SIATE UMANI, SE POTETE - CI VOLEVA IL “PROGETTO ARISTOTELE” DI GOOGLE PER SCOPRIRE CHE L’EMPATIA TRA COLLEGHI AIUTA A LAVORARE MEGLIO? - CINQUE ANNI DI RICERCA PER CONCLUDERE CHE IL “TEAM PERFETTO” E’ QUELLO DOVE CI SONO SENSO DI UMANITA’, RISPETTO E AIUTO RECIPROCO -

I vertici di Google scrivono le regole d’oro per lavorare nel modo migliore. Ben vengano le chiacchiere sul luogo di lavoro, i pettegolezzi, le confessioni dei propri problemi ai colleghi e le reazioni istintive quando qualcuno urta la nostra suscettibilità...

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Elena Dusi per “la Repubblica

un ingegnere di google diagnostica un serve surriscaldato un ingegnere di google diagnostica un serve surriscaldato

 

Ben vengano le divagazioni durante una riunione. Le chiacchiere sul luogo di lavoro, perfino i pettegolezzi, le confessioni dei propri problemi ai colleghi alla macchinetta del caffè e le reazioni istintive, quando qualcuno urta la nostra suscettibilità.

 

sistema di raffreddamento del centro google in oregon tubi blu acqua fredda tubi rossi acqua calda sistema di raffreddamento del centro google in oregon tubi blu acqua fredda tubi rossi acqua calda

Il team perfetto, quello che all’occorrenza scatta come un sol uomo e che ha una “intelligenza collettiva” più alta della somma delle intelligenze individuali, non è un orologio dai meccanismi perfetti. Piuttosto, è un organismo in cui i colleghi alzano gli occhi dalla scrivania, incrociano quelli del collega che lavora accanto e si accorgono di cosa gli passa per la testa.

 

Ci sono voluti decenni di studi sulla sociologia del “team perfetto” per arrivare a non comprendere tutto questo. Fino a quando un progetto avviato da Google tra i propri dipendenti non si è accorto che nessuno degli algoritmi numerici sull’efficienza dei gruppi di lavoro è in grado di prevedere alcunché.

moffett field base nasa affittata da google moffett field base nasa affittata da google

 

Quello che fa funzionare bene una comunità di umani, ha concluso, dopo tanto analizzare, il più grande motore di ricerca del mondo, è in fondo proprio il senso di umanità: empatia, rispetto, consolazione di un collega se necessario. Al “progetto Aristotele” portato a termine da Google dopo cinque anni di lavoro dedica un ampio reportage il New York Times.

 

Se tanti sforzi il gigante di Mountain View ha profuso nel cercare di catturare la chimica del team perfetto è perché, come rivela una ricerca della Harvard Business Review citata dal quotidiano americano, «il tempo trascorso da manager e impiegati in attività che prevedono una collaborazione con i colleghi è cresciuto del 50% negli ultimi vent’anni». E «ciascun lavoratore, in molte aziende, passa più di tre quarti della sua giornata comunicando con i colleghi».

hangar nasa affittato da google hangar nasa affittato da google

 

Una squadra efficiente, però, in cui ogni collega interviene al momento giusto di una riunione, dice solo cose appropriate, si ferma nel momento in cui sta per andare fuori tema e torna alla propria scrivania quando l’ultimo punto all’ordine del giorno è stato dipanato, è ben lungi, secondo il “Progetto Aristotele”, dal potersi definire un team perfetto.

 

impiegati di google 2 impiegati di google 2

Solo quando l’atmosfera di un luogo di lavoro è impregnata di empatia, riporta il quotidiano americano, nel gruppo di lavoro ideale si crea quel clima di «sicurezza psicologica» in cui nessuno teme di essere criticato dagli altri per quello che dice o si affretta a saltare sulle debolezze altrui.

 

impiegati di google 10 impiegati di google 10

In un’atmosfera così, come per magia, gli interventi di tutti i colleghi si equilibrano per lunghezza, le aggressioni più o meno esplicite vengono scoraggiate e le riunioni si riempiono di idee all’apparenza strampalate, ma che nessuno ha il timore di esporre. E che, soprattutto in un ambiente rivoluzionario come quello della Silicon Valley, fanno il successo di un gruppo di uomini e donne chiamati a trascorrere una sostanziosa fetta di vita insieme per portare al successo la propria azienda.

 

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