buddha

QUEL CESSO DI BUDDHA! - TATUAGGI E COPRIWATER E PACCOTTIGLIA KITSCH CON L’IMMAGINE SACRA E I FEDELI SI INCAZZANO - IN BIRMANIA CONDANNATO IL GESTORE DI UN BAR PER UNA PUBBLICITA' CON BUDDHA IN VERSIONE DJ

Massimo Morello per “il Foglio”

 

buddha toilette 1buddha toilette 1

Dieci piccoli Buddha. Di resina trasparente in smaglianti colori fluo. Sono esposti, tra altri oggetti preziosi, nel salone di una villa nella Golden Valley, il quartiere più esclusivo di Yangon, Birmania. E’ l’abitazione e galleria di un designer occidentale (nonché, si dice, ex agente dei servizi segreti francesi).

 

I Buddha sono in vendita a circa 50 dollari l’uno. Ma, confida la commessa, non sono birmani. Provengono dal Tha Prachan, il mercato degli amuleti di Bangkok, di fronte al Wat Mahathat, monastero e università buddista. Il monastero è frequentato da molti farang (occidentali) per i corsi di meditazione. Il mercato attira turisti, arredatori e mercanti in cerca d’oggetti esotici e sacri. Come quei Buddha, venduti a prezzi variabili (secondo quantità) tra i 60 e 160 baht (1,80 e 5 euro).

 

E’ un mercimonio che si può considerare un peccato “veniale”. Dipende da quale collocazione troveranno i Buddha. Si legge nel sito della thailandese Knowing Buddha Organization: “L’immagine o la statua del Buddha non va applicata o posizionata su oggetti o luoghi non idonei. La statua del Buddha va tenuta lontano dagli oggetti d’uso giornaliero come fazzoletti, tovaglioli, asciugamani, stracci o altri articoli per la pulizia…

 

La statua del Buddha non deve mai essere collocata in bagno”. E’ consentito collocarla “in posti appropriati con l’intenzione di portargli rispetto”. Il peccato, però, può diventare ben più grave. Non solo in senso karmico, ossia con effetti sul samsara, ciclo di vita, morte e rinascita, ma penalmente.

buddha djbuddha dj

 

Offendere il Buddha non provoca certo reazioni paragonabili a quelle degli integralisti islamici. Ma sono sempre più forti e numerosi i movimenti che cercano di trasformare il Dharma, la legge morale, in legge dello stato, dottrina politica. E ancor più numerosi i casi in cui un’offesa al “sasana” (termine che ingloba la comunità buddista, l’essenza stessa dell’insegnamento del Buddha e con cui i buddisti si riferiscono alla loro dottrina) sono pagati a caro prezzo.

 

E’ accaduto, per esempio, a Philip Blackwood, 32 anni, neozelandese, uno dei giovani hipster che stanno cercando fortuna in Myanmar, paese più noto come Birmania. Blackwood, che gestiva il VGastro Bar di Yangon, uno di quei locali che stanno trasformando quello “stato post totalitario” in destinazione di tendenza, è stato arrestato nel dicembre scorso per insulto alla religione.

 

buddhabuddha

Detenuto nel carcere di Insein, dov’erano torturati gli oppositori del regime militare, di recente è stato condannato a restarci per altri due anni e mezzo. Il suo peccato è stato l’aver pubblicizzato l’happy hour con un’immagine del Buddha con auricolari da Dj su uno sfondo “psichedelico”. A sua discolpa Blackwood ha dichiarato di averlo fatto perché “usare il Buddha in pubblicità è di moda a livello internazionale”. La sua non è una giustificazione priva di fondamento.

 

Spiega José Ignacio Cabezón, docente di buddhismo alla University of California: molto spesso il buddhismo “è percepito come una specie di religione minimalista, più che altro una terapia, che richiede un minimo impegno metafisico”. E’ un’idea che deriva dalla controcultura Beat anni 50, con le suggestioni di Allen Ginsberg e Jack Kerouac, si rafforza con tutte le declinazioni dello Zen seguite a “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” di Robert Pirsig, continua ad alimentarsi nelle parole del Siddharta di Hermann Hesse, più che in quelle del Sutra del Loto e delle scritture buddiste.

