Paolo Levi per ‘La Stampa'
«Sporco bianco! Sporco francese!»: per la prima volta nella storia di Francia, la giustizia ha condannato un uomo a 4 anni di reclusione per razzismo «anti-bianco». I fatti risalgono al settembre 2010. Il trentenne Arnaud Djender è con un amico alla Gare du Nord, una delle grandi stazioni ferroviarie di Parigi. Alticci, i due attaccano briga con Terrence, un ventenne, sfigurandolo al viso. Insieme alle botte, volano pure insulti come «sporco bianco!» e «sporco francese!».
RAZZISMO TFMF n ix jn k g lontae e cb d d f f interna La Licra, l'associazione contro il razzismo e l'antisemitismo, che si era presentata come parte civile, si è rallegrata per la decisione della Corte: «La legge contro il razzismo non fa differenza tra nazionalità, religione o colore della pelle».
«Ho paura che questa sia soprattutto una presa di posizione per evidenziare l'esistenza del razzismo anti-bianco», deplora invece l'avvocato del condannato. Secondo il difensore non si può comunque parlare di razzismo dal momento che il suo cliente è «di pelle chiara». Di fatto, però, di fronte al giudice, l'aggressore ha sottolineato di avere origini algerine e si è descritto come di «tipo arabo».
PALAZZO DI GIUSTIZIA DI PARIGI PHO ae c e f b cbe d e x Nel 2012, il segretario generale del neogollista Ump, Jean-Francois Copé, denunciò l'emergere del razzismo anti-bianchi e tuonò contro quei «mascalzoni» che all'uscita di scuola strappano i croissant dalle mani dei bambini francesi «col pretesto che non si mangia durante il Ramadan». L'uscita sul razzismo «anti-bianco» di Copé fece infuriare anche la leader del Fronte Nazionale, Marine Le Pen, che si sentì spodestata di un suo o cavallo di battaglia.
