1. L’IRA FUNESTA DI GABRIELLA BONTEMPO, EX MOGLIE DI BOCCHINO CONTRO MARA CARFAGNA 2. A PROPOSITO DELLA SUA STORIA CHE HA PORTATO ALLO SFASCIO IL MATRIMONIO DI BOCCHINO, L’EX MINISTRO DELLE IMPARI OPPORTUNITÀ AFFERMA: “NON HO SENSI DI COLPA E NON HO NIENTE DI CUI SCUSARMI. GLI ATTACCHI LI HO VISSUTI COME UN'INGIUSTIZIA” 3. LA REPLICA DURA E DOLOROSA DELLA BONTEMPO: “RILEVO COME PER ALCUNE PERSONE L'INTROMETTERSI DI NASCOSTO NELLA VITA FAMILIARE ALTRUI NON COSTITUISCA UNA VALIDA RAGIONE PER SCUSARSI. L'EVIDENZA DI ALCUNE VICENDE PERSONALI CHE HANNO INCROCIATO LA MIA VITA CON LA SUA SONO E RESTERANNO PRIVATE, MA DA CITTADINA RITENGO CHE UN POLITICO CHE HA ANCHE RICOPERTO ALTE CARICHE ISTITUZIONALI DEBBA RISPONDERE CON ONESTA E LEALTÀ' VERSO SE STESSO E CHI E' CHIAMATO A RAPPRESENTARE"

1. G.BONTEMPO A CARFAGNA,DA POLITICI SI ASPETTA ONESTA' E LEALTA'
(ANSA)
- Un politico che ha anche ricoperto cariche istituzionali ‘'deve rispondere con onesta' e lealtà' verso se stesso e chi e' chiamato a rappresentare'': e' il commento che Gabriella Bontempo ha rilasciato all'Ansa in relazione ad un'intervista dell'ex ministro delle Pari Opportunità' Mara Carfagna pubblicata oggi sul Corriere della Sera.

''Rilevo come per alcune persone l'intromettersi di nascosto nella vita familiare altrui non costituisca una valida ragione per scusarsi - dice Gabriella Buontempo -. L'evidenza di alcune vicende personali che hanno incrociato la mia vita con la sua sono e resteranno private , ma da cittadina ritengo che un politico dovrebbe che ha anche ricoperto alte cariche istituzionali debba rispondere con onesta e lealtà' verso se stesso e chi e' chiamato a rappresentare''.

2. CARFAGNA: LEADER PD EGOCENTRICO, OCCASIONE PERSA «FLI SENZ'ANIMA, SCOMPARSA CLAMOROSA GLI ATTACCHI ALLA MIA VITA PRIVATA? HO SOFFERTO MA NON DEVO SCUSARMI»
Angela Frenda per Corriere della Sera

«Che occasione sprecata...». Mara Carfagna lo dice senza troppa enfasi. L'ex ministra delle Pari opportunità dell'ultimo governo Berlusconi sceglie le parole per dire che la cosa che più l'ha colpita è il no di Bersani a un'alleanza con il Pdl: «Ha pensato a tutto tranne al benessere di questo paese. Da vero egocentrico. Basta guardare cosa ha fatto in campagna elettorale, incentrata su sé stesso».

Perché, quella di Silvio Berlusconi non lo è stata?
«Direi di no. Lui ha fatto proposte concrete, che gli elettori ricordano. La sfido a chiedere a qualcuno quali erano quelle del leader pd...».
Bersani comunque ha chiuso la porta all'ipotesi di un accordo con il Pdl. Meglio Grillo...
«È la cosa più assurda di tutte. E io penso che Grillo non vada demonizzato. Perché così il rischio è solo quello di rafforzarlo. Piuttosto, lo sfiderei ad essere coerente con le sue promesse. Ad esempio, parla di democrazia diretta: perché allora non fa decidere alla Rete sulle alleanze?».

È preoccupata dal grillismo?
«Sì, come tutti. Ma credo che alla prova dei fatti anche loro dovranno rispondere delle loro azioni concrete. Perché è facile andare in piazza e cavalcare la pancia di un Paese stremato. E disgustato dalla politica. I casi Fiorito, Lusi e Penati hanno lasciato il segno nei cittadini. Ma io rivendico la mia diversità, e quella di tanti altri colleghi».

