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RAGAZZI DI VITA A ROMA NORD - ARRESTATO IL PR CLAUDIO NUCCI: ADESCAVA MASCHI TRA I 14 E I 16 ANNI E POI LI RICATTAVA CON I FILMINI. ''SE PARLATE, LO DICO AI VOSTRI GENITORI'' - LE VITTIME SAREBBERO PIÙ DI TRENTA. SESSO IN CAMBIO DI SOLDI, RICARICHE TELEFONICHE, FELPE GRIFFATE - LA MADRE DI UN RAGAZZO: ''QUEL MOSTRO LO HA DISTRUTTO, ANNI DI RABBIA E SOFFERENZA''

 

Michela Allegri e Cristiana Mangani per ''Il Messaggero''

 

Minorenni sfruttati, fatti prostituire, filmati e tenuti sotto un ricatto subdolo. Roma Nord, un nuovo scandalo: questa volta, però, non sono giovanissime in cerca di guadagno facile. Sono ragazzini tra i 14 e i 16, tutti maschi, nati e cresciuti tra Ponte Milvio, Fleming, Cassia, Flaminia, finiti nel giro di quello che per la procura è un vero e proprio pedofilo, con il vizio degli adolescenti.

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L' uomo, 56 anni, romano, benestante, è molto conosciuto nella Capitale: pr dalla vita movimentata e gli amici famosi. Si chiama Claudio Nucci e, su richiesta del pubblico ministero Eugenio Albamonte e del procuratore aggiunto Maria Monteleone, si trova in carcere dall' inizio di febbraio scorso, quando è stato raggiunto da un' ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Stefano Aprile.

 

Le indagini seguite dalla polizia giudiziaria di piazzale Clodio hanno permesso di individuare con certezza il giro che l' indagato è riuscito a gestire e a organizzare.

Ma si è arrivati a lui dopo che lo zio di uno dei ragazzini, insospettito da alcuni atteggiamenti strani del nipote, ha controllato il suo cellulare e ha immediatamente denunciato quanto stava accadendo.

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 Sul telefonino del quattordicenne, c' erano messaggi inequivocabili, video, chat, appuntamenti e luoghi per gli incontri. C' erano velate minacce e richieste di portare anche altri «amichetti». E dietro alle sollecitazioni, sempre Nucci che riusciva a convincere gli adolescenti ad avere rapporti con lui. Uno per volta, mai insieme ad altri, senza farli conoscere tra di loro. E poi li compensava con 50-100 euro, con ricariche di telefonino, con felpe e scarpe da ginnastica alla moda. Proprio perché così i genitori non si sarebbero insospettiti.

 

LA SEGNALAZIONE

La denuncia ha fatto scattare pedinamenti e intercettazioni. E la procura è riuscita a risalire a cinque ragazzini su cui le attenzioni erano più pressanti, anche se gli inquirenti sospettano che il giro sia di almeno trenta giovanissimi, vittime del pr da più di due-tre anni. I luoghi scelti per gli incontri erano sempre case di cui Nucci disponeva, abitazioni di amici oppure di famiglia.

 

Tutto avveniva di pomeriggio, quando i ragazzini potevano uscire dopo aver fatto i compiti. Nucci li contattava e loro facevano in modo di raggiungerlo. E una volta che cadevano nella rete era finita, perché scattava una sorta di ricatto subdolo. Probabilmente, all' inizio, nessuna delle vittime aveva capito in che guaio si era messa nell' accettare l' invito di quel signore che sembrava tanto perbene e gentile.

 

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Le occasioni per agganciarli sono state le più varie: inaugurazioni di locali, feste nei bar frequentati dai giovani. E poi essendo molto addentro all' ambiente mondano della Capitale, riusciva a far avere ai ragazzini inviti per serate, biglietti per gli internazionali di tennis o per le partite di calcio. Finché non si ritrovavano in una casa con lui, filmati, e ormai sotto ricatto: «Se parli, lo dico ai tuoi genitori».

 

I GENITORI

E alcuni di quei genitori è riuscito anche a conoscerli: si è presentato da loro con le scuse più strane, amico di amici, persona apparentemente stimabile. Poi al quattordicenne di turno diceva: «Ho conosciuto tuo padre, ho parlato con tua madre».

 

E loro, pietrificati, non riuscivano più a reagire, a liberarsi da quell' incubo. La notizia di quanto stava accadendo, i genitori dei ragazzi l' hanno avuta quando la polizia si è presentata in casa per chiedere di essere seguiti a piazzale Clodio. Lì la terribile scoperta, con le stesse vittime che, alla fine, tra lacrime e disperazione, hanno raccontato tutto quello che avevano passato negli ultimi anni.

