1. DOPO LA POMPA DELL'’’OSSERVATORE ROMANO’’ ALL’AGENDA MONTI, LA CHIESA SI SPACCA 2. IL SILENZIO DEL CARDINALE DI MILANO, ANGELO SCOLA, VERSO IL “GOLPE” DI BAGNASCO 3. E LO STESSO PRESIDENTE DEI VESCOVI, SPAVENTATO DALLA LIBERTà DI COSCIENZA INVOCATA DA MONTI SUI TEMI ETICI, CORRE AI RIPARI TELEFONANDO AL PIO ANDREA RICCARDI 3. E LA SEGRETERIA DI STATO DI BERTONE FRENA: ESAGERATO IL PESO DATO ALL’ARTICOLO DELL'’’OSSERVATORE ROMANO’’, MONTI NON è LUNICA SCELTA PER I CATTOLICI! 4. E L’ARCIVESCOVO CIELLINO DI FERRARA LUIGI NEGRI RANDELLA: PIù PRUDENZA NELL’USARE LA FIGURA DEL PAPA DA PARTE DEI SUOI MEDIATORI (BAGNASCO E VIAN AVVISATI) 5. MALUMORI DEI CARDINALI DI CURIA: ATTENZIONE SI RIAPRONO LE FERITE DI VATILEAKS!

M.Antonietta Calabrò Corriere della Sera

La Lombardia sarà decisiva per la composizione del futuro Parlamento e per il ruolo dei cattolici italiani. E il silenzio del Cardinale di Milano, Angelo Scola, tanto più rimarca la sua distanza dalla posizione ufficiale espressa dal presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, e dall'Osservatore Romano: cioè quella di una sorta di endorsement a favore del premier Mario Monti.

Ma lo stesso Bagnasco l'altro ieri, sabato 29 dicembre, ha parlato a lungo con il ministro Andrea Riccardi e gli ha espresso tre preoccupazioni che sono via via andate crescendo e di cui Bagnasco si è fatto interprete. La prima riguarda il problema dei cosiddetti «temi sensibili o valori non negoziabili».

Interpellato su di essi venerdì 28 dicembre Monti, pur dicendosi «grato» per il sostegno del Vaticano, ha tenuto a sottolineare che al riguardo è «molto importante rispettare la libertà di coscienza» individuale. Insomma, quelle che ha chiamato «questioni etiche» sono state escluse dal perimetro ideale e programmatico della lista che egli capeggerà. E questo ha fatto scattare il campanello d'allarme.

Le altre due preoccupazioni espresse dall'arcivescovo di Genova a Riccardi sono state da una parte la scarsa attenzione mostrata dalla lista Monti nei confronti di esponenti cattolici del Pdl e il timore di una possibile irrilevanza della lista in relazione ai reali equilibri che usciranno dalle urne.

Con un approccio diverso, e per tempo, si è mosso Scola. Già dal 27 novembre, proprio per non essere tirato per la giacca a favore di questa o quella formazione politica, il Consiglio Episcopale della Diocesi di Milano, presieduto dal cardinale, ha sollecitato i cattolici all'impegno per il bene comune, ma ha elaborato un documento il cui cuore è costituito proprio dalle «questioni etiche».

«Un clima di fiducia sarà realizzabile - afferma il documento - se insieme si lavorerà per salvaguardare dall'erosione dell'individualismo le questioni etiche rilevanti, promuovendo i valori ispirati alla retta ragione e al Vangelo». E ancora, continua la dichiarazione della Diocesi: «Per questo i cattolici faranno riferimento ai principi irrinunciabili dell'insegnamento del Magistero della Chiesa sulla famiglia, aperta alla vita, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, sul rispetto per la vita dal suo concepimento al termine naturale, sulla libertà religiosa, sul diritto alla libertà di educazione dei genitori per i propri figli, sulla tutela sociale dei minori e delle vittime delle moderne forme di schiavitù, sullo sviluppo di un'economia che sia al servizio della persona e del bene comune, sulla giustizia sociale, sul ruolo da riconoscere ai principi di solidarietà e di sussidiarietà».

Ore di prudenza anche Oltretevere, dove si giudica come «esagerata» la valutazione unanime fatta da analisti politici e mass media circa l'endorsement a favore di Monti dell'Osservatore Romano. «Nessuno ha detto - si spiega in Vaticano - che Monti sia l'unica possibilità per un cattolico: lo si guarda con simpatia e rispetto, ma non è che sia stata lanciata una maledizione sui cattolici che si presenteranno nel Pdl, pur restando i problemi che ci sono con la persona del leader; anzi, speriamo che le scelte per la composizione delle liste di quel partito facciano premio per i cattolici».

Del resto, l'articolo dell'Osservatore dentro la stessa Curia non è piaciuto affatto ad alcuni cardinali importanti e rischia di riaprire le ferite della lotta interna sfociata nel caso Vatileaks e dintorni. Anche l'ex vicario del Papa, cardinale Camillo Ruini, «il dottor Sottile» della Chiesa, si sussurra che giudichi la «corsa» a salire sul carro di Monti affrettata e non adeguatamente preparata.

L'arcivescovo di Ferrara Luigi Negri, uno dei discepoli di don Giussani, ha dichiarato apertamente: «Non credo che il Papa si voglia esprimere nel senso di appoggiare un determinato partito o candidato. Quelli che sono a mediare tra lui e il resto della Chiesa e della società dovrebbero vivere con molta più prudenza questa responsabilità».

Secondo Negri, per la Chiesa non c'è «meramente un problema di persone o di analisi strettamente politiche, ma di chiarezza su alcuni criteri per giudicare correnti, posizioni, programmi. Questi sono i valori non negoziabili». Dunque, «un uomo politico può ricevere un appoggio significativo soltanto nel momento in cui si impegna a fare di essi il punto di vista di tutta la sua azione di governo».

 

 

IL CARDINALE ANGELO BAGNASCO jpegbagnasco-monti, bertoneI Cardinali Bertone e Bagnasco ROSI BINDI ANGELO BAGNASCO BAGNASCO E BERLUSCONI Bagnasco con suore e transVINCENZO PAGLIA BERTONE E BOFFO ruigni bagnascoMArco Simeon con il cardinale Angelo BagnascoGIOVANNI MARIA VIAN VESCOVO LUIGI NEGRIBERTONE - PAPA

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO