QUEL CHE RESTA DEI LIGRESTOS – LA SOCIETÀ IMMOBILIARE DI FAMIGLIA SFUGGE AL SEQUESTRO E TORNA SVIZZERA – SOLO CHE PARTE UNA GUERRA IN FAMIGLIA SULLA SUA GESTIONE

La “Pegasus” ha in pancia 32 immobili nella zona di San Siro e le lussuose abitazioni di famiglia. Il controllo della società è volato in Svizzera e ora si apre lo scontro sull’amministratore, difeso da papà Salvatore ma attaccato da un misterioso socio che non può che essere uno dei figli…

Condividi questo articolo


Mario Gerevini per il "Corriere della Sera"

 

ligresti salvatore ligresti salvatore

Sotto l’incalzare delle inchieste, in cima alle preoccupazioni dei Ligresti c’era un nome: Pegasus. È’ la società proprietaria di 32 immobili nel quartiere residenziale di San Siro a Milano. Ma soprattutto lì dentro sono custodite le lussuose abitazioni di famiglia. Ora sembra tirare aria di resa dei conti all’interno della società e forse tra gli stessi Ligresti. I segnali sono di difficile interpretazione anche perché, nonostante inchieste, sequestri e dissequestri, la pratica della schermatura e dell’uso dei fiduciari svizzeri è ancora ampiamente in uso.

 

Quando la Guardia di finanza si presentò a casa di Giulia Ligresti, sequestrò, tra le altre cose, un’agendina con una parola scritta a mano «Pegasus» con la voce «problemi». La Procura di Torino nel maxisequestro da 250 milioni dell’agosto 2013, poi definitivamente bocciato dalla Cassazione in aprile, chiese il congelamento anche delle quote Pegasus, ufficialmente in capo alla Compagnia fiduciaria nazionale, ma in realtà, secondo le indagini, reintestate nel 2012 direttamente a Salvatore (6,95%) e ai tre figli (31% a testa).

GIULIA LIGRESTI ALLA MENSA DEI POVERI GIULIA LIGRESTI ALLA MENSA DEI POVERI

 

Reintestate? Se questo è successo, poi però si è alzata di nuovo una cortina fumogena creata ad arte dal gruppo svizzero Fidinam, l’architetto della finanza offshore dell’ingegnere di Paternò.

 

Il sequestro delle quote Pegasus non si è mai potuto concretizzare. In compenso il controllo dei 32 immobili di viale Ippodromo a Milano e delle case di famiglia (13,5 milioni tra ville, terreni, maneggi e parchi) è volato (o ri-volato) in Svizzera. Per accogliere il 100% meno un’azione di Pegasus era stata creata una struttura a doppia mandata con la Defendant di Lugano azionista diretta e due holding di copertura sopra, Zederfin e Inwestfinanzierung di Zurigo. Una azione è in mano al capostipite della famiglia.

JONELLA LIGRESTI resize JONELLA LIGRESTI resize

 

Di fatto Pegasus «come società non esiste», sostiene uno dei professionisti che ruotano intorno ai Ligresti. Ma per il resto la parola «Pegasus» è sufficiente, da sola, a interrompere qualsiasi telefonata o conversazione. I bilanci? Il minimo sindacale, anzi sembrano quasi un optional se quello del 2012 è stato approvato nel 2014 senza che il collegio sindacale abbia obiettato alcunché. La gestione è in mano a un professionista storico dei Ligresti, Stefano Conticello.

 

PAOLO LIGRESTI PAOLO LIGRESTI

Ora vogliono mandarlo a casa. Ed è qui che si apre il capitolo della resa dei conti. In assemblea la signora Rosanna Belloni ha appoggiato il ragioniere. È un appoggio di peso per due motivi: la signora rappresentava l’azionista di maggioranza relativa e poi è la segretaria personale di Salvatore Ligresti. Al contrario un altro socio (31%) ha spedito una sua delegata per attaccare l’uomo di Salvatore, chiedendo e ottenendo una nuova assemblea per il 13 ottobre per discutere della gestione condotta fin qui ed eventualmente revocare l’amministratore. Chi è quel socio? Se dietro le fiduciarie svizzere ci sono i soliti noti, non può essere che uno dei figli.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

FLASH – COME MAI ANTONIO ANGELUCCI VUOLE COMPRARE L’AGI E “LA VERITÀ” (DA BELPIETRO VUOLE SOLO IL QUOTIDIANO E NON LE ALTRE TESTATE, DA “PANORAMA” IN GIÙ)? IL DEPUTATO DELLA LEGA, ORMAI MELONIZZATO, VUOLE AVERE IL CONTROLLO DI TUTTI I GIORNALI DI DESTRA CON L’OBIETTIVO DI ORIENTARE I PARTITI AL GOVERNO. VUOLE DIVENTARE IL “DEUS EX MACHINA” DELLA LINEA POLITICA DI GIORGIA MELONI, COME MURDOCH FECE CON TRUMP – ANGELUCCI STA PENSANDO A SECHI COME DIRETTORE EDITORIALE DI TUTTO IL GRUPPO (MAGARI TORNANDO ANCHE ALLA GUIDA DI AGI) E VITTORIO FELTRI TORNEREBBE ALLA DIREZIONE DI “LIBERO”