Grillo e i suoi detrattori le contesterebbero di essere stata calata in politica dall'alto. Scelta da Berlusconi. Sabina Guzzanti disse, e per questo lei l'ha querelata e ha vinto, che metterla alle Pari opportunità «era uno sfregio», riferendosi anche a presunte intercettazioni.
«Guardi, la Guzzanti ha perso la causa. Quelle intercettazioni è stato dimostrato che non esistevano ma erano una maldicenza. Quanto ad aver dimostrato chi sono e quanto valgo, non è un caso che mi sia candidata, e abbia portato a casa i risultati che conoscete. Non ero obbligata, ma volevo scrollarmi di dosso l'etichetta della nominata. Io quella prova ora l'ho superata, non so quanti 5 Stelle ci riuscirebbero. Se poi mi chiede se penso di aver vissuto una grande ingiustizia sulla mia persona, la risposta è sì. Dicerie e diffidenza. Ma per vincerla ho lavorato sodo. D'altronde, il fatto che si suppone che una donna bella debba essere stupida e compromessa, è una forma di discriminazione inaccettabile».

Berlusconi disse che lei era una donna da sposare.
«Battuta che io considero un complimento: solo se stimi una persona dici che è "da sposare"».

Per Veronica Lario fu una causa di divorzio. E anche la moglie di Italo Bocchino, Gabriella Buontempo, l'ha criticata, proprio su questo giornale.
«Guardi, di attacchi pubblici sulla mia vita privata ne ho ricevuti tanti. Succede. E poiché non sono una macchina, ma un essere umano, ci ho sofferto moltissimo. Ma non ho sensi di colpa e non ho niente di cui scusarmi. Li ho vissuti come un'ingiustizia. Punto e basta».

Lei in Campania ha condotto una battaglia politica, col governatore Stefano Caldoro, per rinnovare il Pdl e mandare via Nicola Cosentino. I risultati di queste elezioni dicono che avevate ragione.
«Il Pdl è cresciuto grazie all'impegno diretto di Berlusconi. Poi, certo, in Campania il buon governo regionale ha contribuito... Sì, le cose sono andate bene. Ma se lo vuole sapere, io il giorno dopo ho telefonato a Cosentino. Era doveroso, perché credo che al di là delle divergenze lui abbia lavorato bene radicando il partito. E poi c'è una situazione umana che non può non preoccuparmi. Nella mia campagna elettorale nel 2010 ho avuto il partito contro, è noto. Ma adesso avremo un nuovo Pdl in Campania. Mi auguro arrivi in futuro anche un coordinatore e si rinunci al commissariamento».

Cosa ne pensa della scomparsa di Fli, e quindi anche di Fini e di Bocchino, dal Parlamento?
«La politica è questo. Un seggio non è un posto a tempo indeterminato. La sconfitta di Fli è clamorosa, ma la mancanza di coerenza non paga. Era un partito senza identità e senz'anima».

A livello nazionale, che succederà?
«L'occasione di un governo Pd-Pdl è sfumata per sempre. Un esecutivo del presidente... O si andrà a nuove elezioni. E sarà una iattura. Per tutti».

3. “ITALO MI TRADIVA SENZA RISPETTO -
LA CARFAGNA? TRE ANNI DI DOLORE” - Angela Frenda
16 settembre 2011 per Corriere della Sera

«Per me è stata una grandissima storia d'amore. Ma devo ammetterlo: non lo riconosco più». Il sashimi di tonno arriva su un vassoio giallo. Gabriella Buontempo con le bacchette ne afferra un pezzo, lo fissa come un oggetto sconosciuto e sussurra: «Mi crede se le dico che ho tentato di tutto per salvare questo matrimonio? Ma i fatti mi dicono che troncare è stata la cosa migliore». Micaela Biancofiore Italo Bocchino e Mara Carfagna

I «fatti», come li chiama lei, sono le notizie apparse sui giornali quest'estate. Protagonista il suo ex marito, il vicepresidente fli Italo Bocchino, in compagnia di amiche bionde o brune. Fino al paparazzato gossip: quel weekend a Ravello del «nemico» politico del premier con Sabina Began, nota come «l'Ape regina» di Silvio Berlusconi, e animatrice delle feste di Arcore.

