LA TASSA SULLE MAZZETTE – LA GUARDIA DI FINANZA CONTESTA L’EVASIONE FISCALE A CHI HA INTASCATO FONDI NERI PER IL MOSE DI VENEZIA – IN BALLO 23 MILIONI TRA STECCHE E FINANZIAMENTI ILLECITI, PER UN’IMPOSTA EVASA DI 10 MILIONI

Quello che si vedrà presentare il conto più salato è l’ex ministro forzista Giancarlo Galan, che avrebbe incassato 10,8 milioni “frutto di corruzione” e rischia di dover pagare altri 4 milioni, oltre ai 2,6 previsti dal patteggiamento…

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Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera

 

Pesante e imprevista, sullo scandalo Mose è arrivata la stangata fiscale. Qualcuno dei personaggi coinvolti non lo sapeva nemmeno ma sulle tangenti e sull’illecito finanziamento dei partiti talvolta si pagano le tasse, se vengono superate certe soglie, prima fra tutte i 50 mila euro di imposta evasa. E siccome a Venezia le soglie sono state spesso infrante, ecco che il Nucleo di Polizia Tributaria lagunare ha affondato il colpo. 

CANTIERE DEL MOSE CANTIERE DEL MOSE


In due modi: da una parte denunciando in Procura nove persone, fra cui l’ex ministro e governatore Giancarlo Galan, l’ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, l’ex consigliere economico di Giulio Tremonti Marco Milanese e l’ex generale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante. Dall’altra trasmettendo all’Agenzia delle Entrate tutti i nomi (tredici, ci sono anche quattro non denunciati al pm) con i relativi importi da tassare, cioè le entrate da proventi illeciti che gli indagati hanno «dimenticato» di inserire nelle loro dichiarazioni dei redditi. In tutto si tratta di 23 milioni di euro, per un’imposta evasa di oltre 10 milioni.

GIANCARLO GALAN ADRIANMO PINTALDI GIANCARLO GALAN ADRIANMO PINTALDI

 
Su tutti svetta Galan, al quale la Finanza ricorda di aver incassato 10,8 milioni di euro, che definisce entrate da corruzione, sui quali gli uomini del Fisco stanno calcolando le tasse dovute: considerando l’aliquota massima del 43% , oltre 4 milioni spalmati su una decina d’anni. Paradossalmente, un balzello più pesante della pena già patteggiata dall’ex governatore del Veneto che aveva previsto per lui la confisca di 2,6 milioni di euro oltre a due anni e 10 mesi di detenzione domiciliare da scontare nella sua villa di Cinto Euganeo, nel Padovano.

 

GIORGIO ORSONI GIORGIO ORSONI

Accusato di aver ricevuto annualmente uno stipendio in nero dall’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati, Galan pensava di aver chiuso definitivamente il conto con la giustizia. L’amara sorpresa lo porta a trattare nuovamente, questa volta con l’Erario. Potrà infatti sempre optare per l’accertamento con adesione o ricorrere alla commissione tributaria, il che gli consentirà uno sconto fiscale sulle tasse dovute. 


L’ex sindaco di Venezia Orsoni, unico indagato eccellente a finire a processo e non per corruzione (gli altri hanno patteggiato), è stato denunciato per aver omesso dalla dichiarazione dei redditi 450 mila euro, esattamente il finanziamento illecito, in nero, contestato dall’accusa. Denaro che lui ha sempre negato di aver incassato. 


A Milanese verrà calcolata l’imposta sui 500 mila euro che il pm ritiene abbia avuto dal Consorzio Venezia Nuova per sbloccare un finanziamento al Mose. Poi ci sono l’ex generale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante, anche lui 500 mila euro non dichiarati, versati da Mazzacurati per avere informazioni riservate sulle indagini in corso, e l’ex assessore regionale ai Lavori pubblici Renato Chisso: infedele dichiarazione di redditi per 4,8 milioni di euro. Non mancano gli ex magistrati alle acque Patrizio Cuccioletta (2,1 milioni) e Maria Giovanna Piva (1,6) e, dulcis in fundo , pure un giudice contabile: Vittorio Giuseppone, 1,8 milioni. 

venezia progetto mose cantieri x venezia progetto mose cantieri x

 

 

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