savona merkel mattarella

''VI PRESENTO IL MIO PIANO A'' - SAVONA, PER TOGLIERSI DI DOSSO L'IMMAGINE DI BECCHINO DELL'EURO, PROPONE UN PIANO DA 50 MILIARDI IN INVESTIMENTI PUBBLICI: ''LA CRESCITA DEL PIL NOMINALE CHE NE RISULTEREBBE PUÒ CONSENTIRE UN GETTITO FISCALE CAPACE DI COPRIRE FLAT TAX, SALARIO DI CITTADINANZA E REVISIONE DELLA LEGGE FORNERO SENZA AUMENTARE NÉ IL DISAVANZO PUBBLICO NÉ IL RAPPORTO DEBITO PUBBLICO/PIL. MA SERVONO PIÙ POTERI PER LA BCE: ECCO QUALI''

 

Martino Cervo per la Verità

 

paolo savona

«E il "piano B"?». Raramente un ministro della Repubblica italiana è stato inchiodato a una parola e una lettera. Capita invece a Paolo Savona, da quando è stato membro in pectore del primo governo Conte (quello mai nato, proprio per un veto del Quirinale sul professore sardo).

 

Da allora, qualsiasi cosa dica o faccia, alle Camere o a un convegno, alla stampa estera o mentre torna a casa, l' ex ministro di Carlo Azeglio Ciampi viene inevitabilmente costretto in un gioco mediatico in cui, gira e rigira, lui è quello che «studia il piano B», che vuole portare l' Italia fuori dall' euro, che destabilizza i mercati, che fa volare lo spread, che scherza con il fuoco.

 

GIOVANNI TRIA

Nel frattempo, il titolare degli Affari europei del governo gialloblù ha partecipato al comitato intergovernativo, ha riferito davanti alle Commissioni Ue del parlamento, ha iniziato a lavorare insomma. Ma non se ne esce: resta quello del piano B, che gli altri - dal vicepremier Luigi Di Maio al ministro dell' Economia Giovanni Tria - secondo molti giornali «smentiscono» a prescindere, anche se al fondo dicono le stesse cose. E cioè un assunto di puro buon senso: questo governo non lavora per l' uscita dell' Italia dalla moneta unica, ma la situazione internazionale impone di essere pronti a tutto, come del resto mostra il fatto che di «piani B» si discute apertamente nel dibattito politico e mediatico internazionale, dalla Germania in giù.

 

Paolo Savona accetta un lungo colloquio con La Verità, dove per la prima volta spiega a un giornale il suo piano, che poi è quello del governo: cosa vuole dall' Europa, con che mezzi, con quali contrappesi negoziali.

PAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

 

Ministro, vuole chiarire la sua posizione sul famoso «piano di uscita dall' euro», a cui il suo nome è stato associato con forti polemiche?

«Ho chiarito più volte, e la mia posizione è stata volutamente distorta. Preferisco parlare del "piano A", cioè della nostra azione di governo, di come l' Italia può restare nell' Unione europea e, di conseguenza, di come questa possa sopravvivere. Del resto, è il tema oggetto del mio intervento alle Camere del 27 giugno e del 10 luglio. Constato che esso, con poche eccezioni, non è stato adeguatamente considerato».

 

DRAGHI TRIA

Cos' è dunque il piano A?

«Esso si compone di due parti.

La prima: quale politica economica il governo si prefigge di seguire? E la seconda: quali richieste rivolge all' Ue per realizzare tali obiettivi?».

 

Andiamo con ordine. Qual è la politica economica del governo, e come si intrecciano le sue idee con i conti del collega Giovanni Tria, che di recente è parso smentirla?

«Il dibattito sui media su questo aspetto dell' iniziativa del governo si è concentrato in prevalenza sul costo delle promesse contenute nel Contratto stipulato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e che i commentatori calcolano nell' ordine di 100 miliardi di euro, chi più chi meno. La conclusione di questi commentatori è che le promesse non si possono soddisfare».

paolo savona col suo libro (1)

 

Non è così?

«La risposta da me comunicata al parlamento, in accordo con il presidente del Consiglio, i due vicepresidenti e i colleghi di governo è la seguente: l' Italia da tempo vive al di sotto delle proprie risorse, come testimonia un avanzo di parte corrente della bilancia estera. Tale avanzo non può essere attivato, cioè non possiamo spendere, per l' incontro tra i vincoli di bilancio e di debito dei Trattati europei. Questo nonostante abbia ancora una disoccupazione nell' ordine del 10% della forza lavoro, e rischi crescenti di povertà per larghe fasce della popolazione. L' avanzo sull' estero di quest' anno è al 2,7% del Pil, per un valore complessivo di circa 50 miliardi: esattamente ciò che manca alla domanda interna».

 

Lei ribalta la narrazione media di un Paese al di sopra delle sue possibilità, che si è indebitato e ora deve pagare per non gravare sulle generazioni future. Pensa che l' Ue possa accettare questo ribaltamento?

«Se l' Ue lo accetta, meglio ancora se propone essa stessa, nel reciproco interesse, un piano di investimenti di tale importo, la crescita del Pil nominale che ne risulterebbe può consentire un gettito fiscale capace di coprire allo stesso tempo la quota parte delle spese correnti implicite nelle proposte di Flat tax, salario di cittadinanza e revisione della Legge Fornero senza aumentare né il disavanzo pubblico né il rapporto debito pubblico/Pil su base annua».

LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

 

Tria è d' accordo?

«Lo ha ripetuto anche lui più volte. Il problema è la cadenza temporale dell' operazione, non la possibilità di attuarla. Esiste cioè una possibilità tecnica, occorre una volontà politica di rispettare tempi e dimensioni delle operazioni».

 

Quindi il «piano A», la richiesta all' Unione europea, è questa: sostenere un piano di investimenti, insomma fare deficit con la speranza che questo riduca nel tempo il debito/Pil?

 

DELVOX TRIA SALVINI DI MAIO

«Innanzitutto chiederemo che la Commissione condivida la proposta di politica economica che ho illustrato. Dicevo "nel reciproco interesse": occorre infatti che l' Ue riconquisti la fiducia dell' opinione pubblica, non solo italiana, prima delle prossime elezioni europee, la cui data incombe. In ogni caso, una semplice accettazione della logica di una politica di domanda, cioè più spesa per investimenti, non basta per risolvere le radici del calo dei consensi: occorre rafforzare le istituzioni europee a cominciare dalla Bce, per garantire una "politeia", ovvero una gestione del bene comune, e non appena una governance, che considero un fatto prevalentemente tecnico».

 

A parole sembra semplice. In pratica come si fa?

«Intanto occorre recuperare il disegno iniziale europeo, che dovrebbe puntare a realizzare una gestione in comune su basi sussidiarie delle sorti dei popoli europei, per garantire loro quanto promesso: pace e benessere.

BCE FRANCOFORTE

 

Questo sulla base del principio di curare a livello Ue gli obiettivi che non possono essere raggiunti a livello nazionale. Per raggiungere questo risultato occorre muovere verso una cultura comune che non respinga la ricchezza di quelle nazionali. Lo strumento è la creazione di una scuola europea di ogni ordine e grado che preveda l' insegnamento anche della storia di ogni singolo Paese».

 

salvini di maio

Si dovrebbe cioè partire dalla scuola? E cosa c' entra allora la Bce?

«La Banca centrale è l' unica istituzione europea dotata di un potere particolarmente importante: crea quella che gli economisti chiamano base monetaria, e che l' uomo comune chiama moneta: l' euro. Questa funzione è stata limitata per circostanze storiche negli obiettivi - la stabilità monetaria o la lotta all' inflazione - e negli strumenti, cioè negli interventi a favore delle banche, poi ampliati ma sempre con strette limitazioni. L' euro è ora la seconda moneta negli scambi globali, ma compete con banche centrali che hanno finalità e strumenti più ampi, come quelli assegnati alla Federal Reserve americana, che includono la crescita e la possibilità di intervenire sui cambi e sui debiti dello Stato».

 

E come si può realizzare questa modifica?

draghi merkel

«Se, come assolutamente necessario, l' Ue intende proteggere veramente la stabilità monetaria e finanziaria e indurre una maggiore crescita, allora deve ampliare i poteri della Bce, includendo la piena facoltà di governare il cambio esterno dell' euro e di effettuare interventi da lender of last resort, ossia prestatore di ultima istanza».

 

Questo bloccherebbe anche l' andamento degli spread, ad esempio, tra Italia e Germania?

«Il cambio esterno dell' euro e gli attacchi speculativi, nelle loro conseguenze sulla crescita reale, soprattutto delle aree più deboli, verrebbero finalmente governati. Chi si oppone all' ampliamento di questi poteri non vuole un' Europa unita. Sarebbe la cartina da tornasole capace di distinguere i veri dai falsi europeisti».

 

Torniamo alla politica economica vera e propria: quali sono le altre richieste del «piano A»?

«Poi viene la necessità di integrare la politica dell' offerta europea, centrata sulle riforme e i vincoli fiscali, con la politica della domanda, distinguendo quella destinata alla crescita in generale da quella specifica, volta alla crescita di singole aree arretrate.

spread btp bund

La seconda serve per garantire gli stessi diritti di cittadinanza alla popolazione europea, e maggiore efficacia all' euro, oggi limitata dal fatto che opera in un' area monetaria non ottimale».

 

In concreto cosa chiederete?

«Insisto: una politica della domanda centrata sugli investimenti, una scelta che, con l' avvento della Commissione Juncker, era già stata effettuata sotto la spinta dell' opinione pubblica rappresentata dal Parlamento europeo. Gli effetti positivi di questa politica sono stati modesti perché il meccanismo di finanziamento previsto era complicato».

 

Perché?

«In un' economia che ristagna, gli impulsi devono essere esogeni, ossia provenire dall' esterno del sistema economico, come crediti generati da una politica economica finalizzata allo scopo o risorse proprie non deflazionistiche dell' Ue. Le soluzioni tecniche esistono, mancano le scelte politiche».

 

john maynard keynes

Ministro, sentiamo ovunque parlare di necessità di ridurre le spese, impazza il dibattito sulle coperture. Non Le sembrano obiettivi impossibili nell' attuale contesto?

«Nell' audizione resa alle Commissioni congiunte della Camera e del Senato ho affrontato l' argomento. I grandi progressi dell' umanità hanno avuto origine da utopie, che furono definite necessarie perché senza di esser non si sarebbero mai raggiunti risultati importanti: la conquista dei diritti di libertà, la soppressione della schiavitù, il riconoscimento del diritto al suffragio universale e della rete di welfare muovono da utopie che hanno caricato la volontà popolare, e richiesto sacrifici per ottenere risultati.

 

JUNCKER

Quando il popolo si muove ed è disposto a pagare un costo nessun obiettivo è impossibile. Credo nella forza delle idee. Giorgio La Malfa mi ha ricordato che la Teoria generale di Keynes, che marca un passaggio storico in politica, si chiude affermando che è la forza delle idee, non degli interessi costituiti, che finisce con l' affermarsi nella vita dei popoli».

 

 

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…