Ne è nato un caso dai tratti imbarazzanti. Che ha spinto Gabriella Buontempo, 45 anni, figlia di un'importante famiglia di socialisti napoletani, a decidere a fatica di parlare. Per un solo motivo: «Ho due bambine, e non posso permettere che pensino che questo è il modello femminile di riferimento. Devo tutelare la dignità di Antonia ed Eugenia».

Che cosa l'ha infastidita, quest'estate?

«Gli lascio le bambine, che vogliono stare con lui, padre splendido. E lui che fa? Si porta una signora bionda nella nostra casa di Panarea o sulla barca. Assurdo»

Poi c'è stato l'«affaire» Began. Bocchino ha parlato di «una trappola», di una «macchina del fango».

«Non credo. Credo invece sia tutto vero, come dice lei. Vero che lui le ha chiesto il numero di telefono, vero che l'ha invitata, vero che sono andati a Ravello con l'auto blu...».

Un'imprudenza.

«A volte gli uomini fanno cose... irragionevoli. Queste di Italo mi sembrano robe da psicoanalisi. Soffre della dinamica dell'abbandono. Per lui è inconcepibile che io abbia chiuso la nostra storia. E poi soffre di cretinismo da separazione: colpisce anche gli uomini più intelligenti».

La polemica tra il suo ex marito e la Began è stata feroce.

«Italo ha peccato di grande ingenuità. Ma lei si è dimostrata una ricattatrice. Mi fa tristezza che gli uomini, non solo mio marito, si lascino irretire da oche del genere».

Questa vicenda secondo lei ha danneggiato politicamente Bocchino e Fli? Qualcuno parla di manie di protagonismo.

«Spero che Fini, che stimo, riporti Fli sulla strada iniziale. E confido che anche Italo si svegli da questa ubriacatura. Sa, queste donnine ti minano e ti fanno sentire onnipotente».

Il sito Dagospia ha scritto: Bocchino soffre di complesso di Edipo verso Berlusconi.

«Italo è stato solo ingenuo e machista».

Lei oggi sta facendo un po' come Veronica Lario, che a suo tempo mandò un messaggio ai giornali.

«Sì, mi sento molto vicina alla sua situazione. Perché la sbandata per una migliore di te la accetti. Però se vieni tradita con una che, per stessa ammissione di tuo marito, è una nullità, beh, è dura. Si può tradire con rispetto. Invece lui mi ha messo in bocca a tutti».

E quest'estate?

«Ma no, quest'estate mi sono infuriata solo per le mie figlie. Non parlerei di dolore. Quello c'è stato quando ho scoperto che mi tradiva con Mara Carfagna. Quante bugie mi diceva. Ma il problema non è lei. Il problema è lui. Perché lei, poverina, è quello che è. Infatti dal 15 marzo è scomparsa. Non sa che dire: le scriveva tutto Italo. Non sa parlare in italiano. Usare soggetto verbo e predicato».

Cosa gli piaceva della Carfagna?

«Intanto è piaciuta a tanti... Ha una bella presenza. Ci sono persone con cui trascorri una sera, fai quello che devi fare... Italo la usava come un giocattolo. Me lo diceva lui: guarda cosa le faccio dire. Mi ha mandato decine di lettere in cui mi dichiarava che per lui, lei non contava nulla. Ci siamo scontrati tutti i giorni, per tre anni. Ho resistito. Ma poi quando alle Regionali lui le ha portato tutti quei voti, e lei ha dichiarato di essere un soggetto politico, beh, l'ho trovato mostruoso, proprio come donna. Mi sono incazzata, pur non essendo mai stata femminista. Tra l'altro Italo ha continuato a tradirmi non solo con la Carfagna ma anche con altre che non mi dicono per carità cristiana. Anche se io ho intuito». Fini e Bocchino davanti ai fotografi

Il vostro matrimonio, nel '95, fece scalpore. Lui 27enne di destra, pupillo di Tatarella. Lei 28enne socialista, già appassionata di cinema. Che rapporto è stato?

