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VAFFANCANNES – NON VOLEVANO LASCIARLA ENTRARE SUL RED CARPET. HA DOVUTO SPIEGARE PER 4 VOLTE CHE I TACCHI CON LA PROTESI NON VANNO D’ACCORDO - IN UNA LETTERA, UNA PRODUTTRICE SI LAMENTA DEL DRESS-CODE DI CANNES, DANDO VOCE A TUTTI QUELLI CHE “NON CE L’HANNO FATTA”

valeria richtervaleria richter

Da http://www.independent.co.uk/

 

 

La settimana scorsa non mi hanno fatto entrare alla serata di gala del Cannes Film Festival per assistere alla premiere di “Sea of Trees”, diretto da Gus Van Sant. Mi hanno detto che non sarei mai potuta entrare con “quelle scarpe”.

 

Mi ero era preparata ad essere bloccata e a dover spiegare perché non avevo i tacchi, ma non pensavo di doverlo spiegare per 4 quattro volte in 4 diverse occasioni, prima di ricevere l’OK a andare sul tappeto rosso ed entrare al Palais de Festival.

teppeto rosso cannesteppeto rosso cannes

 

Sono stata costretta a spiegare per quattro volte che, con un dito mancante e più di metà piede amputato, i tacchi non rappresentano un’opzione. Ma dopotutto penso che non avrei neanche dovuto avere una ragione, e non avrei proprio dovuto spiegarla.

 

tacchi cannestacchi cannes

Qual’ è veramente la questione sul dress-code di Cannes? Come ha detto l’attrice Emily Blunt, è assurdo che nel 2015 si parli ancora di queste cose. I tacchi sono paragonabili a qualunque altra forma di vestire che limita le persone, e non dovrebbero essere richiesti ovunque si vada, non dovrebbero essere obbligatori per le hostess, come in qualunque altro luogo di lavoro – e per molti ospiti Cannes è un posto dove si lavora.

 

Per iniziare non c’è scritto da nessuna parte che le donne devono mettere i tacchi. Tutti sanno che non ci si può presentare con un paio di scarpe vecchie, a meno che non si voglia rimanere fuori. Il Festival ha spiegato in diverse occasioni se ci fosse l’obbligo dei tacchi o no, ed è stato ricordato anche agli steward che l’altezza delle scarpe non conta. Ma, come dimostrato dalle voci in occasione della proiezione di “Carol”, le regole non sono per niente chiare.

nikki reed in azzaro couturenikki reed in azzaro couture

 

Come si deve vestire una donna per poter camminare sul tappeto rosso?

 

Abito lungo, abito corto, pantalone – le regole del dress-code sono cambiate nel tempo e non si capisce bene cosa sia adatto quest’anno e cosa lo sarà il prossimo. Aggiungete le scarpe alla combinazione e probabilmente ve ne andrete dal Festival senza neanche aver usato il biglietto. Che spreco, quando lo scopo dell’evento è di vedere i film e parlare di cinema!

jane fonda in schiaparellijane fonda in schiaparelli

 

Non sarebbe più elegante dare indicazioni chiare su cosa è meglio indossare, e poi lasciare che la gente interpreti liberamente? Nello spirito dell’arte, della propria cultura e dell’uguaglianza?

 

Sono diventata, per caso, portavoce di tanti colleghi che sono stati bloccati, ispezionati, cacciati o mandati indietro a cambiarsi. Nel caso una persona non avesse un motivo preciso per indossare scarpe basse, come me, finirebbe per essere respinta e fare ciao ciao alla sfilata sul tappeto rosso.

cannes heelscannes heels

 

Sessista, ridicolo, stupido. Fuori moda. Passare sul tappeto rosso significa camminare per 200 metri in mezzo alla folla e poi salire la scalinata, il tutto accompagnati da gente che ti dice di non fermarti a fare foto, in modo che il tappeto si svuoti il più velocemente possibile per l’arrivo delle star.

aishwarya rai in ralph & russo

 

Mi sembra stupido che un’ora di coda, relativamente nascosta, e tre minuti di passeggiata sul tappeto rosso valgano tutta quest’attenzione alle scarpe. Chi ci bada? I fotografi non possono, il pubblico nemmeno, e il resto di noi si guarda intorno, cercando di rubare qualche scatto. A chi può fregare di cosa portiamo ai piedi?

 rachel weisz in prada rachel weisz in prada

 

I film e la moda vanno a braccetto al Cannes Film Festival e le mode cambiano, l’organizzazione dovrebbe essere lungimirante e dare un’unica e logica raccomandazione: grazie per supportare il Festival e i film – mettetevi le scarpe base, mettetevi i tacchi, mettetevi cosa volete! Venite e godetevi lo spettacolo!

 

film producer valeria richterfilm producer valeria richter

Amo Cannes perché è un festival folle, meraviglioso, completo, che attrae folle di gente da tutto il mondo. Le regole del festival dovrebbero riflettere questo ambiente, ed essere più al passo con il pubblico.

 

Valeria Richter è una produttrice cinematografica con base a Copenhagen

 

 

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