1. ALTRO CHE IL MARITO SOTTO PROCESSO (RINVIATO A GIUGNO) E LE BORDATE DI RENZI SULLA SCORTA ALL’IKEA, IL LATO OSCURO DI ANNA FINOCCHIARO SI CHIAMA FONDAZIONE CLOE! 2. A COSA È SERVITA L’IGNOTA FONDAZIONE PRESIEDUTA PER QUATTRO ANNI DALLA PIDDINA DALEMIANA POCO STIMATA DA RENZI CHE SOGNA(VA) IL QUIRINALE? AD ACCUMULARE DEBITI! 3. CON LA SEDE NELLO STESSO PALAZZO DELLA DALEMIANA ITALIANIEUROPEI, LA FONDAZIONE CLOE È RIMASTA IN PIEDI DAL 2008 AL 2012 E ORA È FINITA IN LIQUIDAZIONE 4. LA LIQUIDATRICE MARCELLA LUCIDI, EX SOTTOSEGRETARIA DEL GOVERNO PRODI VICINA ALLA FINOCCHIARO, FORMALIZZATA A OTTOBRE SCORSO, POCHE SETTIMANE PRIMA DELLE ELEZIONI

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1. DAGOREPORT - LA FONDAZIONE CLOE PRESIEDUTA DA ANNA FINOCCHIARO FINISCE IN LIQUIDAZIONE
A preoccupare Anna Finocchiaro, candidata in quota rosa di Pierluigi Bersani al Quirinale, non sono soltanto i guai giudiziari del marito Melchiorre Fidelbo, sotto processo a Catania per abuso d'ufficio e truffa aggravata. E non sono neanche le bordate di Matteo Renzi sulla spesa all'Ikea con la scorta.

chi-finocchiaro-ikeachi-finocchiaro-ikea FINOCCHIARO ALL'IKEAFINOCCHIARO ALL'IKEA

In realtà, secondo quanto si sussurra nei palazzi romani a poche ore dall'inizio delle votazioni per il Colle, il potenziale lato oscuro (perché indubbiamente poco conosciuto) della senatrice piddina più amata dalla Lega sarebbe una parola di quattro lettere: Cloe. Fondazione Cloe, per essere precisi. Di che si tratta? Sul "Mondo" del 16 febbraio scorso, Pietro Romano la descrive così: "Fondata da Marco Minniti nell'orbita di Massimo D'Alema, ora guidata da Anna Finocchiaro, dopo che Minniti è passato con Walter Veltroni".

Già nel 2009 la Finocchiaro risulta essere presidente della Fondazione Cloe, aperta a luglio 2008 con sede in piazza Farnese 101 a Roma. Coincidenza: si tratta dello stesso indirizzo della fondazione dalemiana "ItalianiEuropei". Occupazione principale di Cloe? Organizzare convegni sull'agricoltura.

FINOCCHIARO ALL'IKEAFINOCCHIARO ALL'IKEA

In rete si trova traccia di una giornata organizzata il 16 luglio 2009 alla Provincia di Roma allora guidata da Nicola Zingaretti, con la chiusura finale affidata ovviamente alla Finocchiaro. Altra occasione pubblica, un convegno tenuto il 28 gennaio 2010 alla biblioteca di Palazzo Madama, chiuso sempre dalla senatrice Finocchiaro, all'epoca capogruppo Pd al Senato.

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Insomma, anche l'aspirante al seggio di Giorgio (Napolitano) ha la sua Fondazione come ogni notabile piddino che si rispetti. Nulla di strano, se non fosse per le acque in cui naviga oggi Cloe. Il 2 ottobre 2012, infatti, avviene l'iscrizione della procedura con la quale la Fondazione Cloe è stata posta in liquidazione volontaria.

Liquidatrice della società è stata nominata Marcella Lucidi, ex sottosegretario del Governo Prodi, responsabile dell'Ufficio legislativo del gruppo Pd Senato con Anna Finocchiaro capogruppo. Con la messa in liquidazione, anche l'indirizzo della sede è cambiato, da piazza Farnese a via Goito.

SENZA PAROLESENZA PAROLE

Chissà se qualcuno vorrà domandarsi il perché di questa improvvisa messa in liquidazione poche settimane prima delle elezioni. Troppi debiti? Ah, saperlo...

2. LA SPINA DI LADY FINOCCHIARO: IL MARITO A PROCESSO
Anna Maria Greco per "Il Giornale"


Le coincidenze possono essere infauste, tanto quanto i mariti possono essere ingombranti.
Mentre ancora si commenta la reazione scomposta di Anna Finocchiaro a Matteo Renzi, che non la vede adatta a salire al Quirinale, ecco che i riflettori si accendono sul processo a Catania in cui il marito dell'ex ministro Pd deve rispondere di abuso d'ufficio e truffa aggravata.
Imbarazzante. Qualcuno se n'è accorto e una provvidenziale e difettosa notifica provoca il rinvio.

ANNA FINOCCHIARO E IL MARITO MELCHIORRE FIDELBOANNA FINOCCHIARO E IL MARITO MELCHIORRE FIDELBO

Melchiorre Fidelbo, ginecologo-imprenditore indagato per un appalto senza gara, si presenterà davanti ai giudici della terza sezione penale del tribunale catanese solo il prossimo 25 giugno.
Per la moglie che forse davvero ambiva al Quirinale, però, questa notizia non ci voleva. Proprio adesso che sono riuscite fuori quelle foto della spesa all'Ikea, con i poliziotti di scorta che spingono il carrello e imbustano padelle. Proprio adesso che l'ex capogruppo Pd al Senato ha dato del «miserabile» al ribelle Matteo, per averle sbarrato la strada alla successione di Giorgio Napolitano.

MENTINE DELLA FINOCCHIARO PER DALEMAMENTINE DELLA FINOCCHIARO PER DALEMA

Sì, non è una buona pubblicità per una candidata alla presidenza della Repubblica avere un marito sotto processo, con altre tre persone, per l'affidamento senza gara dell'appalto per l'informatizzazione del presidio territoriale di assistenza (Pta) di Giarre.
Una procedura amministrativa della Regione almeno poco ortodossa avrebbe assegnato direttamente alla Solsamb, guidata appunto da Fidelbo, una prima anticipazione di 175mila euro.

E per la Procura «avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale» alla società.
Per abuso d'ufficio e truffa aggravata sono imputati, oltre a Fidelbo, gli allora direttori amministrativi dell'Azienda sanitaria provinciale di Catania Giuseppe Calaciura e dell'Asp Giovanni Puglisi, e il direttore generale dell'Asp 3 Antonio Scavone, eletto nel Pdl in quota Pds-Mpa.

ANNA FINOCCHIAROANNA FINOCCHIARO

Si capisce bene quanto dia fastidio alla Finocchiaro che in questo delicato momento si riparli dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Michelangelo Patanè e dal sostituto Alessandro La Rosa. I quali accusano: la delibera del 2010 che autorizzava l'Asp di Catania a stipulare un convenzione con la Solsamb per i fondi legati all'informatizzazione del Pta di Giarre è stata redatta «senza previo espletamento di una procedura a evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna», come prevede la normativa regionale.

I maligni, poi, ricordano che quel finanziamento per l'appalto poi revocato al marito è stato deliberato da un esponente nominato da Raffaele Lombardo, al cui governo della Regione la senatrice Finocchiaro ha assicurato l'appoggio politico, anche dopo che l'indagine di mafia Iblis lo ha fatto finire sotto processo per mafia.
Insomma, se Pier Luigi Bersani voleva Anna al Colle, anche i guai del marito frenano la sua corsa.

 

 

 

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