 

buddha toilet 1buddha toilet 1

E così, poco a poco, scrive Cabezón (citando alcuni grandi maestri tibetani), il buddhismo è stato inglobato nel consumismo, come una specie di antidepressivo spirituale. “Il consumismo è un problema in sé, ma da un punto di vista buddista diventa ancor più grave quando il buddhismo stesso diviene oggetto di consumo”. Nell’immaginario occidentale, il Buddha è divenuto un’icona il cui significato spirituale si perde tra suggestioni di un’esotica serenità.

 

buddha barbuddha bar

E’ l’icona che negli anni 90 fatto la fortuna dei Buddha Bar, catena di bar-ristoranti che servivano cucina asiatica e la cui sala era dominata da una grande statua del Buddha. Un marchio rafforzato dalla serie di compilation di musica lounge, world music e new age. I Buddha Bar, poco a poco, sono passati di moda, anche per le proteste di gruppi buddisti come la Knowing Buddha Organidi Massimo Morello zation, che hanno decretato che “la statua del Buddha non deve mai essere posizionata all’interno di un bar o di un ristorante”.

 

Ma ormai la moda era stata lanciata e l’immagine del Buddha da icona è diventata feticcio utilizzato per qualsiasi cosa, compresi dei puff su cui accomodarsi (ignorando pure che i buddhisti considerano sacra la testa, in quanto sede dello spirito) o addirittura dei copriwater.

 

Una statua del Buddha ha fatto da sfondo al videoclip “Sexy Bitch” di David Guetta e altre immagini sono state utilizzate per decorare la scena di un servizio di biancheria intima o dare un tocco di trasgressione a immagini di nudo pubblicate dalla rivista Penthouse. Il Buddha e altre immagini o simboli sacri della spiritualità asiatica sono anche divenuti uno dei soggetti preferiti dei cultori del tatuaggio. “I farang, gli stranieri, non ne comprendono il significato.

buddha tattoobuddha tattoo

 

Per loro è solo una moda”, ha detto Niphit Intharasombat, ex ministro della Cultura thailandese. Il tatuaggio è letteralmente uno dei “punti” più sensibili per il nuovo integralismo buddista. Specie in Thailandia, dove lo stesso ministro aveva presentato un disegno di legge (poi respinto) per proibire che sulla pelle dei farang fossero tatuate le immagini del sak yant, il tatuaggio sacro (Sak significa tatuaggio, Yant deriva da Yantra, termine che indica i simboli utilizzati per favorire la meditazione).

 

Realizzato da monaci o da Ajarn, Maestri, di quest’arte, il sak yant rappresenta le figure dello sterminato pantheon hindu-buddhista circondate da arcane scritture khmer – la Cambogia è considerata la culla della magia – per trasmettere poteri specifici (per esempio l’invulnerabilità), attrarre la fortuna o la benevolenza (è il caso del tatuaggio del Jingiok, il geko, simbolo di “compassione”, nel senso di assenza di giudizio, molto amato dalle prostitute), avere successo negli affari o superare gli esami. Sino a poco tempo fa, il sak yant era una delle espressioni più diffuse della religione popolare thai, misto di buddhismo, animismo e induismo.

buddha tattoo 3buddha tattoo 3

 

Ma poi Angelina Jolie si è fatta decorare il corpo con diverse immagini yant. Compresa una grande tigre sul fondoschiena. Così ha fatto la fortuna di Ajarn Noo Kampai, già noto in Thailandia come grande maestro ma ora divenuto un santone globale, e ha trasformato il sak yant in fenomeno di moda, dando origine al fenomeno del “tattoo tourism”. A frenare questa moda sono stati molti altri Ajarn, che temevano di essere puniti dal khru, lo spirito protettore della loro arte. Senza contare che, nella sua forma autentica, il sak yant è piuttosto doloroso, eseguito picchiettando la pelle con lunghi spilloni intinti in un inchiostro vegetale – corretto, dicono, con veleno di serpente.

