1- NON PRENDETE IMPEGNI PER IL 12/12: IN BARBA AI MAYA, IL PAPA SPARA IL SUO PRIMO TWEET! 2- CON LE CHIESE VUOTE, LA CRISI DELLE VOCAZIONI E I RAGAZZI PIÙ INTERESSATI AGLI SMARTPHONE CHE A CRISTO REDENTORE, RATZINGER PROVA A EVANGELIZZARE IN MODO POP 3- @PONTIFEX HA GIà INCASSATO 350.000 FOLLOWER TRA FEDELI, CURIOSI E TWITTAROLI 4- MA ALL’HASHTAG #ASKPONTIFEX GIÀ SONO PIOVUTI INSULTI, SFOTTÒ E PORNO BATTUTACCE

Marco Ansaldo per "la Repubblica"

Il suo primo cinguettìo il Papa lo lancerà alle 12 del 12 dicembre 2012, con il dito indice che premerà il tasto invio. A quasi 86 anni, Benedetto XVI, un Pontefice tedesco cresciuto fra la musica classica e i sacri testi di teologia, che non usa il computer ma scrive i suoi discorsi a mano, anzi spesso con la matita firmandoli in calce "B XVI", sbarcherà su Twitter con un proprio account.

«@pontifex. Il nome è buono. Significa "Papa", ma anche "costruttore di ponti". E il Pontefice vuole arrivare a raggiungere tutti». Se la Chiesa tenta di cambiare la propria immagine anche con la sostanza, ieri ha battuto su questo fronte un doppio colpo. Con l'arrivo del vicario di Cristo sull'ultimo dei social network.

E con l'annuncio, dato in modo diretto e privo di fronzoli dal nuovo consigliere della Comunicazione vaticana, l'americano Greg Burke, che si presentava al pubblico per la prima volta, in un'inedita conferenza stampa svolta per lo più in inglese. L'obiettivo principale è quello dell'evangelizzazione.

«Si vuole fornire un messaggio spirituale - ha spiegato con un piacevole slang Burke, che a molti pare già incarnare il futuro portavoce dei Sacri Palazzi - . Il Santo Padre non andrà certo in giro con Blackberry e iPad. Ma nessuno potrà mettergli in bocca alcun tipo di espressione per poi dire che questi sono i tweet del Papa. Twitterà quello che vorrà twittare».

Chiarissimo. Dopo mezz'ora che l'intero staff mediatico vaticano parlava - dal direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi al presidente del Pontificio Consiglio della Comunicazione, monsignor Pierluigi Celli - gli iscritti al nuovo account erano già quasi 9.000. A sera raggiungevano e superavano i 100 mila. Quando questa mattina leggerete questo giornale, e in America, e in America Latina, sarà pienamente arrivata la notizia e molti ancora si saranno registrati, ognuno di noi potrà controllare l'accumulo dei followers, i seguaci dei tweet del Papa.

@pontifex sarà in 7 lingue, arabo compreso. Primo tema twittato: la fede. Bianco e giallo i colori dell'icona, però nessuna fotina di Joseph Ratzinger. Il nome ora scelto è stato preferito al ventilato @Benedictu-s-PPXVI, perché collegato al mandato papale, con la costruzione appunto di arcate fra mondi diversi.

Il Pontefice avrà dei followers, ma non sarà un following, cioè non seguirà nessuno su Twitter. Gli si potrà però scrivere, e rivolgere domande, approfittando di #askpontifex, su questioni relative alla vita di fede. E che cosa "cinguetterà" il Papa? Brani di catechesi, Angelus domenicali, omelie o papali su temi mondiali. Parti dei suoi libri. Il tutto, nelle canoniche 140 battute.

Non c'è da stupirsi che la Santa Sede utilizzi modalità modernissime per comunicare. Se esiste un settore in cui la Chiesa - forse incredibilmente per i più - si trova all'avanguardia e perfettamente al passo con i tempi, è proprio la stampa, la comunicazione, la tecnologia informatica. Non che tutto ciò abbia messo da parte la necessità di usare e conservare i documenti cartacei. L'esplosione del caso Vatileaks, con la diffusione da parte del maggiordomo del Papa delle carte provenienti dall'Appartamento, e il putiferio che quei documenti hanno provocato, confermano pienamente la validità dei reperti fisici. Ma la Chiesa punta a guardare oltre.

E oggi le motivazioni del Vaticano di comunicare con il mondo richiedono una capacità di analisi e una rapidità legate ai tempi. Quelle del Pontefice, spiega monsignor Celli, saranno "pillole di saggezza". E con efficacia lo storico Giovanni Maria Vian, attuale direttore dell'Osservatore Romano, ricorda almeno un paio di frasi pronunciate da Paolo VI il 4 ottobre 1965 davanti all'assemblea delle Nazioni Unite: "Non più la guerra, non più la guerra! La pace, la pace deve guidare le sorti dei popoli e dell'intera umanità!". E "le armi, quelle terribili, specialmente, che la scienza moderna vi ha date, ancor prima che produrre vittime e rovine, generano cattivi sogni". Frasi che sembrano fatte apposta per Twitter.

