song gil papadopoulos mifsud roma

TUTTE LE SPIE PASSANO DA ROMA – IL CASO DELL’EX AMBASCIATORE NORD COREANO SPARITO NEL NULLA È SOLO L’ULTIMO CASO DI UNA LUNGA SERIE CHE FA DELLA CITTÀ ETERNA LA CAPITALE DEGLI 007 – VI RICORDATE DI JOSEPH MIFSUD, IL PROFESSORE DELLA “LINK CAMPUS” CON AGGANCI IN RUSSIA CHE INCONTRÒ IL CONSIGLIERE DI TRUMP NEL 2016? PER NON PARLARE DEL CASO SHALABAYEVA E QUEGLI INCONTRI A TRASTEVERE TRA I RUSSI E L’AGENTE SEGRETO PORTOGHESE CARVALHO GIL…

Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

jo song gil

Come Vienna durante la Guerra Fredda, oggi Roma si mostra come la piazza ideale per tessere trame oscure. Il crocevia di affari, di faccendieri, di finti diplomatici e di veri spioni. A ventiquattrore dalla diffusione della notizia della scomparsa dell' ex ambasciatore nord coreano Jo Song-gil, dentro i nostri apparati di intelligence, c' è chi ancora rifiuta quest' immagine. «Roma non è la nuova Vienna né Berlino Est», ti dicono. Tendenza a sminuire, ridimensionamento, malcelato fastidio. Come se non fosse la capitale di uno Stato che ha la particolarità di essere, allo stesso tempo, partner fondatore dell' Unione Europea e ponte proteso nel Mediterraneo verso l' Egitto, la Libia, la Tunisia, il mondo arabo in generale.

 

jo song gil

Nessuno che unisca i puntini sulla mappa della città. Nessuno che abbia voglia di tracciare la linea che lega un anonimo bar di Trastevere, due finti commessi viaggiatori, una pen-drive che scotta, una cena di professori stranieri in un ristorante, un giovane consigliere di Trump, un falso funzionario di un' agenzia Onu che in realtà era un agente sotto copertura, un vero 007 che in realtà era un venditore di fumo, lo scantinato dell' ambasciata nigerina, gli angoli bui del Vaticano. Russiagate, Nigergate, docenti universitari che sono anche altro, ambasciatori che spariscono. In altre parole, Roma.

 

JOSEPH MIFSUD 1

I puntini sulla mappa, dunque. Uno è sul bar "Number One" a Trastevere, a pochi passi dalla stazione. È una mattina di fine maggio di due anni fa. Due uomini si salutano e si siedono al tavolo in fondo al locale. Dicono di essere commessi viaggiatori. Mentono. Uno dei due si chiama Serghej Nicolaevich Pozdnjakov ed è un ufficiale del Svr, il servizio di informazione russo. L' altro, Manuel Frederico Carvalho Gil, è un agente segreto portoghese.

 

La polizia italiana, avvertita dalle autorità di Lisbona, li becca mentre il portoghese allunga al russo documenti riservati della Nato. Si è venduto per diecimila dollari, è a scelto Roma per consumare il tradimento. Entrambi arrestati, entrambi rimandati nei loro Paesi senza dare alla magistratura il tempo di indagare in quell' affare.  Serghej Nicolaevich Pozdnjakov l' hanno messo su un aereo diretto a Mosca allo scoccare della mezzanotte nel giorno stesso in cui è uscito dal carcere di Regina Coeli. Meglio non avere grane con Putin, recita il canovaccio della ragion di stato italiana.

Frederico Carvalho Gil

 

Puntini, eccone un altro. Segnala la Link Campus University, non lontano da San Pietro. Roma è città universitaria, luogo di incontri e scambi. Non sempre culturali. Marzo 2016, il più giovane dei consiglieri del candidato alla Casa Bianca Donald Trump, George Papadopoulos, è da quelle parti. Lo accompagnano sette membri del London Centre of International Law Practice.

 

Durante una cena è avvicinato dal professor Joseph Mifsud, docente maltese della Link University con solidi agganci nel ministero degli esteri russo. Tra i due la conversazione scivola immediatamente dall' accademico al politico. Secondo l' Fbi, al tavolino di un ristorante romano viene per la prima volta prospettata la possibilità di avere dal governo russo dirt on Hillary Clinton, informazioni infamanti sulla competitor di Trump. Ovvero, la scintilla che ha acceso lo scandalo del Russiagate.

 

GEORGE PAPADOPOULOS 2

«Fandonie», dirà poi Mifsud. «Non conosco nessuno del governo russo, solo Ivan Timofeev, direttore di un think tank moscovita». Per gli investigatori dell' Fbi, un uomo chiave dell' inchiesta.

Ma Roma è anche l' unica città in Europa con doppie ambasciate: quelle accreditate con lo Stato italiano e quelle con il Vaticano.

 

jo song gil

Raddoppiano le ombre oscure che girano protette da passaporti diplomatici e immunità diplomatiche. Raddoppiano i puntini da seguire. Almeno uno si trova negli uffici di rappresentanza dell' Onu al World Food Programme. Per dodici anni, e fino al 2015, il nordcoreano Kim Su-kwang si è mosso in quelle stanze mostrando ai colleghi uno degli otto diversi documenti di identità forniti dalla Farnesina, spacciandosi per funzionario del Wfp in rappresentanza del suo Paese (il Wfp è una delle poche agenzie Onu che riconosce il governo nordcoreano) e godendo quindi di privilegi simili a quelli del corpo diplomatico. Secondo i servizi francesi, è una spia sotto copertura di una cellula del Reconnaissance General Bureau di Pyongyang, infiltrata in Europa per comprare informazioni coperte da segreto militare.

JOSEPH MIFSUD

 

Appena hanno cominciato a circolare voci su di lui, è diventato un fantasma. Come ora l' ex ambasciatore Jo Song-gil. Come molto prima, nel 1985, Vitalij Yurchenko, numero cinque del Kgb, ingoiato dai Musei Vaticani e riapparso negli Stati Uniti negli uffici della Cia.

 

GEORGE PAPADOPOULOS 1

Era farina romana anche quella del sacco di Rocco Martino, collaboratore del Sisde fino al 1999 con agganci nell' ambasciata nigerina in via Baiamonti 10. È una delle pedine dell' operazione che portò alla costruzione del finto dossier sull' uranio venduto dal Niger a Saddam Hussein, passato alla storia come lo scandalo del Nigergate. «E non dimentichiamo il caso della deportazione di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Abljazov, i traffici di valuta estera, gli incroci pericolosi con una malavita romana diciamo "servizievole"...», osserva lo storico e saggista Aldo Giannuli.

 

ALMA SHALABAYEVA TORNA A ROMA

«A Roma hanno messo mano tutti, servizi francesi, inglesi, americani, russi, perfino australiani. È un confine tra nord e sud del mondo: qui ci sono organismi internazionali e hanno sede l' Eni, Finmeccanica, è la città dove si addensa la corruzione nazionale. Mi ricorda Vienna, quella Vienna ai tempi della Cortina di ferro».

GEORGE PAPADOPOULOS

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)