1- GRILLO MORDE SUL COLLO GIGIONE NAPOLITANO: "QUESTO PRESIDENTE DEI PARTITI, CHE PER SBAGLIO CHIAMIAMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. NON PUÒ PARLARE DI ANTIPOLITICA. SIAMO UN MOVIMENTO CON 130 ELETTI: È CONTRO LA COSTITUZIONE, DEVE ESSERE SUPERPARTES". ANCHE PERCHÉ "I NOSTRI SONO ELETTI DAI CITTADINI, LUI NO" 2- ADDAVERNì BEPPONE! "NOI NON VOGLIAMO SOSTITUIRCI AI PARTITI, MA QUANDO FANNO I SONDAGGI E CHIEDONO ALLA GENTE PER TELEFONO CHI VOTEREBBERO TRA CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA, IL 99% DELLE PERSONE LI MANDA AFFANCULO. C'È UN VENTO CHE STA SPAZZANDO MEZZA EUROPA, PRIMA NON C'ERA UNA ALTERNATIVA, ADESSO C'È" 3- CE N'È ANCHE PER IL KILLER DELLA STATO SOCIALE SUDARIO MONTI, “IL CONSULENTE DI POMICINO QUANDO LA SPESA PUBBLICA AUMENTO’ DEL 45% E IL DEBITO PUBBLICO DEL 50%": "CHIUNQUE DOPO BERLUSCONI ANDAVA BENE, BASTAVA CHE NON TROMBASSE" 4- E DOMENICA AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO BEPPONE GRILLO OSCURERA’ LA COPPIA FAZIO-SAVIANO. E GLI ORGANIZZATORI SUBITO SI SMARCANO DAL DIABOLICO MASANIELLO: “NON LO ABBIAMO INVITATO NOI. L’INSULTO E L’INVETTIVA NON CI APPARTENGONO”

1- GRILLO SI SCAGLIA CONTRO NAPOLITANO - "UN ERRORE CHIAMARLO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. E' IL PRESIDENTE DEI PARTITI"
Repubblica.it

Nuovo show di Beppe Grillo, durante un comizio elettorale a Budrio, e nuovo pesantissimo attacco al Capo dello Stato: "Questo presidente dei partiti, che per sbaglio chiamiamo Presidente della Repubblica - ha detto l'ex comico - non può parlare di antipolitica. Siamo un movimento con 130 eletti: è contro la Costituzione, deve essere superpartes". Anche perché, aggiunge, "i nostri sono eletti dai cittadini, lui no".

Grillo, come di consueto, ne ha per tutti. a partire dai partiti: "Ci stanno accusando di essere populisti e demagoghi, ma non riescono a venirne fuori. I partiti si stanno suicidando da soli". "Noi non vogliamo sostituirci ai partiti, ma quando fanno i sondaggi e chiedono alla gente per telefono chi voterebbero tra centrodestra e centrosinistra, il 99 per cento delle persone li manda affanculo. C'è un vento che sta spazzando mezza Europa, prima non c'era una alternativa, adesso c'è. Ci dicono che siamo il terzo partito d'Italia ed è un'offesa, noi siamo il primo movimento di cittadini d'Europa".

Naturalmente, ce n'è anche per Mario Monti: "Chiunque dopo Berlusconi andava bene, bastava che non trombasse. Ma questo è la spietatezza della contabilità, è un freddo bocconiano: se per fare uno più uno uguale due devi smontare tutto lo stato sociale, non gliene frega niente".

Grillo aggiunge poi che Monti "era il consulente di Pomicino" quando la spesa pubblica aumento del 45% e il debito pubblico del 50%".

Secondo Grillo, infine, "Monti sta seguendo la stessa strategia di Tremonti: far pagare il debito pubblico con il patrimonio personale della gente".

2- GRILLO RIESCE A SPARLARE ANCHE AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO
Mario Baudino per "la Stampa"

"Non sarà un Salone in cassa integrazione» dice Rolando Picchioni esorcizzando gli spettri della crisi. Quello che celebra al Lingotto la sua venticinquesima edizione sarà anzi una «primavera», ovviamente digitale, come dal tema di quest'anno. E dalla rete, accanto a giganti come Amazon, Nokia, Sony, l'italiana Ibs.it presenti per la prima volta, salta fuori Beppe Grillo.

È previsto un appuntamento a mezzogiorno di domenica 13, l'ora e il giorno di massimo afflusso. Sarà un mezzogiorno di fuoco, dedicato al libro che il comico genovese, bardo dell'antipolitica, ha scritto con Gianroberto Casaleggio, titolo senza sfumature: Siamo in guerra. Il crollo del vecchio mondo.

