renzi benigni 2010

SALVATE IL PORTAFOGLIO DI BENIGNI - ROBERTACCIO QUERELA RAI3 PER “REPORT” DI STASERA. GIÀ INOLTRATA UNA PRIMA RICHIESTA DANNI PER L’ANTICIPAZIONE DI LUNEDÌ SCORSO - LA PUNTATA DI STASERA RACCONTA IL FALLIMENTO DEGLI STUDI CINEMATOGRAFICI DI PAPIGNO, UNA FRAZIONE DI TERNI, E IL SALVATAGGIO DI CINECITTA' (CHE STA PER TORNARE PUBBLICA...)

Tommaso Rodano per Il Fatto Quotidiano.it

 

ROBERTO BENIGNIROBERTO BENIGNI

Anche Roberto Benigni diffida Report. Il regista premio Oscar e la moglie Nicoletta Braschi hanno contattato l’ufficio legale del programma di Rai3 per disinnescare un’inchiesta che li riguarda e che andrà in onda lunedì sera. Nella missiva dell’avvocato Michele Gentiloni Silveri (cugino del presidente del Consiglio Paolo), inoltrata anche ai vertici dell’azienda e della rete, si annuncia una prima, probabile richiesta danni per l’anticipazione che è stata mostrata al termine dalla puntata di lunedì scorso. La tattica è la solita: la trasmissione di altri contenuti diffamatori, dunque, provocherebbe il ricorso immediato all’autorità giudiziaria.

 

SIGFRIDO RANUCCI MILENA GABANELLISIGFRIDO RANUCCI MILENA GABANELLI

Questa settimana, querelare Report è diventato quasi un vezzo. È iniziato tutto con la trasmissione del 10 aprile che ha fatto imbestialire Matteo Renzi, raccontando il salvataggio de l’Unità da parte di Massimo Pessina e i presunti vantaggi ottenuti poi dall’imprenditore nell’assegnazione di alcuni appalti. L’ex premier ha definito quella puntata “una follia”. Il suo avvocato aveva annunciato querela prima della trasmissione, il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, ha confermato subito dopo.

TAPIRO BENIGNI STRISCIA STAFFELLITAPIRO BENIGNI STRISCIA STAFFELLI

 

A quel punto si sono scatenati i renziani in Cda e in commissione di Vigilanza. La minaccia più grave è quella di togliere la tutela legale da parte della Rai, lasciando i giornalisti da soli di fronte alle denunce. Un’ipotesi sostenuta da alcune delle stesse persone che in epoca berlusconiana difendevano Report come prezioso baluardo del giornalismo d’inchiesta del servizio pubblico e simbolo della libera informazione. L’attacco frontale di Renzi ha aperto una breccia: sulla redazione di Sigfrido Ranucci in questi giorni è piovuto un temporale di diffide.

 

Roberto Benigni Nicoletta Braschi Roberto Benigni Nicoletta Braschi

Quella di Benigni è la più clamorosa. La puntata di domani racconta, tra le altre, la vicenda degli studi di Papigno, una frazione di Terni, dove il regista toscano ha girato La vita è bella e il meno fortunato Pinocchio. Benigni aveva un progetto ambizioso: trasformare Papigno negli Umbria studios, un nuovo prestigioso polo cinematografico in grado di fare concorrenza anche a Cinecittà, come racconta lui stesso ridendo.

 

diego della valle aurelio de laurentis  ignazio marino luigi abetediego della valle aurelio de laurentis ignazio marino luigi abete

La scelta imprenditoriale si rivela sciagurata, nonostante gli onerosi investimenti pubblici, tra fondi europei, statali e degli enti locali (Report li stima in 16 milioni di euro, anche se la cifra è contestata dall’avvocato di Benigni). Papigno si trasforma in un pozzo senza fondo, Benigni e Braschi – racconta Report – accumulano un passivo di ben 5 milioni di euro.

 

BENIGNI JOHNNY IL LECCHINOBENIGNI JOHNNY IL LECCHINO

A quel punto arriva un intervento inaspettato: nel 2005 è proprio Cinecittà Studios, la società di Luigi Abete, Aurelio De Laurentiis e Andrea Della Valle, a rilevare gli studi ternani e a farsi carico dei debiti di Benigni (a oggi avrebbero versato 3,9 dei 5 milioni di rosso). Papigno però non è stata rilanciata: oggi l’area è completamente abbandonata a se stessa, ha perso valore.

 

Non si gira più un film e sono scomparsi i posti di lavoro (secondo le fonti consultate da Report almeno 200). Adesso Cinecittà sta per tornare in mani pubbliche. Oltre a un’imponente mole di debiti accumulati da Abete e soci – spiega il giornalista Giorgio Mottola – lo Stato si ritroverà in pancia anche l’investimento in perdita di Benigni e Braschi.

 

L’artista non ha voluto rispondere alle domande del cronista di Report, limitandosi a una battuta: “Non sa quanti soldi ci ho perso”. Anche lui, come Renzi, ha preferito far parlare gli avvocati. E proprio come diversi renziani che si occupano di Rai, anche Benigni ha la memoria corta (o una morale selettiva): nel 2011, quando sulla trasmissione si allungava la minaccia della censura berlusconiana, fu tra i primi firmatari di un appello lanciato da Articolo 21 che si intitolava “Nessuno tocchi Report”.

 

berlinguer benigni renziberlinguer benigni renzi

Un documento dalle pronunce solenni: “Report è la principale trasmissione d’inchiesta della televisione italiana, quella con il miglior rapporto costo-ascolti e il più alto indice Qualitel (…). È il programma di approfondimento giornalistico che ha raccolto più riconoscimenti in Italia e all’estero. Report è uno dei simboli del servizio pubblico. Invieremo l’appello a tutte le associazioni, ai movimenti, ai siti internet che in questi anni si sono battuti contro ogni bavaglio e per affermare i principi contenuti nell’articolo 21 della Costituzione”. Proprio lei, la più bella del mondo.

sigfrido ranucci l unitasigfrido ranucci l unita

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...