 

buddha 5buddha 5

La maggior parte dei turisti preferisce affidarsi una nuova generazione di tatuatori (compresi alcuni occidentali), che utilizzano una macchinetta elettrica per realizzare disegni, sempre a tema esoterico-buddhista, ma in versione “fashion”. Come quel Buddha seduto sopra un fiore di loto dischiuso che ornava il braccio di Naomi Coleman, 37 anni, infermiera inglese. Proprio per quello è stata arrestata all’aeroporto di Colombo, in Sri Lanka, con l’accusa di “offendere il sentimento religioso”. A nulla è valsa la sua professione di fede buddista e la dichiarazione di aver partecipato a ritiri di meditazione in Thailandia, India, Cambogia e Nepal. Dopo una notte in prigione e un processo per direttissima è stata espulsa.

 

La stessa sorte, per lo stesso motivo, era già toccata ad altri turisti occidentali. Bisogna ammettere che poche immagini sacre sono state vittime di tante blasfemie e sacrilegi come quella del Buddha. Anche perché, spiega lo studioso di buddhismo Paul Fuller, “il sacrilegio non è un’idea insita nel buddhismo. Secondo le scritture il Buddha, libero da ogni attaccamento alle cose transitorie di questo mondo, inclusi gli oggetti sacri, non si sarebbe minimamente sentito offeso”. Il problema, sostiene Fuller, è un altro: per un buddista l’immagine, più che sacra, “ha il potere di proteggere dai pericoli e produce effetti benefici su questa vita e la prossima”. Offendere l’immagine e utilizzarla in modo scorretto produce invece effetti contrari. Anche su coloro che non si sono opposti.

 

buddha tattoo 2buddha tattoo 2

Per quanto infausta possa essere l’offesa, non giustifica le derive integraliste del buddhismo. Specie in Myanmar e Sri Lanka. Pur separati da etnia, lingua e dall’oceano Indiano, formano il cosiddetto “Asse dell’estremismo buddhista”. In Sri Lanka s’incarna nel Bodu Bala Sena (la forza d’attacco buddista). In Myanmar nel movimento 969, che si richiama ai nove attributi del Buddha, i sei del suo insegnamento e i nove del Sangha, la comunità dei fedeli. Entrambi s’ispirano a un’idea di purezza etnica, culturale e religiosa. Che ha per antagonista principale le minoranze musulmane. Si è così determinata, in molti osservatori, una specie di perversa corrispondenza tra integralismo islamico e buddhista. Quest’ultimo, invece, è ben più complesso di quanto appaia nell’ottica occidentale e monoteista, coi suoi criteri di giudizio tanto netti e “corretti”, e che non considera l’asimmetria dei fenomeni.

 

Con un’analisi più sottile, è proprio nel senso del dubbio e della ricerca individuale, sottinteso a tutta la cultura buddista, che si possono cogliere i motivi inconsci di contrasto con l’islam. “E’ la paura che genera violenza”, dice Ajarn Sulak Sivaraksa, filosofo buddhista thai. “L’islam è una religione cattiva: uccidi e vai in paradiso”, semplifica un vecchio monaco che vive in solitudine in un villaggio del nord della Thailandia. “L’islam è una religione del ‘non importa’. Non importa uccidere qualcuno”, afferma un monaco birmano.

 

buddha copriwaterbuddha copriwater

L’origine del problema è la stessa di tutti i conflitti etnici e religiosi che negli ultimi anni sono esplosi in Asia: una miscela di democrazia immatura, nazionalismo, tensioni alimentate in epoca coloniale, sperequazioni economiche. E la paura, a sua volta, è generata dal confronto con una religione così chiusa, anche in termini sociali ed economici, come quella musulmana.