«Fu un colpo di fulmine. Siamo andati a vivere insieme dopo due settimane. Ma se lei mi chiede se con me è stato rispettoso... Ho subìto ripetuti tradimenti, ai quali ho sempre cercato di reagire pensando alla famiglia. È stata una sofferenza lunghissima. Poi mi sono arresa all'evidenza».

E le bambine come l'hanno presa?

«Stiamo cercando di limitare i traumi. Anche se leggo nei loro occhi, soprattutto della più grande, molto dolore. Alla fine della vacanza col padre mi ha detto: mamma, siamo sopravvissute. E poi, quando le abbiamo comunicato che ci separavamo, ha commentato: almeno non ti vedrò più piangere di nascosto. Ho capito che avevo fatto la cosa giusta. Adesso, almeno, hanno una mamma serena. Ci chiamiamo i tre moschettieri». carfagna-berlusconi

È stato un processo faticoso, dunque.

«Faticosissimo. Anche perché Italo ha sempre sostenuto che il mio dovere era sopportare, così come le nostre nonne e le nostre mamme avevano sempre incassato il tradimento in nome dell'unità familiare. Lo ammetto: ho vissuto a lungo in soggezione psicologica, come tante donne. E infatti la mia separazione è stata interpretata da molte come un gesto di grande coraggio. Non sta mai bene se una donna rompe un matrimonio. Sa chi ha tentato di far da paciere? Roberto D'Agostino. Con lui mi sono incavolata quando voleva strumentalizzare il mio dolore per la Carfagna, ma un giorno mi spiegò: tu devi capirlo, Italo. È sempre stato il pupillo di Tatarella e il marito di Gabriella Buontempo, nipote di Graziella Lonardi (mecenate e animatrice della Capri radical chic, scomparsa a dicembre, ndr ) e figlia di Eugenio. Lasciagli vivere il suo momento di gloria». BERLUSCONI-CARFAGNA

E lei come rispose?

«Mi arrabbiai. Perché il problema non è solo la Carfagna, ma il messaggio che si manda con quelle deputate elette solo perché carine, frequentatrici di feste o perché hanno concesso dei favori. Questo velinismo machista l'ho sempre contestato».

Anche Bocchino, però

«Alt, lui solo da poco. E prima dov'era? Militava in quel partito: non ricordo sue prese di posizione. Quando Veronica Lario è esplosa fui l'unica a darle ragione. Lui la criticò».

Le manca suo marito?

«Sinceramente no. Si è chiusa una storia. E io mi sento finalmente libera. Anche dai suoi condizionamenti. Lui è un po' egocentrico. Che so, quando stava scrivendo il suo ultimo libro, a Panarea, spesso voleva silenzio e mi diceva: sto scrivendo il testo della mia vita. Oppure un'altra sua frase classica, quando litigavamo, era: così danneggi la collettività. Io sono un protagonista politico, lo capisci? Oggi mi dice che non troverò mai più nessuno come lui». CARFAGNA NOZZE -BERLUSCONI

E lei?

«Vado a correre, esco con gli amici, mi occupo della mia casa di produzione (sta per uscire lo sceneggiato su Anita Garibaldi, prodotto per la Rai, ndr ), della fondazione dedicata a mia zia Graziella. Ma soprattutto penso alle nostre due bellissime figlie. E mi dico ogni giorno: sono rinata».

 

GABRIELLA BUONTEMPOITALO BOCCHINO GABRIELLA BUONTEMPO Gabriella Buontempo intervistata da Novella larticolo di Novella su Gabriella Buontempo Carfagna e Bocchino in Parlamento Carfagna tra Bocchino e BerlusconiBocchino e Carfagna nel Italo Bocchino e Mara Carfagna allinizio della carriera politica CARFAGNA-BOCCHINOItalo Bocchino e Mara Carfagna foto La presse parl69 carfagna tremonti italo bocchinoGabriella BuontempoGabriella Buontempo intervistata da Novella 2000Dago Bocchino CARFAGNA NOZZE- ARRIVA BERLUSCONIBERLUSCONI-CARFAGNA

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...