1. AGENDA MONTI SENZA VERGOGNA! “SARÒ CAPO DELLA COALIZIONE, NON MI CANDIDO” 2. VALE A DIRE: NON SI DIMETTE DAL SENATO E RESTA A PALAZZO CHIGI USANDO DINI COME FOGLIA DI FICO PER ABUSARE DI AEREI UFFICI E AUTOBLU IN CAMPAGNA ELETTORALE! 3. CHE SUPPONENZA! "LA MIA TERZIETÀ NELL'ESERCIZIO DEI POTERI DELL'ORDINARIA AMMINISTRAZIONE NON VERRÀ ASSOLUTAMENTE MESSA IN GIOCO. CREDO DI AVER DIMOSTRATO IN QUESTI MESI DI ESSERE FUORI DALLA PRESSIONE DEGLI INTERESSI DI PARTE" 4. CREA LA BAD COMPANY UDC ALLA CAMERA, MANDA AL SENATO I RUDERI DALEMIANI TIPO NICOLA ROSSI E I FIGHETTI CATTOLICI NELLA LISTA VIP SUA ALLA CAMERA, SENZA POLITICI 5. DOVE E' FINITA LA CHIESA VICINA AGLI ULTIMI, AI PIÙ DEBOLI? E POI FARE SFACCIATA PROPAGANDA PER UN PARTITO NASCENTE CON QUESTE CARATTERISTICHE “PADRONALI”. DOVEVAMO VEDERE ANCHE QUESTO: IL PAPA TIFOSO DI MONTEZEMOLO, CASINI E PASSERA

repubblica.it

Lista unica al Senato, coalizione alla Camera. E Monti annuncia, in una conferenza stampa al Senato, la nascita di una nuova formazione politica, di cui, comunque, il premier dimissionario sarà al vertice. È stato il primo dei giorni decisivi per il destino politico del Professore. Il premier è tornato a Roma dove si è svolto il vertice con gli alleati di Italia Futura, Udc e Fli in una sede non istituzionale.

Un incontro durato oltre quattro ore, con Pierferdinando Casini, Andrea Riccardi, Corrado Passera, i rappresentanti di Italia Futura, il capogruppo di Fli alla Camera Benedetto Della Vedova e Linda Lanzillotta. Il premier è stato sottoposto a un autentico pressing affinché rompesse gli indugi e decidesse di giocare in prima persona la partita delle prossime elezioni politiche.

Il primo nodo da sciogliere era come presentare lo schieramento montiano: la scelta è ricaduta sulla lista unica al Senato, provvisoriamente denominata 'agenda Monti per l'Italia'. "Il riferimento non è tanto alla mia persona, che c'è e s'impegna, ma al programma che insieme abbiamo elaborato", ha spiegato Monti. " Alla Camera ci saranno più liste". Alla sua agenda, ha aggiunto il presidente del Consiglio dimissionario, "altre adesioni stanno pervenendo in queste ore". Oggi, ha detto, "è nata una nuova formazione politica".

La coalizione di liste è alla Camera, e anche in questo caso "i partecipanti alla riunione mi hanno offerto la loro disponibilità ad accettare una lista unica, ma ho pensato che rifiutando il personalismo nella politica, fosse più opportuno e più significativo avere una lista dell'Udc, in particolare, una forza politica che ha visto per prima i limiti del bipolarismo combattivo. Così ci sarà quella lista, ci sarà una lista civica, ce ne saranno altre e ci sarà una coalizione di queste liste", ha spiegato Monti che - ha continuato -, "accetterò di incoraggiare questo sforzo congiunto" di partiti e società civile "nelle forme che saranno definite. Immagino di essere designato come capo della coalizione". Nella coalizione c'è anche la presenza di una persona in particolare, di Futuro e libertà, Benedetto Della Vedova, che "insieme ad altre formazioni ha appoggiato lo sforzo degli ultimi 13 mesi". Monti infine "vigilerà", come ha detto, sulle liste "e saranno stabiliti standard e criteri esigenti".

Incoraggiamento centrista. "Ho avuto un consenso ampio e credibile dai centristi. Ciò mi induce a dare il mio incoraggiamento a queste forze in vista delle imminenti elezioni politiche", ha detto il Professore. "Ho riscontrato nella riunione di oggi un consenso ampio, convinto e credibile che mi induce a dare il mio incoraggiamento a queste forze in occasione delle imminenti elezioni politiche. L'iniziativa non è contro questo o contro quello, ma per prolungare nel tempo, intensificare nel passo ed estendere negli obiettivi quella modalità di governo che ha consentito nell'ultimo anno di affrontare l'emergenza finanziaria. Non è finita l'emergenza: dopo quella finanziaria abbiamo davanti emergenza dell'occupazione, soprattutto giovanile", ha detto il presidente del Consiglio dimissionario.

