A ''LIBERO'' NON PARE VERO: ''UN'ALTRA VELINA INGRATA. SILVIO TRADITO DA BARBARA''. SULLA LETTERA DELLA BERLUSCHINA AL ''FATTO'' SI SCATENA RENATO FARINA: ''CHE HA FATTO IL PAPÀ PER MERITARE UN SIMILE TRATTAMENTO? TRAVAGLIO PER 20 ANNI E ANCORA IERI LO HA DEFINITO 'UN CRIMINALE, UN PREGIUDICATO. UN DELINQUENTE NATURALE'. NON È CHE FORSE L'EREDE È ARRABBIATA PERCHÉ…''

renato farina

 

Renato Farina per ''Libero Quotidiano''

 

Stoltezza o vendetta? Siccome non crediamo che la ragazza, ormai matura, sia una cretina, propendiamo per la seconda ipotesi. Ieri Barbara Berlusconi, figlia di Silvio e Veronica, ha scritto infatti una lettera al Fatto quotidiano. Dieci righe, innocue nei contenuti.

Piombo fuso nella sostanza simbolica. Infatti è il segnale di un' alleanza con il nemico giurato del padre. Comincia così: «Gentile direttore». Finisce: «Cordiali saluti». Il resto è un sorso di gazzosa. Marco Travaglio che è furbo come il diavolo ci è saltato su come se fosse un inedito di Dante Alighieri o almeno di Ernest Hemingway.

L' ha piazzata in prima pagina con foto a colori dell' autrice.

 

Così, con i maiuscoletti: «L' INTERVENTO. Arabia: non si doveva giocare, ma il mondo non lo salva il pallone. BARBARA BERLUSCONI». Il contenuto della missiva, come si sarà capito dalla genialità eversiva del titolo, sta tutto nella goduria del direttore, il quale esibisce come un trofeo, alla faccia di babbo Silvio, la nuova collaboratrice, che è da intendersi come sodale acquisita negli attacchi al padre.

STRETTA DI MANO TRA TRAVAGLIO E BERLUSCONI jpeg

 

Ci domandiamo: che le ha fatto il papà per meritare un simile tradimento?

Questa è un' altra pagina del magico e in fondo tragico mondo di Arcore. Nel 2009, assistemmo alla pugnalata alla schiena, in forma anche allora di lettera, della signora Veronica Lario, mamma di Barbara, su Repubblica. Era il giornale che da circa un ventennio combatteva per conto di De Benedetti la battaglia per spedire in galera il di lei marito.

 

Nell' epistola si fornivano gli elementi contro «il drago» Silvio per una campagna per abbattere il satiro che «frequenta minorenni» e «non sta bene». Com' è noto quell' assalto - risoltosi con l' assoluzione piena in sede giudiziaria - distrusse la reputazione dell' allora premier sul piano internazionale. Un danno incommensurabile. Veronica era offesa per i tradimenti coniugali fin troppo esibiti, o c' era altro?

BERLUSCONI SPOLVERA LA SEDIA SU CUI ERA SEDUTO TRAVAGLIO

 

RIVALSA?

Ora tocca alla figlia, e visto che Repubblica si è edulcorata contro la famiglia Berlusconi, la primogenita di secondo letto si accorda come la madre dal fiocinatore di turno. Non regala argomenti diretti per infilzare papà Silvio. Il fatto però che il tema della missiva sia, anche se di traverso, il Milan, implicato nella sfida con la Juve per la Supercoppa in Arabia, dove alle donne sarà impedito di vedere la partita in beata confusione coi maschi, lascia pensare a qualche rivalsa sul tema.

 

Che sia imbufalita perché le è stato sottratto il giocattolo rossonero, senza contropartita adeguata? Era stata piazzata lì come vicepresidente, con il tacito patto che ai figli di primo letto Marina e Piersilvio andavano Fininvest e Mondadori, mentre a lei come minimo la squadra di calcio. Che invece è svanita arricchendo Fininvest.

 

SILVIO E BARBARA BERLUSCONI

Certo, non aveva competenze, ma solo una certa esperienza di fidanzamento con un centravanti brasiliano di scarso futuro. Ma sono affari di famiglia, roba loro. Che però ora si ribelli in pubblico, implica per forza un pubblico commento.

E non ci si faccia credere che è una cosa normale.

veronica velina ingrata

 

Ma sì. La libertà di stampa è sacra. Ognuno scrive dove gli pare e quel che gli pare. Ovvio.

 

Ma dovrebbe essere abbastanza importante anche il quarto comandamento che da circa tremila anni avverte: «Onora il padre e la madre». Questa legge divina, illustrata da Mosè, imponeva allora ed esige oggi un evidente divieto a far comunella con chi ha dato del delinquente al proprio papà. Per restare al nostro caso, due giorni fa, in un editoriale di elogio a Daniele Luttazzi, ha ricordato con piacere il libro dove, citando inchieste giudiziarie, sosteneva l' accusa a Berlusconi e Dell' Utri di essere stati tra i mandanti delle stragi di mafia.

 

E tu, Barbara gli scrivi? Ingenuità? Ma va'.

Non si frequenta chi uccide la reputazione di uno cui si vuol bene, perché equivale ad un avallo, se prima non ci sono scuse e penitenze. Evitando qui il riepilogo della carriera di Travaglio, che ha fatto una quindicina di libri tutti idonei a impiccare per i piedi il Berlusca, ci fermiamo ad alcune delle definizioni del suo eterno nemico proposte sul suo quotidiano o per radio e tivù.

 

barbara berlusconi

29 marzo 2018. Durante il programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Domanda: «Secondo lei è possibile pensare ad un governo che abbia Berlusconi protagonista?». Travaglio: «Il problema del centrodestra è Berlusconi, che è un criminale, un pregiudicato. Nella sentenza c' è scritto che è un delinquente naturale, lo dice la Cassazione».

 

La Lista

Barbara Berlusconi

13 aprile. Titolo di apertura del Fatto quotidiano: «Il Delinquente umilia Salvini».

14 aprile. Risposta alla querela di Berlusconi per il titolo del giorno prima. «Faccio ammenda. La giusta definizione di B. è infatti delinquente naturale, o meglio: dotato di una "naturale capacità a delinquere"».

 

13 maggio 2018. Prima pagina: «Ora B. È riabilitato. Delinquente era e delinquente resta». Lo stesso giorno, al Salone del Libro di Torino: «Se il mostro di Firenze è stato riabilitato, questo non vuol dire che non era un mostro. Anche da riabilitato, Berlusconi era e rimane un delinquente».

 

Ed ecco la dura risposta di Barbara alle offese sanguinose al papà: «Gentile direttore, cordiali saluti». Fantastico, anzi, spaventoso. C' è aria da Fratelli Karamazov.

barbara berlusconi e lorenzo guerrieri

C' è una frasetta astuta della dottoressa Berlusconi che precede il delicato commiato a Travaglio: «In questo trovo molta ipocrisia». Ecco, evitiamo l' ipocrisia. Far finta di nulla? Impossibile. Questa famiglia si è posta al centro della vita di tanti. In tutto questo ci dispiace per Silvio, a cui vogliamo più bene di troppi cavalier serventi.

BERLUSCONI-VERONICAberlu sconi ac e b fb f b c SIlvio Berlusconi e Veronica LarioSILVIO BERLUSCONI E VERONICA LARIO

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?