1. CONTRORDINE PARROCCHIANI! IL PRETE-TALEBANO DON CORSI "NON LASCIA IL SACERDOZIO"! 2. LA CURIA DELLA SPEZIA SMENTISCE CATEGORICAMENTE LA NOTIZIA CHE IL PARROCO DI LERICI ABBIA DECISO DI ABBANDONARE LA TONACA. "POCHI MINUTI FA IL VESCOVO PALLETTI HA PARLATO CON DON PIERO CHE HA NEGATO DI AVERE SCRITTO QUELLA LETTERA" 3. REO DI AVER SCRITTO: “QUANTE VOLTE VEDIAMO RAGAZZE E SIGNORE MATURE CIRCOLARE PER STRADA CON VESTITI PROVOCANTI E SUCCINTI? QUANTI TRADIMENTI SI CONSUMANO SUI LUOGHI DI LAVORO, NELLE PALESTRE E NEI CINEMA? POTREBBERO FARNE A MENO. COSTORO PROVOCANO GLI ISTINTI PEGGIORI E POI SI ARRIVA ALLA VIOLENZA O ABUSO SESSUALE (LO RIBADIAMO. ROBA DA MASCALZONI). FACCIANO UN SANO ESAME DI COSCIENZA: FORSE QUESTO CE LO SIAMO CERCATE ANCHE NOI?” 4. LA GAFFE DI DON CORSI CON IL GIORNALISTA DI RADIORAI CHE LO INTERVISTAVA: “NON SO SE È UN FROCIO ANCHE LEI O MENO: COSA PROVA QUANDO VEDE UNA DONNA NUDA?”

Corriere.it
http://video.corriere.it/lettera-choc-femminicidio-don-corsi-gr2/de6bf2fc-4f60-11e2-928c-8cc85a40346e

1. DON CORSI, L'ULTIMO GIALLO
"NON LASCIA IL SACERDOZIO"
Marco Preve per Repubblica.it

Il parroco di Lerici non lascia l'abito talare. Altro colpo di scena nella vicenda di don Piero Corsi, il parroco di Lerici finito nelle polemiche per una sua presa di posizione sul femminicidio.

Dopo che in mattinata le agenzie di stampa avevano riferito di una lettera aperta in cui don Piero annunciava di aver lasciato il sacerdozio, poco fa monsignor Galantini, portavoce del vescovo di La Spezia ha spiegato che: "Non è assolutamente vero. Pochi minuti fa il vescovo monsignor Ernesto Palletti ha parlato con don Piero che gli ha negato di aver scritto la lettera". Don Piero prenderà invece, su consiglio del vescovo che ha incontrato ieri sera in dicoesi, qualche giorno di ferie per riprendersi dallo stress di queste ore.

La violenza sulle donne? Il femminicidio? È il risultato di continue provocazioni delle donne che vanno dal servire cibo freddo a tavola fino all'abbandono dei figli, passando per gli abiti succinti indossati «anche da donne mature». Se voleva scatenare l'inferno don Piero Corsi, parroco di San Terenzo di Lerici, c'è riuscito affiggendo questa rilettura «sui generis» della lettera pastorale Mulieres dignitatem di vent'anni fa alla bacheca della sua parrocchia. «Le donne e il femminicidio. Facciano sana autocritica, quante volte provocano?», è il titolo inequivocabile del fogliettone appeso nella bacheca della chiesa e improvvisamente rimosso su ordine del vescovo della Spezia Ernesto Palletti che lo ha convocato per un chiarimento.

«IO INDEGNO» - E prima dell'incontro con il monsignore don Piero Corsi ha deciso di lasciare l'abito talare: «Con queste poche righe - si legge - dopo una notte insonne per il dolore e il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia 'imprudente provocazione, nel rinnovare ancora più sentitamente le scuse non solo a tutte le donne colpite dal mio scritto ma anche a tutti coloro che si siano sentiti offesi dal mio operato o dalle mie parole». Il contenuto del volantino, fotografato prima che si dissolvesse nel nulla, riprende un articolo del sito ultraintegralista Pontifex.it ed è scritto con chiarezza, una specie di autodafè che doveva essere ben compreso dai parrocchiani e, soprattutto, dalle parrocchiane.

LE DONNE - «Una stampa fanatica e deviata attribuisce all'uomo che non accetterebbe la separazione la spinta alla violenza. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell'arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza)spesso le responsabilità sono condivise».

IL VOLANTINO - Nel volantino si esamina poi la questione della violenza sessuale: «Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. Roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?».

LE REAZIONI - È rivolta totale. Dopo l'ira del vescovo - «nel volantino si leggono motivazioni inaccettabili che vanno contro il comune sentire della Chiesa», tuona mons. Palletti - la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, chiede l'intervento del premier Monti e finanche del Papa: quel documento «lede la dignità delle donne e istiga alla violenza». E mentre viene chiuso il gruppo Facebook di don Corsi, sommerso dagli improperi degli utenti dopo che il contenuto dell' 'analisì sul femminicidio è stato diffuso via web, il sacerdote non demorde e al giornalista di RadioRai che lo intervista dice: «Non so se è un froc...o anche lei o meno: cosa prova quando vede una donna nuda?». Nella bufera che travolge il prete, l'unica voce a favore è proprio quella di Pontifex.it: «Questo innocente gesto ha dato inizio ad una sorta di crociata dei pezzenti messa in piedi da alcuni arroganti tuttologi dell'informazione», scrive il sito.

LA POLITICA - Dalla politica, invece, solo parole di condanna che attraversano tutto lo schieramento, dall'ex ministro del Pdl Mara Carfagna - «idee folli, un danno per la Chiesa» - alla parlamentare del Pd Roberta Pinotti, che chiede «una presa di distanza o un provvedimento». Provvedimento che forse domani arriverà e che don Corsi si appresta ad accettare «con serenità», dopo aver chiesto «scusa a tutte le donne» per la sua «imprudente provocazione».

2. "RISPONDA CON I COGLIONI..."
Marco Preve per La Repubblica

«Non volevo offendere nessuno ma finiamola con questa ipocrisia. Si sa che il maschio è violento e la donna non deve provocare».

Don Piero Corsi è un marcantonio che l'abito talare rende ancor più imponente. Ha appena aperto il cancello elettrico di villa Carafatti, la casa di riposo per anziani di Lerici dove ha l'alloggio di servizio, e sta salendo sulla sua Fiat Multipla blu scuro.

Don Piero buongiorno, possiamo parlare un momento del volantino?
«Voi giornalisti siete bugiardi e strumentalizzate ogni cosa, altro che galera ci vorrebbe la pena di morte».

Molte donne, si sono sentite offese dalle sue parole.
«Siete voi che avete strumentalizzato le mie opinioni, ed è l'ennesima volta».

Guardi che nessun giornalista controlla la sua bacheca, sono le sue parrocchiane che hanno telefonato ai giornali.
«Allora diciamo le cose come stanno - don Piero lascia acceso il motore della Multipla ed esce dall'abitacolo - . La mia era soltanto un'opinione, non stavo svolgendo il mio compito leggendo
o interpretando il vangelo, invece, come spesso faccio, ho voluto commentare un tema molto discusso in questi tempi».

Lei però non è uno al bar, è il parroco del paese, una delle istituzioni delle nostre comunità.
«E allora? Vuol dire che non ho diritto a esternare il mio pensiero? ».

Appunto il suo pensiero, proprio in un periodo in cui molte donne sono vittime di violenze da parte degli uomini.
«Intanto bisogna leggere tutto il testo che ho scritto dove ho detto che gli uomini violenti vanno puniti eccome, messi in galera, ma il discorso è un altro... ».

Quale?
«Quando vedo, quando vediamo tutti noi donne o ragazzine in abiti discinti, è la dignità delle nostre madri e sorelle che viene maltrattata, umiliata».

Ma lei non parlava solo di dignità, ha messo in correlazione questo tema con le violenze.
«Senta un po', lei è eterosessuale o gay?».

Ma cosa c'entra?
«Mettiamo che lei veda un donna nuda davanti a lei, che cosa prova? Me lo dica, vuol dirmi che non sente qualcosa, che l'istinto non abbia la meglio?».

C'è il desiderio, ma il buon dio ci ha dato il raziocinio e i freni inibitori.
«Sì va bene, tutto vero, ma la prego, per questa volta pensi e risponda... ecco risponda con i coglioni!».

Don, sembra di essere in caserma, tra l'altro dicono in paese che lei sia un ex militare.
«Macchè militare, non è vero. La verità, invece, è che l'uomo, il maschio, è da sempre violento, non sa trattenere l'istinto, e quindi se la donna lo provoca lui, o almeno molti, tanti, non si sanno controllare».

Ma allora vale per tutto, basta non sapere resistere alla provocazione e giù botte.
«Ma no, non è per tutto così, il problema è solo il richiamo sessuale, è sempre stato e sarà sempre così».

Le sue opinioni però hanno svuotato la chiesa e sono arrivati anche i carabinieri.
«Sono a Lerici da dieci anni, e so che c'è chi mi vuol male, chi mi vuole morto, ma anche tanta gente che mi apprezza. I carabinieri poi non è la prima volta, in
un'altra occasione sono venuti in chiesa, mi hanno visto con la tonaca e hanno comunque voluto i miei documenti, come se non mi conoscessero».

Ha messo in difficoltà pure il suo vescovo che le ha fatto ritirare il volantino.
«E cosa voleva che facesse, poveretto? Ci siamo ritrovati tutti e due coinvolti in questo uragano, solo perché ho espresso delle opinioni».

Ma lei era già stato al centro di polemiche, perché lo ha fatto?
«Perché non sopporto quest'ipocrisia, e poi queste campagne recenti sul femminicidio mi sembrano abbiano nel mirino soltanto l'uomo, che vogliano colpirlo. Ma, invece, guarda caso nessuno parla della Cina».

Cosa c'entra la Cina?
«C'entra perché laggiù migliaia di donne muoiono per gli aborti ma a nessuno interessa, forse per ragioni politiche, invece qui da noi c'è questa insistenza sulle donne vittime senza mai interrogarsi sui comportamenti e sui valori della nostra società».

 

Nicole MinettiPadre CorsiPadre CorsiPadre CorsiNICOLE MINETTI Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica, quante volte provocano?Volantino parroco san terenzoDAVIDE BONI NICOLE MINETTI AL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO NICOLE MINETTI IN USA DAL SUO PROFILO TWITTER DANIELA SANTANCHE NICOLE MINETTI CON IL TATUAGGIO _SIGNORE PIETA'_Belen Ro x santancheSANTANCHE A PORTA A PORTA ctren30 valeria marini in avanscopertaValeria Marini Valeria Marini e Massimo Gargia VALERIA MARINI SORRISO FOTO ANDREA ARRIGA

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