"Mai voluto creare un partito". "Vigilerò. Non sono l'uomo della provvidenza ho fatto lavorare insieme forze che non lo avevano mai fatto in passato. In questo periodo non ho mai pensato di creare un partito: esiste il mio desiderio di favorire il dibattito politico italiano facendo in modo che le forze politiche si schierino sulle idee e non che io mi schieri a favore o contro qualcuno. Oggi ho avuto una prima importante risposta di schieramento sulle idee", ha continuato Monti.

"Resto senatore a vita". "La mia terzietà nell'esercizio dei poteri dell'ordinaria amministrazione non verrà assolutamente messa in gioco. Credo di aver dimostrato in questi mesi di essere fuori dalla pressione degli interessi di parte", ha continuato a sottolineare Monti. "Come senatore a vita non posso partecipare all'elezione in un collegio alla Camera, né rinuncio all'onore concessomi dal Presidente Napolitano. Ma non è il caso di definire a priori cosa si farà in futuro. Mi viene da dire Wait and see, ma lo dico in italiano: aspetta e guarda..." "A palazzo Chigi - ha ricordato il professore - sono stato in un periodo molto difficile e sono contento di non aver assistito alla catastrofe dell'Italia, ma anzi di aver contribuito a rimetterla in carreggiata".

Reazioni. "Oggi non nasce un partito personale ma una speranza per gli italiani: adesso tutti al lavoro!", ha scritto su Twitter Pierferdinando Casini. Per Alfano invece "la conferenza stampa del senatore Monti rivela in modo inequivocabile il tentativo di nascondere dietro qualche candidatura moderata un disegno di alleanza con la sinistra", ha detto il segretario del Pdl.

La proposta di Montezemolo. Intanto Montezemolo ha fatto sapere al premier che ha intenzione di cedergli quella macchina organizzativa che Italia Futura e Riccardi hanno messo in piedi. E che già lavora alla raccolta delle firme e alla selezione dei candidati, su cui però il professore vuole avere l'ultima parola per evitare riciclati ed impresentabili.

Ancora critiche al Cavaliere dal mondo cattolico. Dal mondo cattolico emergono nuove critiche ai governi guidati da Silvio Berlusconi. Il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, attribuisce a quegli esecutivi "un alto tasso di inazione (o di inconcludenza) al cospetto di tentativi delle coalizioni di centrosinistra di agire, ma in senso sbagliato (zapaterista)". Rispondendo nella sua tradizionale rubrica a una lettera del deputato Pdl, Antonio Palmieri, responsabile comunicazione del partito, Tarquinio parla di vere e proprie "omissioni" che non sono state "un problema per la Chiesa o per il solo 'mondo cattolico', ma per l'Italia intera. Faccio solo un esempio: le omissioni in tema di concrete ed eque politiche fiscali e di Welfare a sostegno della famiglia costituita da una mamma, un papà, dei figli. Politiche annunciate a ogni prova elettorale e mai attuate". Sono queste, conclude Tarquinio, "le cose che 'piccano' noi e tanti cittadini-elettori".

Salta l'intervista al Tg1 del Cavaliere. Battuta d'arresto in tv per Berlusconi e la colpa è del premier Monti. A causa, infatti, della improvvisa conferenza stampa di Mario Monti (alle 19 al Senato) e il conseguente servizio sul tg dedicato al premier, la prevista intervista al Tg1 del leader del Pdl, Silvio Berlusconi, non c'è stata. Lo ha annunciato la giornalista in conduzione al Tg1 delle 20, senza precisare se l'intervista si farà in un'altra edizione del telegiornale.

Bagnasco con Monti. Dopo l'articolo dell'Osservatore Romano, che ieri definiva la decisione di Monti segno della volontà di recuperare il senso alto e nobile della politica, anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, commentando l'editoriale, sostiene l'operato del professore: ''Penso che sull'onestà e capacità di Monti ci sia un riconoscimento comune. Ognuno può avere opinioni diverse, ma penso che su questo piano, sia in Italia sia all'estero, ci siano stati riconoscimenti''.

Il porporato ha poi ribadito la ''necessità di una politica nobile'' su cui ''penso che tutti siamo più che d'accordo e noi la auspichiamo. Per quanto riguarda i casi particolari, ognuno fa le proprie considerazioni, valutazioni. Auspichiamo veramente che chiunque è nella politica, soprattutto nelle prossime elezioni, faccia una politica alta per il bene del paese. Di questo - ha concluso il cardinale Bagnasco - c'è bisogno per la gente''.

 

agenda Monti Mose Mario Montiichino montiAGENDA MONTI monti papa ratzingerL era di Monti non è finitaMONTI E MONTEZEMOLOMonti bersani e montiMONTImonti-grillomontiPROPRIETà DEL DOCUMENTO DI MONTI BY PIETRO ICHINOMONTI CON PASSERA ALLA CONFERENZA STAMPA

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....