VINCE LA LOBBY DEI TASSISTI - IL TRIBUNALE DI MILANO BOCCIA IL RICORSO PRESENTATO DA “UBER” CONTRO IL BLOCCO DELLA APP “UBERPOP”: “VIOLE LE REGOLE E APPROFITTA DELLA FIDUCIA DEI GIOVANI INCURANTI DEI RISCHI”

Secondo i giudici chi si serve della app che mette tutti gli automobilisti in condizione di trasportare passeggeri a pagamento, “non sa in quali condizioni sia l’auto”, “non conosce la persona che sarà alla guida” e se succede qualcosa “Uber non risponde in alcun modo perchè non ha un’assicurazione commerciale”…

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uber pop uber pop

Fabio Poletti per “la Stampa”

 

Sul lenzuolo i tassisti avevano scritto una dichiarazione di guerra: «Uber spaccia. Abusivi». Chi ha provato il servizio alternativo alle auto bianche attivissimo a New York e in mezzo mondo, in effetti non può farne a meno. Ma per il Tribunale di Milano che ha bocciato il ricorso presentato dalla company di San Francisco, UberPop non solo viola il principio di concorrenza ma è pure «pericoloso»: «Questa app approfitta della fiducia dei giovani incuranti dei rischi».

 

Secondo i giudici della sezione Imprese chi si serve della app che mette tutti gli automobilisti in condizione di trasportare passeggeri a pagamento, «non sa in quali condizioni sia l’auto», «non conosce la persona che sarà alla guida» e se succede qualcosa «Uber non risponde in alcun modo perchè non ha un’assicurazione commerciale».

 

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Lo «stop» imposto dal Tribunale esteso a tutta Italia, non vale invece per UberBlack il servizio di autonoleggio con conducente, sempre contattabile via app. Anche se per limitare ulteriormente il traffico, viene imposto di non caricare persone per strada.

 

Benedetta Arese Lucini la manager italiana di Uber incassa e rilancia: «Le leggi italiane andrebbero aggiornate. «Una apertura del mercato gioverebbe a tutti ma la legge sulla mobilità italiana risale al 1992. Noi comunque non smetteremo di lavorare per trovare nuove soluzioni e per continuare a offrire alle persone e alle città un’alternativa economica affidabile e sicura per muoversi».

protesta tassisti a napoli protesta tassisti a napoli

 

Cantano vittoria invece i tassisti, la potente lobby delle auto bianche che attraverso i loro legali vorrebbero mettere una pietra tombale sulle innovazioni del servizio: «Il Tribunale ha confermato l’evidente concorrenza sleale. A questo punto non ci sono più alibi: il servizio non potrà più essere attivato». UberPop attivo in mezzo mondo è contestato nell’altra metà. Negli Usa va avanti da anni. I driver privati sono testati e autorizzati dalla compagnia.

 

protesta tassisti a berlino protesta tassisti a berlino

A Parigi la settimana scorsa ci sono stati incidenti innescati dai tassisti contro Uber. A Londra servirsi di questa app e delle altre 30 simili è oramai un’abitudine. A favore di Uber si erano mosse diverse associazioni di consumatori. Il Tribunale per questo rimane a bocca aperta: «Sorprende che alcune associazioni siano intervenute a sostegno di Uber ipotizzando che tale servizio possa valere a ridurre l’inquinamento della città o il livello del traffico».

protesta tassisti a trafalgar square protesta tassisti a trafalgar square

 

La modernità è fatta di innovazioni, i giudici ne sono consapevoli ma poi scelgono con altri criteri: «Prendiamo atto degli sviluppi delle nuove tecnologie e delle rinnovate esigenze del mercato. Tuttavia la libera concorrenza deve esplicarsi a parità di armi senza indebiti vantaggi per alcuni, derivanti dal mancato rispetto di regole imposte dal settore».

 

tassista anti uber tassista anti uber

Ma se ancora non bastasse, per il Tribunale ci sarebbe un’altra evidenza della concorrenza sleale: «Nel periodo in concomitanza di Expo si aspettava un notevole ampliamento dell’attività dei taxi mentre si è registrata una flessione seppur non elevata, segno che il fattore UberPop ha avuto comunque un peso significativo».

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