1- “PANORAMA” HA PIZZICATO IL MINISTRO DEGLI ESTERI TERZI DI SANTAQUALCOSA MENTRE PORTA I DUE FIGLI A SCUOLA (DISTANTE 700 METRI DALL’ABITAZIONE) IN AUTO BLU 2- PECCATUCCIO VENIALE, PIÙ GRAVE È LA GOFFAGGINE CON CUI STA GESTENDO I DOSSIER INTERNAZIONALI (I MARÒ SONO ANCORA AGLI ARRESTI E ROSSELLA URRU ANCORA SOTTO SEQUESTRO). EVIDENTEMENTE DISTRATTO DA ANTICHI FANTASMI E VECCHI RANCORI INTERNI ALLA DIPLOMAZIA, CHE LO HANNO PORTATO A PROMUOVERE - ANCORA DA DIPLOMATICO IN CORSO - L’ALLUNGAMENTO DELLA CARRIERA SUA E DEI SUOI COLLEGHI AL SESSANTASETTESIMO ANNO DI ETÀ (FALLENDO NATURALMENTE ANCHE IN QUESTO) 3- PER NON PARLARE DELLA FARNESINA DOVE E HA DI FATTO BLOCCATO OGNI ATTIVITÀ MINISTERIALE E FATTO FUORI TUTTI I FRATTINI-BOYS INZEPPANDOLA DI PERSONALE FIDATISSIMO 4- INTANTO LA SUA COMPAGNA, ANTONELLA CINQUE, HA BATTAGLIATO CON PROPAGANDA FIDE PER L’ADEGUAMENTO DELL’AFFITTO DELLA CASA IN PIAZZA MIGNANELLI 5- LA BMW 525 CHE PORTA A SCUOLA I PUPI È LA STESSA CHE SCARROZZA LADY CINQUE?

1- I FIGLI DI TERZI A SCUOLA IN AUTO BLU...
Da "Libero"

A scuola in auto blu. «Panorama» ha pizzicato il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Santagata. Martedì 21 febbraio, i due figli - entrambi di quattro anni - del capo della nostra diplomazia sono stati prelevati sotto casa da un'auto di servizio della Farnesina che li ha accompagnati a scuola. Idem l'indomani. Dal ministero hanno fatto sapere che «nei quattro mesi da quando Terzi è ministro in tre occasioni l'auto che lo accompagna in ufficio ha lasciato i bambini a scuola», avendo provveduto in tutte le altre occasioni la madre, accompagnando i bimbi rigorosamente a piedi.

Più che uno strappo alla regola, uno strappetto che difficilmente avrà conseguenze di qualsivoglia natura. La stessa Corte di Cassazione ha stabilito nel 2011 che, qualora l'uso dell'auto blu per finalità private sia «episodico ed occasionale» e le distanze percorse sono brevi (la scuola dista circa 700 metri dalla casa del ministro), non configura alcun tipo di reato (peculato d'uso o abuso di ufficio), «potendo eventualmente divenire oggetto di sole sanzioni disciplinari». Terzi, insomma, rischia al massimo di essere mandato dietro alla lavagna. E di doverci andare a piedi.

2- DAGOREPORT
Qualcuno riporti alla realtà il ministro degli Affari esteri Giulio Terzi, partito per la tangente forse nel cuore di quella notte di Washington quando da Roma ricevette, inattesa, la telefonata in cui gli comunicavano che avrebbe fatto il ministro. Da allora, prima non sappiamo, non ne imbrocca una giusta. L'ultima in ordine di tempo, è stata quella di far immortalare dai fotografi a futura memoria il suo autista - impiegato del ministero - con la macchina di servizio con lampeggiante, che porta a scuola i suoi due figli per evitargli di fare 700 metri!

Ma non sarebbe nulla, uno "strappetto alla regola" come ha detto ai giornalisti il suo sagace capo del servizio stampa fresco-fresco di nomina. Ben più grave è la goffaggine con cui sta gestendo i delicatissimi dossier internazionali.

Evidentemente distratto da antichi fantasmi e vecchi rancori interni alla diplomazia, che lo hanno portato a promuovere - ancora da diplomatico in corso - l'allungamento della carriera sua e dei suoi colleghi al sessantasettesimo anno di età (fallendo naturalmente anche in questo).

Ha letteralmente sbagliato tutto sia nella gestione della crisi con l'India, sia nella negoziazione con i rapitori degli ostaggi italiani. Risultato: i marò sono ancora agli arresti e Rossella Urru ancora sotto sequestro.

Tanto che qualcuno ha già fatto notare: se al posto di Giulio Terzi, ci fosse stato un ministro politico, Frattini, D'Alema o Fini, l'opposizione adesso ne avrebbe chiesto a gran voce le dimissioni. La sua presenza nel governo mostra tutta la debolezza dell'esecutivo tecnico, quando i problemi sono complessi.

Finora è stato rapido e risoluto soltanto nel minacciare querele a Dagospia e "il Fatto Quotidiano", per aver scritto la pura verità, ovvero che la sua compagna è affittuaria di un appartamento in cui egli abita, in piazza Mignanelli, di proprietà di Propaganda Fide (dov'è il reato?).

Ma anche dentro la Farnesina, le cose non girano. Con piglio da mega-direttore generale, non certo da ministro, fin dai primi giorni alla Farnesina, scruta e compulsa sospettoso ogni appunto delle varie direzioni generali e ha di fatto bloccato ogni attività ministeriale.

Era stato chiamato per le sue qualità tecniche, ma ha dato prova di occuparsi solo di gestione e degli sterili giochi di potere interni del Ministero degli Affari Esteri. Ha letteralmente fatto piazza pulita intorno a sé di ogni precedente collaboratore del ministro Frattini.

Nuovo capo di gabinetto, nuovo capo del servizio stampa, un diplomatico a capo della sua segreteria particolare. Tutto personale fidatissimo: il suo ex-numero due a Washington, il suo ex-addetto stampa a Washington e l'ex-ambasciatore a Panama (Panama? Glielo avrà consigliato chi?) e ha anche infoltito la schiera dei suoi consiglieri presi dagli estranei al ministero, tra i quali spiccano: un parlamentare del Fli dedicato agli affari economici, una ex-stagista presso l'ambasciata di, guarda un po', Washington, per l'organizzazione e la programmazione degli eventi (sic!) e, dulcis in fundo una segretaria particolare da 90 mila euro che - il curriculum è on line - professionalmente sembra avere un solo merito: essere stata l'ombra della sua compagna, Antonella Cinque.

Per i nostalgici della seconda Repubblica, l'arrivo di una nuova lady Farnesina al ministero, in effetti, è una nota da segnalare con la lacrimuccia di commozione all'occhio. Già eminenza grigia o zarina (secondo le fonti) del ministero della Salute ai tempi di Sirchia, ora direttore generale dell'Agenzia nazionale del Farmaco, la brillante signora dalla quale Terzi ha avuto due figli (quelli scarrozzati a spese dello Stato), è davvero molto attiva tanto nella vita sociale del ministro (si sussurra abbia solide amicizie assai influenti e abbia molto contribuito all'ultima ascesa del compagno), quanto nella cura di quei particolari di cui già Terzi, lo abbiam detto, è ferratissimo.

Antonella Cinque è un vero peperino, lo hanno sperimentato gli amministratori di Propaganda Fide, quando, qualche mese or sono, impegnati in un'opera di adeguamento ai canoni di mercato degli affitti degli immobili di loro proprietà (la nuova gestione della Congregazione - a quanto pare - vuole voltar pagina rispetto alla disinvolta e chiacchierata gestione Sepe), hanno chiesto alla loro inquilina in scadenza di contratto, un congruo quanto sacrosanto aumento.

Hai voglia a spiegare alla signora Cinque che mille euro (!) per un appartamento in piazza Mignanelli, ovvero piazza di Spagna, erano davvero inadeguati... Macchè, apriti cielo, tra scenate alla "lei non sa chi sono io", lettere e telefonate di alti prelati (e chissà chi altro, ovviamente all'insaputa di Terzi...), il braccio di ferro tra gli amministratori e la signora Cinque è stata una autentica battaglia.

Una lotta terminata con un pareggio, perché i tremila euro che sono stati pattuiti sono, diciamo la verità, ancora poca cosa. Ah, a proposito di autovetture blù, ma quella Bmw 525 con la quale vengono portati a scuola i pargoli di Terzi, è la stessa che scarrozza la signora Cinque, oppure è un'altra, ovviamente sempre del nutrito parco macchine della Farnesina?

 

GIULIO TERZI DI SANTAGATA I FIGLI DI TERZI PORTATI A SCUOLA DALLA SCORTA FOTO DA PANORAMAGIULIO TERZI DI SANTAGATA E ANTONELLA CINQUE GIULIO TERZI DI SANTAGATA E ANTONELLA CINQUE Giulio Terzi di Sant AgataGIANFRANCO FINI FRANCO FRATTINI - copyright PizziGIULIO TERZI DI SANT'AGATA CON I DUE MARO' IN INDIAindia maro' italiani ROSSELLA URRUPIAZZA MIGNANELLI ROMAIL CITOFONO DI CASA TERZI-CINQUE A PIAZZA MIGNANELLI9 f08 girolamo sirchia

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA