cosa lecita e consentita dalla Costituzione, tuttavia non si capisce perché per dire no a una fiera (tale è l’Expo) si debba andare in piazza muniti di martelletti, di fionde o maschere antigas. Secondo gli agenti il kit in dotazione ai bravi ragazzi ha un solo scopo, ossia quello di mettere a ferro e fuoco la città, così come capita spesso ad ogni corteo, soprattutto quando sfilano antagonisti e black bloc.

 

I martelletti frangivetro (in genere «presi in prestito» dalle carrozze ferroviarie, dove dovrebbero servire ad aprire una via di fuga in caso di incidente) secondo i poliziotti che li hanno sequestrati vengono impiegati per spaccare o incidere le vetrine. L’utilizzo di petardi, mazze e fionde pensiamo non abbia bisogno di essere illustrato, mentre con le bottiglie, la benzina, stoffa e carta igienica da sempre si fabbricano molotov.

expo arsenale sequestratoexpo arsenale sequestrato

 

Quanto all’estintore, l’impiego è più fantasioso. L’uso più noto è quello visto durante il G8 di Genova, quando Carlo Giuliani pare avesse intenzione di tirarne uno in faccia a Mario Placanica, carabiniere ausiliario a bordo di una camionetta assaltata dai no global. Ma non è il solo modo di servirsene: nei cortei alcuni lo riempiono di vernice così riescono meglio a imbrattare i muri.

 

Mentre gli utilissimi guanti di lattice risolvono un sacco di problemi. Innanzitutto consentono di non verniciarsi le mani mentre si riempiono le vie del centro di simpatiche scritte, di non impregnarle di benzina mentre si caricano le bottiglie, ma soprattutto di non lasciare impronte. Queste sono le cose che possono fare i bravi ragazzi con il kit sequestrato.

 

giambellino perquisizioni 1giambellino perquisizioni 1

O meglio: queste sono le supposizioni della polizia che ha rinvenuto il materiale e richiesto l’espulsione di un certo numero di giovanotti stranieri, tra i quali francesi e tedeschi. Tuttavia il magistrato davanti al quale sono stati portati i contestatori non si è dimostrato della stessa opinione. Nonostante la richiesta di espulsione immediata presentata dagli uomini della Questura contro i tedeschi che avevano nel bagagliaio l’armamentario, il giudice ha pensato che non fosse sufficientemente provata la proprietà del materiale e l’utilizzo che i giovani avrebbero voluto farne.

 

expo arsenale sequestrato 1expo arsenale sequestrato 1

Insomma, non essendoci vetrine infrante, cassonetti dati alle fiamme e neppure un ferito non si può ritenere che i giovanotti volessero organizzare un tranquillo pomeriggio di guerriglia. Indizi troppo generici, e del resto non si può fare un processo alle intenzioni.

 

Stessa sorte è toccata a 15 francesi portati in Questura dopo il blitz della Digos: per un cavillo i tipi non saranno espulsi con urgenza ma con comodo, nel senso che avranno dieci giorni di tempo per lasciare il Paese (cioè a manifestazione conclusa) e comunque non saranno accompagnati alla frontiera e dunque potranno andarsene senza che un funzionario delle forze dell’ordine si accerti dell’avvenuta esecuzione del dispositivo firmato dal prefetto. Tutto a posto dunque? Ovviamente sì.

 

Del resto che cosa ci si poteva attendere? È già un successo che non sia scattata una denuncia nei confronti degli uomini delle forze dell’ordine, che come è noto sono dei torturatori, essendoci una condanna europea che per il G8 del 2001 addirittura mette sul banco degli imputati i poliziotti e non chi a Genova scatenò l’inferno. Attenzione: la denuncia si può fare con comodo, non a caso un tedesco fermato nel blitz ha già annunciato l’intenzione di chiedere un risarcimento. Nel frattempo il consolato Usa ha invitato i cittadini americani a stare alla larga da alcune zone di Milano. Il famoso piano per la sicurezza di Expo.

EXPO VARCO SENZA CONTROLLIEXPO VARCO SENZA CONTROLLI

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?