 

LE ACCUSE

PONTE MILVIOPONTE MILVIO

Nel frattempo, Nucci è rimasto in carcere con le accuse di sfruttamento della prostituzione minorile e di detenzione di materiale pedopornografico. La violenza sessuale, almeno per il momento, non gli è stata contestata perché si tratta di ragazzini che hanno già compiuto i 14 anni. Il gip ha convalidato l' arresto, ma le indagini proseguono perché - secondo gli inquirenti - c' è ancora molto da scoprire. Il pr dalle mille foto e le mille amicizie vip, potrebbe non aver agito da solo.

 

 

2. «MIO FIGLIO FINITO IN UN INCUBO QUEL MOSTRO LO HA DISTRUTTO»

Cristiana Mangani per ''Il Messaggero''

 

È pietrificata la mamma di uno dei ragazzi finiti in questo maledetto giro. Il suo viso ha il colore del travertino, gli occhi non hanno più lacrime, ha uno sguardo fisso ma la fierezza di una madre ferita. In bilico tra il dolore che lacera, la forza di lottare, il dubbio che invade e pervade ogni pensiero.

ponte milvio ponte milvio


Ora il suo obiettivo è solo quello di stare vicino al figlio, parlargli con le parole giuste, mostrare la sua rabbia ma anche rimettere insieme i pezzi. Suo figlio ha 15 anni e mezzo. Abita e va a scuola in zona Roma-Nord.

Signora, lei sa come e dove il ragazzo ha conosciuto quest' uomo che l' ha convinto a frequentarsi?
«Davanti ad un locale, poco più di due anni fa. Era un tredicenne. Con lui c' erano altri ragazzi, lui si è messo a scherzare, a giocare con loro. Poi ha chiesto i numeri dei cellulari».

Il numero di cellulare ad uno sconosciuto?
«Avevano capito che era un personaggio conosciuto nei locali. È riuscito a convincerli».

In suo figlio ha mai visto cambiamenti nel carattere o nei comportamenti?
«Nell' ultimo anno e mezzo è diventato particolarmente nervoso e irritabile. Ero molto preoccupata perché sembrava sempre di cattivo umore. Ci scontravamo spesso, rispondeva come non aveva mai fatto».

Di che cosa era preoccupata?
«Pensavo, come tutte le madri, alla droga. Alle sostanze che poteva prendere con l' alcol durante una serata. Facevo i conti con una crescita non serena, la sua adolescenza si presentava tutta in salita.

Quale erano la sua strategia?
«Rimboccarmi le maniche e lottare con la sua rabbia».

È mai tornato a casa con capi d' abbigliamento nuovi e costosi, smartphone ultima generazione o altro?
«No, mai. Tutto quello che indossava era stato acquistato o da me o da mio marito. Facevo attenzione a questo, ero in allerta. Nessun oggetto o cambiamento che potesse insospettirmi».

Lei ora sa dove si incontrava suo figlio con quest' uomo?
«Sì in una casa al quartiere Fleming, sempre nel pomeriggio. Ma non frequentemente».

Sa se c' erano più ragazzi durante questi incontri?
«No, sempre soli»

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Come sta adesso suo figlio?
«Sta crollando, ogni giorno appare più sofferente».

Qual è stato su di lui l' effetto dell' arresto?
«Per lui una liberazione. Era felice che fosse stato tolto dalle mani del "mostro"».

Vuol dire che lui avrebbe voluto sganciarsi dalla situazione?
«Sì, ma non gli era più così facile. Non sapeva come uscirne».

Possiamo parlare di ricatto?
«Io non uso questa parola né l' ha usata mio figlio. Ma spaventare un ragazzino di quindici anni non è difficile».

Lei come ha reagito quando ha saputo?
«Ho provato orrore e dolore in modo devastante. Una pugnalata, una violenza nell' intimità più profonda. Il desiderio istintivo di proteggere il figlio e, allo stesso tempo, la difficoltà a rivolgermi a lui. A scandire le parole».

E ora, a distanza di tempo dall' arresto, ha ripreso la sua vita, parla con suo figlio? Si è scontrata con lui?
«La vita non è più la stessa, è frantumata. Come frantumati sono i rapporti familiari che adesso dovranno essere riannodati. Certo che mi sono scontrata con lui, ho cercato di capire. Ma ora il ragazzo, prima di tutti, ha bisogno d' aiuto. E io, per lui, ci sono».
 

 

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