 

In Birmania, poi, il movimento sta diffondendosi proprio per le aperture democratiche del governo. Il regime militare che ha dominato il paese sino a tre anni fa non lo avrebbe consentito, tanto che nel 2003 lo stesso Ashin Wirathu, il leader del 969, era stato incarcerato per istigazione alla violenza anti musulmana, ed è stato liberato solo nel 2012 con altre centinaia di prigionieri politici. Sono proprio molti degli oppositori al regime rifugiati all’estero e oggi rientrati in Myanmar che enfatizzano la contrapposizione all’islam. “L’islam è un pericolo, saremmo folli a negarlo. Ha distrutto il buddhismo nel subcontinente indiano. L’Islam non è mai moderato ed è non-negoziabile. E’ contrario alla ragione”, ha dichiarato uno studioso birmano educato in America al sito Asia Times.

buddha 7buddha 7

 

E’ in quest’ottica che va giudicato l’atteggiamento di Aung San Suu Kyi, accusata di aver “tradito” la causa per la quale ha trascorso vent’anni agli arresti e rischiato la vita. In particolare la Signora è giudicata colpevole di silenzio riguardo l’ennesima persecuzione contro i Rohingya, minoranza musulmana stanziata nel Rakhine, la regione birmana affacciata sul Golfo del Bengala.

 

Anche in questo caso, osservando da lontano, si sono create parecchie confusioni. A partire da quelle geografiche: in alcuni casi i Rohingya sono stati “assimilati” ai musulmani delle regioni centrali e viceversa. In altre parole: per molti, in occidente, tutti i musulmani birmani sono Rohingya. La loro situazione, invece, è tanto più drammatica, quanto differente. I Rohingya sono gli indesiderati del sud-est asiatico.

 

Sono circa 800 mila persone, etnicamente e culturalmente assimilabili ai bengalesi. Per tale differenza in Birmania sono discriminati e perseguitati più di chiunque altro, considerati “immigrati illegali”. Sono talmente disperati da cercare rifugio in Bangladesh, a maggioranza musulmana, uno dei paesi più poveri al mondo. Dove sono confinati in campi privi d’ogni assistenza. E’ l’ennesima guerra tra poveri. Più o meno, è ciò che ha dichiarato Aung San Suu Kyi: “Sto chiedendo tolleranza, ma non credo che si dovrebbe usare la propria leadership morale in nome di una qualsiasi causa senza andare realmente all’origine del problema”.

buddha tattoo 1buddha tattoo 1

 

La Thailandia rappresenta un caso diverso: la maggioranza buddista continua a esprimere la virtù della tolleranza. Ed è qui che il buddhismo è stato trasformato in bene di consumo. Come ha dichiarato qualche anno fa uno degli esponenti del Dhammakaya, una “chiesa” buddista dedita al proselitismo globale: “Dobbiamo pensare al Buddhismo come a una commodity”. Un progetto che si è materializzato in un tempio simile a una gigantesca astronave atterrata nella zona industriale a nord di Bangkok. Ma anche in Thailandia i tempi stanno cambiando: per l’escalation dell’insorgenza islamica nel sud e per il nuovo ordine politico.

 

Gli abati del Dhammakaya sono stati accusati di simonia per aver accettato milioni di dollari in cambio di ricompense nella prossima vita. Il loro peccato più grave, però, è aver sostenuto il precedente governo della famiglia Shinawatra, deposto dal colpo di stato del maggio scorso. Il nuovo primo ministro, il generale Prayuth Chan-ocha, sostiene invece l’ala conservatrice del Sangha, la comunità buddista, che considera uno dei pilastri (con la monarchia e il nazionalismo) della nuova politica thailandese, sempre più orientata a seguire la “via asiatica” predicata da Pechino.

 

Secondo Ding Gangis del People’s Daily, uno degli organi del governo cinese, la soluzione è quella del modello confuciano: “Per mantenere ‘armoniosa coesistenza’ tra diverse religioni ed etnie, le nazioni asiatiche devono mettere in pratica le loro politiche in modo perentorio”. Più affascinante quella del Maestro Zen Thich Nhat Hanh, leader spirituale, poeta e attivista per la pace: “Se incontri il Buddha uccidilo. Devi liberarti da ogni dogma. Se non sei capace di uccidere il Buddha non puoi uccidere i tuoi preconcetti

BUDDHA BUDDHA

MONTE PUTUO TEMPIO BUDDISTA jpegMONTE PUTUO TEMPIO BUDDISTA jpeg

Buddha Bar Buddha Bar

buddha 2buddha 2

buddha toilette 2buddha toilette 2

buddha 6buddha 6

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…