julen spagna

LA SPAGNA CON IL FIATO SOSPESO PER IL BAMBINO NEL POZZO - IL TERRENO INSTABILE RALLENTA LE OPERAZIONI, ARRIVANO I SOCCORRITORI SVEDESI CHE SALVARONO 33 MINATORI CILENI – SI PENSA SI SCAVARE DUE TUNNEL VERTICALI, PARALLELI A QUELLO DOVE È CADUTO IL BIMBO. C’E’ ANCHE UN’ALTRA OPZIONE: ECCO QUALE – I SOCCORRITORI CONVINTI CHE IL PICCOLO SIA ANCORA VIVO: NEL LUOGO IN CUI SI TROVA AFFLUISCE ARIA... - VIDEO

Da corriere.it

 

julen spagna

Proseguono le operazioni dei soccorritori spagnoli per salvare il piccolo Julen Rossello, il bimbo di due anni che domenica scorsa, il 13 gennaio, è caduto in un pozzo vicino a Malaga, nel comune di Totalan. Nonostante i problemi tecnici stiano rallentando le operazioni di soccorso, c’è la convinzione che il piccolo sia vivo.

 

Maria Gamez, rappresentante del governo spagnolo nella provincia di Malaga, ha promesso che le ricerche continueranno fino a quando il piccolo non sarà stato salvato. «Non abbiamo intenzione di fermarci neppure un minuto», ha detto. «Nessuno nella squadra dei soccorritori mette in dubbio che lo tireremo fuori. Siamo tutti fiduciosi che è vivo». Finora nessun contatto vocale è stato stabilito con Julen, precipitato nel pozzo non segnalato mentre i genitori pranzavano lì vicino. I due nel 2007 avevano perso il loro primogenito, che aveva tre anni.

 

Le operazioni di salvataggio

yulen bimbo caduto nel pozzo in spagna

Il pozzo ha solo 25 centimetri di diametro ed è profondo 110 metri (come mostra il grafico). Un mucchio di pietre e terra, trascinato dal piccolo nella sua caduta, ostruisce il condotto a circa 70 metri di profondità. Secondo gli esperti il bimbo potrebbe essere ancora vivo grazie al fatto che nel luogo in cui si trova c’è un afflusso d’aria. Le autorità stanno realizzando due tunnel verticali, paralleli a quello dove è caduto il bimbo e a circa quattro metri di distanza da esso. Un’altra opzione è quella di scavare una galleria in direzione obliqua.

 

La natura del terreno complica però il compito: i macchinari sono stati bloccati dal suolo troppo duro e da una formazione rocciosa a due terzi della discesa. «Avanziamo, per il momento, senza grandi problemi», ha riferito l’ingegnere Juan Lopez. «Ma raggiungere il bambino in meno di due giorni è molto complicato». Tra le aziende che partecipano alla ricerca c’è anche la Stockholm Precision Tools AB, una società svedese che nel 2010 ha contribuito al salvataggio dei 33 minatori cileni rimasti 69 giorni bloccati in profondità.

 

 

BAMBINO NEL POZZO, ARRIVANO I SOCCORRITORI SVEDESI CHE SALVARONO 33 MINATORI CILENI

Da www.ilmessaggero.it

 

Julen, fallito il primo tentativo di salvare il bimbo caduto nel pozzo: «Il terreno è troppo instabile»

yulen bimbo caduto nel pozzo in spagna

Nuovo aiuto per i soccorritori di Julen, il bimbo di due anni caduto e bloccato da quattro giorni in un pozzo di 23 centimetri di diametro e profondo 110 metri nei pressi di Totalán (Malaga), in Spagna. Sul posto è giunta anche una compagnia svedese che riuscì a localizzare 33 minatori cileni bloccati 69 giorni sotto terra dopo una frana. Col passare delle ore si affievolisce però la speranza che il piccolo sia ancora vivo: come se non bastasse, la prima modalità di salvataggio contemplata dai vigili del fuoco è stata già scartata.

 

 

Il primo tentativo dei soccorritori di raggiungere il bimbo consisteva nello scavare un tunnel orizzontale, perpendicolare al pozzo. Questa opzione è risultata essere impercorribile a causa dell'elevata instabilità del terreno. Per questo motivo, si sta pensando ad un'alternativa, quella di tentare di salvare il piccolo sia attraverso un nuovo tunnel verticale sia attraverso un tunnel obliquo.

 

I genitori di Julen, da domenica scorsa, non si sono mossi dai pressi del pozzo. Per loro è un nuovo dramma, dopo aver perso, nel 2007, il loro primogenito, di tre anni.

 

«Con mia moglie siamo a pezzi, siamo morti. Ma abbiamo ancora la speranza che Julen sia vivo». Enormemente provato, José Rossello, il padre  ha lanciato un appello a continuare le operazioni di salvataggio, perché si è detto convinto che «rivedrò vivo mio figlio». In dichiarazioni ai media, ha ringraziato per l'appoggio che con la moglie Vicky stanno ricevendo da «tutte le persone che ci danno forza, le imprese che offrono aiuto, gli psicologi, la guardia civile e tutti quanti stanno lavorando giorno e notte senza tregua». Alla durezza della situazione, si unisce la stanchezza dei genitori, che da domenica non si sono allontanati dalla zona, in cui le squadre di soccorso lottano contro il tempo. «Abbiamo un angelo che ci aiuta a che Julen esca fuori vivo», ha detto José, riferendosi all'altro figlio, il primogenito morto all'età di 3 anni.

alfredino rampi e il fratello

 

Quanto al ritrovamento nel pozzo dei capelli, i resti biologici che coincidono con il Dna di Julen, il papà non ha mostrato sorpresa: «Per molti lo sarà, non per noi, che lo sapevamo». Intanto i tecnici hanno deciso di intubare le pareti della cavità lunga 110 metri per 25 cm di diametro dov'è precipitato il bambino, per fortificarle alla luce delle «difficoltà tecniche» sorte nella costruzione dei due tunnel, uno parallelo, l'altro orizzontale, attraverso i quali i soccorsi cercano di arrivare al piccolo che secondo gli esperti potrebbe essere ancora vivo grazie all'afflusso di aria garantito dalla conformazione del pozzo.

 

A confermarlo sono fonti della guardia civile, che coordina i lavori. La parte finale delle due gallerie sarà scavata dal gruppo di minatori esperti giunti dalle Asturie e dall'impresa svedese Stockholm Precision Tools AB, che localizzò e trasse in salvo i 33 minatori imprigionati in una miniera in Cile nel 2010.

 

 

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