Ieri al Regio, dove si è tenuta la conferenza stampa per il programma, non se n'è fatto cenno. Presa di distanza o imbarazzo, all'indomani di una dura reprimenda del Presidente della Repubblica contro l'ondata di demagogia montante? La risposta è che Grillo non è stato invitato nel quadro del programma organizzato dallo staff del Salone. Il suo è uno degli incontri concordati dagli editori: in questo caso Chiarelettere, che ha affittato lo spazio nell'ambito della rassegna dedicata e rete e politica.

Che non sia un ospite del tutto gradito? Il direttore artistico, Ernesto Ferrero, non indulge a giri di parole: «Siamo per il confronto libero e rispettoso. Mi piacerebbe che Grillo parlasse di cose concrete, abbandonando l'insulto e l'invettiva, che non ci appartengono». Nel 2008 Grillo era stato invitato, ma davanti a una esortazione del tutto simile rinunciò. Quest'anno il suo sarà uno degli incontri di maggior richiamo, accanto all'altro, quasi sicuro, con Roberto Saviano e Fabio Fazio, dal 7 maggio in città per preparare alle Ogr la loro trasmissione «Quello che non ho». Hanno promesso che faranno il possibile per essere al Lingotto; Ferrero e Picchioni li aspettano fiduciosi.

Fra gli ospiti di questa edizione non vanno però dimenticati lo scrittore tedesco Hans Magnus Enzensberger, gli svedesi Bjorn Larsson e Henning Mankell, l'indiano Amitav Ghosh e l'americana Elisabeth Strout, autrice di grande carisma - e per l'Italia una scoperta, anche se è ben pubblicata da Fazi - cui Paolo Giordano dedicherà un omaggio da «allievo» a «maestra», nel quadro del Premio Mondello. Nanni Moretti leggerà brani dei Sillabari di Parise.

Né mancheranno Claudio Magris, Alessandro Baricco, Erri De Luca, una reginetta del fantasy italiano come Licia Troisi (c'è però anche il best seller mondiale Christopher Paolini), oltre ai più importanti scrittori dei due Paesi ospiti, Spagna e Romania (da Javier Cercas a Almudena Grandes a Enrique Vila-Matas) e romeni (tra cui Norman Manea). L'elenco è interminabile, perché si tratta di centinaia fra autori, filosofi, studiosi.

L'aspetto interessante è la dinamica in cui vengono inseriti tutti questi personaggi, i politici e gli antipolitici, gli apocalittici e gli integrati, gli entusiasti e i perplessi, i vescovi e i cardinali, quest'anno numerosi. Il quadro generale è quello della «vita in rete», la grande trasformazione. Non è semplicemente questione di e-book, social network, arte digitale: ma di ciò che significano questi elementi insieme: per esempio gli scenari che disegnano sul futuro della democrazia, proprio come nell'incontro cui partecipa ad esempio Gustavo Zagrebelsky, «ai tempi dell'antipolitica».

Si guarda al presente tumultuoso, e alla storia. Si parla di Gramsci e del mistero del quaderno mancante (dagli scritti dal carcere: non è un giallo mediterraneo, ma un problema sollevato tra grandi polemiche dal linguista Salvatore Lo Piparo); di Giulio Einaudi e di Andrea Zanzotto. In contemporanea si dà spazio alla musica con Mtv e una serie di concerti no-stop nell'Auditorium; o ai professionisti con spazi come l'International Book Forum dedicato alla scambio di diritti (600 partecipanti da 20 Paesi).

Quest'anno, oltre alla diramazione nei quartieri, incontri importanti si svolgeranno anche al Circolo dei lettori, in centro città. È la primavera digitale, crisi o non crisi. E porta libri: a volte irriconoscibili, mutanti, mutati. In maggioranza riconoscibilissimi per chi ama la carta, le copertine, il frusciare delle pagine.

Fino al feticismo: è prevista - lo ha annunciato Rolando Picchioni - anche una visita alla tipografia Tallone di Alpignano, laboratorio alchemico dove si compongono volumi con sapienza tradizionale. Non tutti sanno che tra gli oggetti (di culto) là conservati c'è la macchina, appartenuta al grande tipografo Maurice Darentière, che a Parigi stampò la prima edizione dell' Ulisse di Joyce. Dicono che funzioni ancora.

 

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