1- FERMI TUTTI! SPUNTA UN SECONDO CONSISTENTE ARCHIVIO DI PAOLETTO, SPUNTATO DOPO UNA SECONDA PERQUISIZIONE, A FINE DI GIUGNO A CASTEL GANDOLFO DOVE, ALL'INTERNO DELLA VILLA PONTIFICIA, L'EX MAGGIORDOMO AVEVA IN DOTAZIONE UN PICCOLO ALLOGGIO 2- LA PRIMA PERQUISIZIONE L’AVEVANO FATTA UN PO’ COSÌ? ALLA PROSSIMA GLI TROVERANNO IN CASA I VESTITI DI EMANUELA ORLANDI, LE CARTE DEL BANCHIERE CALVI E L’INNESCO DELLA BOMBA DI BOLOGNA, UN MODELLINO DELL’AERO DI USTICA E LE LETTERE DI MORO 3- MA DAVVERO PAOLO GABRIELE HA FATTO TUTTO DA SOLO SENZA COMPLICI, NÉ PRESSIONI? 4- NEL TAM TAM SI È PARLATO CON INSISTENZA DI CITTADINI ITALIANI COINVOLTI, PROBABILMENTE ANCHE GIORNALISTI CHE AVREBBERO FATTO DA TRAMITE CON GIANLUIGI NUZZI

Franca Giansoldati per Il Messaggero

Alla fine di questa settimana si concluderà la prima puntata della vicenda giudiziaria di Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo accusato di furto aggravato per avere portato via di nascosto dall'appartamento del pontefice valanghe di carte, appunti, lettere e memo riservati. Un episodio senza precedenti. Forse è anche per questo che in Vaticano, in attesa della sentenza del giudice istruttore Piero Bonnet, tutti attendono il suo rinvio a giudizio.

Del resto le prove raccolte nella fase istruttoria sono gravi e particolarmente robuste. Si dice che ad aggravare la posizione di Paoletto non ci sia solo l'archivio sequestrato dai gendarmi alla fine di maggio nella sua abitazione vicino a porta Sant'Anna, dove sono state rinvenute carte trafugate dalle stanze pontificie.

Ci sarebbe infatti un secondo archivio e anche in questo caso consistente, spuntato dopo una seconda perquisizione avvenuta alla fine di giugno a Castel Gandolfo dove, all'interno della villa pontificia, l'ex maggiordomo aveva in dotazione un piccolo alloggio che utilizzava in concomitanza dei periodi di vacanza di Benedetto XVI per continuare a servirlo anche fuori dal Vaticano.

Nei rumors d'Oltretevere è filtrato che tre o quattro settimane dopo la prima perquisizione i gendarmi hanno rinvenuto altro materiale considerato importante.

In questi giorni il magistrato Bonnet sta ultimando la sentenza conclusiva dell'istruttoria, mentre il promotore di giustizia, Nicola Picardi, sta terminando la requisitoria. Un lavoro di cesello andato ben al di là delle previsioni, visto che è slittato diverse volte, rendendo l'attesa ancora più gravida di interrogativi. Paolo Gabriele - attualmente unico indagato - ha davvero fatto tutto da solo senza complici, né pressioni di sorta?

Il legale di Paolo Gabriele, Fusco, tempo addietro aveva puntualizzato che il suo assistito non ha mai avuto mandanti né complici. Possibile? Nei due documenti che sta scrivendo la magistratura vaticana e che verranno resi pubblici (ma forse solo parzialmente) dovrebbero essere inclusi i nomi della catena di persone che hanno fatto da corollario all'azione del maggiordomo il quale, sottolinea l'avvocato, avrebbe agito soprattutto per ragioni ideali, per aiutare il Papa a snidare il male nascosto nella Chiesa.

Nel tam tam si è parlato con insistenza di cittadini italiani coinvolti, probabilmente anche giornalisti che avrebbero fatto da tramite con Gianluigi Nuzzi, l'autore del libro Sua Santità, le carte segrete di Benedetto XVI. Diverse le persone ascoltate nel corso dei sessanta giorni di prigionia di Paolo Gabriele (attualmente ai domiciliari), compreso le cinque Memores Domini che accudiscono il Papa quotidianamente, la storica collaboratrice tedesca Ingrid Stampa, l'ex segretario personale Clemens (molto amico del Papa anche se ultimamente Benedetto XVI avrebbe interrotto l'abitudine di recarsi il giovedì sera da lui a cena), la fisioterapista che lo cura, gli amici di Paoletto, alcuni gendarmi, officiali della Segreteria di Stato e alcuni capi dicastero.

Accanto alle indagini della magistratura si è affiancato il lavoro di ricerca della commissione cardinalizia incaricata da Papa Ratzinger di ascoltare anche cardinali e vescovi in virtù della porpora dei tre 007 (lo spagnolo Herranz, l'italiano De Giorgi e lo slovacco Tomko). Le audizioni che hanno portato a termine sono state una trentina e sono servite per redigere un corposo rapporto presentato direttamente al Papa una decina di giorni fa.

Successivamente, il 27 luglio, a Castel Gandolfo si è tenuto un summit tra i magistrati vaticani, i membri della commissione cardinalizia e il nuovo consulente della comunicazione Greg Burke per definire i passi da fare nella fase due, quella del dopo sentenza. Il cardinale Bertone era assente perché in quei giorni in vacanza ad Aosta, a Les Combes.

I magistrati sono stati incoraggiati dal Papa ad andare avanti con solerzia per arrivare alla fine di questa storia incredibile. Il processo dovrebbe tenersi in autunno anche se il Papa potrebbe intervenire prima per concedere la grazia al suo ex maggiordomo (che amava come un figlio) e far calare definitivamente il silenzio su tutta la vicenda.

 

 

PAOLO GABRIELE PADRE GEORG PAOLO GABRIELE PAPA BENEDETTO XVI Ingrid stampa PAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVIIL PAPA PADRE GEORG E PAOLO GABRIELE Josef ClemensGIANLUIGI NUZZIGianluigi Nuzzi cover Sua Santità

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