Impressionante allora rammentare la lettera immaginaria scritta dal patriarca di Venezia, Albino Luciani, a Walter Scott nel marzo 1973 sul Messaggero di Sant'Antonio: "Il giornale ci arriverà in casa proiettato su una specie di teleschermo e, autocopiato, staccato, si potrà leggere seduta stante". Come se il futuro Giovanni Paolo I avesse predetto l'invenzione della tavoletta dell'iPad.

A utilizzare oggi con grande successo le nuove tecnologie sono già alcune figure ecclesiastiche di grande spessore e notorietà. Come il direttore della rivista Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, giornalista, saggista, teologo e grande appassionato di letteratura, soprattutto americana, autore di libri come "Cyberteologia" o "Web 2.0", fra i prelati più avanzati nell'affidare il proprio pensiero alle tecnologie moderne e raffinate.

O come il cardinale Gianfranco Ravasi, attuale presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Porporato dotto, persona duttile, è il primo "grand commis" della Santa Sede a usare un mezzo "giovane" e di forte impatto comunicativo come Twitter, sul quale proprio la scorsa settimana ha digitato un appuntamento pubblico addirittura in latino, mischiando così l'antico e il nuovo.

La notizia dell'account del Papa ha subito scatenato una ridda di commenti sul web. Molti benvenuti, alcune ironie, qualche insulto. "Fa proprio ridere #ilpapasutwitter", scriveva qualcuno. "Quindi da oggi il Papa non scomunica più. Ti defollowa direttamente", ironizzava un altro. Chi invece scherzava sottolineando la regola dei 140 caratteri: "Siete mai stati a una messa?".

Altri ponevano questioni serie: "E poi il parroco viene a dire: Non dovete dare troppa importanza a Facebook, Twitter e Social Networks e adesso #ilPapaSuTwitter?". C'era chi faceva domande sulla fede, e chi lanciava provocazioni ("Si potrà chiedergli di pagare #Imu senza fare tante manfrine o si offende???"). Lo sbarco di Benedetto XVI è stato in ogni caso salutato da ogni angolo del mondo, dal Canada all'Australia, dal Brasile alle Filippine, e rilanciato dagli account dei principali media come Bbc e Cnn, mentre qualcuno si chiedeva se ci sia anche la possibilità di un'intervista.

Lo stesso Ratzinger, in un documento stilato lo scorso anno, aveva parlato della "grande opportunità" offerta dei nuovi media. Avvertendo però anche sui rischi di spersonalizzazione, alienazione e irrealtà che il mondo virtuale offre nell'ambito dell'amicizia. Qualche problema si era aperto qualche tempo fa nel momento dell'avvio del sito vatican. va, più volte poi attaccato dagli hacker. Ieri il comunicatore americano Burke spiegava che ora si è puntato su Twitter, piuttosto che Facebook, perché il primo è più facile da gestire e permette di trasmettere velocemente e con facilità il messaggio.

Altre novità per i media vaticani sul web riguarderanno il portale news.va - che ha aumentato il numero delle lingue e realizzato dei "micrositi" su eventi particolari del Papa - e avrà dalla prossima settimana una App per Iphone, cosa già possibile da alcuni mesi per gli utenti della Radio Vaticana, che ha pure la App per Android.

Brillante e quasi informale, in questo contesto, la presenza di Greg Burke, a fianco di un controllatissimo padre Lombardi, fra una battuta e un braccio distrattamente appoggiato sulla testa della sedia. Benedetto XVI, dopo il primo "cinguettìo" che lancerà egli stesso al termine dell'Udienza generale del mercoledì, non si occuperà dell'invio dei suoi tweet, per il quale ci sarà una struttura specifica e un computer dedicato esclusivamente a quest'uso. «L'ho visto e controllato - ha detto Burke - sta nella Terza Loggia del Palazzo apostolico». Gli hacker sono avvertiti: sarà dura "traccarlo".

 

 

RATZINGER A MILANO LA PAGINA TWITTER DI PAPA RATZINGER PAPA RATZINGER IN PREDA AL VENTO BENEDETTO XVI PAPA CON IL SOMBRERO IN MESSICOPAPA RATZINGER BENEDETTO XVI PAPA RATZINGER PAPA RATZINGER JOSEPH RATZINGER PAPA BENEDETTO XVILE DOMANDE AL PAPA SU TWITTER DA GIORNALETTISMO Papa RatzingerLE DOMANDE AL PAPA SU TWITTER DA GIORNALETTISMO LE DOMANDE AL PAPA SU TWITTER DA GIORNALETTISMO LE DOMANDE AL PAPA SU TWITTER DA GIORNALETTISMO LE DOMANDE AL PAPA SU TWITTER DA GIORNALETTISMO

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)