TESORO, MI SI É RISTRETTA LA CUCINA - CRESCE IL SOGGIORNO, PER I FORNELLI BASTA UN ANGOLO COTTURA: COME CAMBIA LA CASA DEGLI ITALIANI - AUMENTANO QUASI DEL 30% GLI APPARTAMENTI CON IL SECONDO BAGNO

Corrado Zunino per “la Repubblica”

 

La casa degli italiani - la casa privata, di proprietà - è sempre più grande e confortevole. E ha sempre meno cucina: deve lasciare spazio al soggiorno, nuovo centro del vivere interno. Per i fornelli è sufficiente un angolo cottura, in cucina non serve più abitarci.

 

CUCINACUCINA

Soprattutto, le abitazioni (private) degli italiani sono in continua crescita. I “730” del 2013, ultimi analizzati dal ministero delle Finanze, dicono che a catasto sono inserite più unità immobiliari di quanta popolazione sia iscritta all’anagrafe: 60 milioni e 217mila pezzi quando i residenti, in Italia, nel 2012, erano 59 milioni e 394 mila. Di questi accatastamenti (cinque milioni in più in cinque anni), 33 milioni e 481mila sono abitazioni a uso residenziale, uno stock impressionante.

 

Il resto, sono box e pertinenze. Il rapporto numerico dice che c’è un appartamento intero a disposizione di ogni italiano virgola 56. In un anno — 2011 su 2012, piena crisi economica — sono state costruite o sono emerse un milione e 100mila abitazioni in più. Gru e impastatrici non si fermano, e così l’anelito degli italiani: la casa.

 

Ecco, il 76,6% delle famiglie vive in un’abitazione di proprietà, dice il Mef. Al Sud si supera l’82 per cento. E l’abitazione in media, sorprendente, è larga 116 metri quadrati. Nell’immaginario immobiliare italiano ci sono i bilocali metropolitani per coppie, o per famiglie con un bambino: tutti stipati in un fazzoletto, ci si racconta. Ma i dossier statistici dicono che nell’Italia delle città medio-piccole, della provincia, delle molte seconde case, in verità le metrature si allargano.

CUCINA 1CUCINA 1

 

In Umbria le abitazioni arrivano — è la media — a 133 metri quadrati, in Friuli e Veneto a 132. Visto che le nostre famiglie si assottigliano ma in cifra generale aumentano (sono passate da 21 milioni e 811mila nel 2001 a 26 milioni e 612mila nel 2011), cresce anche lo spazio a disposizione di ogni persona: 40,7 metri quadrati.

 

Era di 36,8 metri dieci anni prima. Il dato che fa comprendere come gli italiani a casa loro stiano larghi è questo: su oltre 12 milioni di edifici residenziali quelli con un solo numero interno (uno stabile, un appartamento) sono più della metà: 6 milioni e 300mila. Quelli con più di dieci interni sono solo 455 mila, meno del 4 per cento. Significa che villette e appartamenti unici sono dodici volte più diffusi dei grandi palazzoni metropolitani.

 

CUCINA 2CUCINA 2

I dati dell’Agenzia delle Entrate, presentati alla Camera la scorsa settimana, s’incrociano e incontrano con quelli prodotti tra giugno e agosto del 2014 dall’Istat con un ponderoso lavoro di tre anni sul censimento 2011 della popolazione (e delle sue case). Si scopre che un terzo dei cittadini italiani vive in quattro stanze, un quinto in cinque stanze, un sesto in appartamenti con più di sei stanze. Ecco, sono solo il 12 per cento i residenti compressi in mono e bilocali.

 

Gli studi certificano, poi, che la civiltà ha raggiunto davvero tutti. Il 99,9% delle case ha almeno un gabinetto: sono rimaste fuori solo 33mila residenze. Il 99,4% accoglie almeno una doccia o una vasca. Il 98,3% è servito dall’acqua potabile (si scende di cinque punti nelle Isole), il 96,8% è raggiunto dalle tubature di un acquedotto. Sì, il 99% delle abitazioni italiane conosce l’acqua calda, anche in campagna, anche in montagna.

 

Sette volte su dieci con lo stesso impianto si possono riscaldare sia le camere che i rubinetti (si sale all’85,6% nel Nord-Est, si crolla al 35,5% nelle Isole). Sei residenze su dieci hanno un solo gabinetto, ma la quota di appartamenti con il secondo e terzo bagno è cresciuta del 27,1% sul 2001 (+29,6% al Sud).

CHEF - IL LAVORO IN CUCINACHEF - IL LAVORO IN CUCINA

 

Dicevamo la cucina, segno delle scelte architettoniche e di comfort degli italiani. È vero che tre quarti delle abitazioni del paese hanno una cucina abitabile, ma sono 2,3% in meno rispetto al 2001. Anche il cucinino, sottrazione per le case più piccole, è in decrescita dell’1,9% negli ultimi dieci anni. Poiché far da mangiare è necessario, si abolisce il vecchio schema per insediare un angolo cottura (+7,9%) che consente al soggiorno di avanzare nelle case moderne. In Valle d’Aosta e nella Provincia di Trento un quarto delle case è ormai dotato solo di angolo cottura, elemento che invece non decolla in Sicilia (5,3%), Puglia (7,5%) e Calabria (8,2%).

 

Dal 1971 al 2011 le abitazioni occupate sono passate da 15 milioni e 301mila a 24 milioni e 141mila per crescere ancora l’anno successivo. Le costruzioni non si fermano, e questo nonostante il 22,7% degli appartamenti sia vuoto o occupato da non residenti. Il fenomeno non può che svalutare il patrimonio degli italiani. Oggi una casa in Italia ha un valore medio di 181 mila euro, 1.560 euro a metro quadrato, l’1,8% in meno sul 2011. Un box vale in media 20mila euro, una soffitta di pertinenza 5.400 euro.

design bagno 12design bagno 12

 

A Roma un’abitazione viene prezzata 380mila euro, 800 mila nelle zone pregiate. A Milano 250mila euro, 700mila per i quartieri migliori. A Napoli 300mila nella media.

Poi ci sono quattro milioni e mezzo di affittuari, e sono l’11,2% in più in due anni. Nel Centro Italia guadagnano in media 11.500 euro l’anno, al Nord 10mila, al Sud e nelle Isole 7.500.

 

Infine l’esiguo stock delle case popolari, per chi non può permettersi una proprietà, né un affitto privato. Ma questa è un’altra storia, di disponibilità, di metrature, di decenza. Lì — Milano e Roma l’hanno fatto vedere di recente — per ottenere e poi conservare un appartamento si fa la guerra.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)