ALFANO, RINOMINATO “CONIGLIO” DAI LEGHISTI, DOVRÀ RIFERIRE IN SENATO SU QUELLO CHE (NON) HA FATTO PER EVITARE LO SCEMPIO DI ROMA DA PARTE DEGLI HOOLIGAN DEL FEYENOORD - CON LO SCUDO DEL PD, HA PROVATO IN TUTTI I MODI A NON PRESENTARSI - - -

Zanda e Schifani cercato di buttarla in caciara più volte, ma tra i leghisti che lo chiamano “coniglio”, i grillini che fischiano e pure la voce grossa di Paolo Romani, il ministro dell'interno dovrà presentarsi martedì 3 marzo al Senato...

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DAGOREPORT

 

angelino alfano angelino alfano

Ha provato a evitarlo. Pavidamente. Ci ha provato in tutti i modi. Ma alla fine gli è andata male: e martedì prossimo, 3 marzo 2015, alle ore 12, il nostro Angelino Alfano, incredibile ministro dell’Interno di questo sciagurato paese, dovrà presentarsi al Senato e riferire sui disordini di Roma, sui danni alla Barcaccia del Bernini, sull’inettitudine di chi, putacaso il ministero del suddetto ministro, doveva prevenire e vigilare e organizzare e contenere la carica degli hooligans del Feyenoord, ma a quanto pare non ha fatto un bel piffero.

 

E bravo Angelino! Dovrà venire lui, personalmente, a spiegarci il perché e il percome del disastro, senza nascondersi – come ha provato vilmente a fare in un primo momento – mandando in aula il viceministro Bubbico. Ohè. Mica ci facciamo prendere per il naso, noi di Villa Arzilla. Saremo morituri, ma ancora ben tosti.

 

ANGELINO ALFANO ANGELINO ALFANO

Le balle hanno cominciato a girarci presto, mercoledì. Ed esattamente alla capigruppo delle ore 13, quando il Gatto e la Volpe di Palazzo Madama, tali Luigi Zanda e Renato Schifani, hanno cominciato un bel minuetto Pd-Ncd per levare dal calendario l’informativa di Alfano, prevista alle 18. C’è da votare l’Imu agricola! mugolavano. C’è il Milleproroghe che scade!

 

Tutto vero, da un certo punto di vista. Ma un’oretta per parlare della devastazione di Roma, porca miseria, non si poteva trovare?

tifosi feyenoord in azione a piazza di spagna tifosi feyenoord in azione a piazza di spagna

 

Perciò alle 16.37, alla ripresa dei lavori, in aula è scoppiata la rivolta. Loredana De Petris, la nostra sub-comandanta di Sel, ha suonato la carica ai senatori, ponendo seri dubbi sulla virilità dell’Angelino in questione - «Non so se il ministro Alfano avesse paura dell’aula del Senato, avendo già delegato al vice ministro questo compito» - e ringhiando che lei, in aula, Angelino lo voleva subito: massimo «alle 19».

 

Fino alle 20 era disposto ad aspettarlo il mastino dei leghisti, Stefano Candiani: «Si viene a dire che non è accaduto niente di grave: ci mancherebbe! Dopo la fontana della Barcaccia ci sono ancora tutta piazza Navona e tutto il Colosseo da smontare. E se questo non bastasse, quanti altri monumenti ci sono da smontare? Ma che cosa dobbiamo aspettare? Che si faccia male qualcuno veramente?». Perciò anche lui, cattivone, sfidava Angelino a venire a renderci conto, « Salvo che il Ministro dell'interno abbia paura, come un coniglio, di venire in quest'Aula».

tifosi del feyenoord pisciano a piazza di spagna tifosi del feyenoord pisciano a piazza di spagna

 

Boato e risate.

 

Sul «coniglio» si è alzato, ieratico, Paolo Romani.

E a nome di Forza Italia ha affondato golosamente il coltello nelle carni della selvaggina: « Lo scempio cui abbiamo assistito non può non avere delle responsabilità. Ritengo che sia importante e anzi fondamentale che il Ministro venga in quest'Aula, ci dica esattamente cosa è accaduto, ci racconti come sia stato possibile che qualche centinaio di criminali si sia accanito contro questa città e come non sia stato possibile prevenire tutto ciò.»

 

danni alla fontana della barcaccia danni alla fontana della barcaccia

Con crudele eleganza Romani ha dato la nuova deadline: il 3 marzo, a mezzogiorno, per «discutere con il ministro Alfano sulle eventuali responsabilità non solo del Ministero, non solo del sindaco, non solo del questore, non solo del prefetto…»

 

E a questo punto era chiaro a tutti che il “coniglio” era in trappola.

 

Stefano candiani Stefano candiani

Il colpo di grazia gliel’ha dato la voce roca e sanguinaria della collega M5S Paola Taverna: «Non siamo capaci di gestire più nulla, e questo perché bisogna tenere seduto su una poltrona come Ministro dell'interno un personaggio che serve esclusivamente a mantenere in piedi questo Governo, con trenta scagnozzi a votare ogni provvedimento».

 

Casino in aula come da verbale: Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dal Gruppo AP (NCD-UDC). Taverna: «Questo, infatti, è l'unico motivo per il quale il ministro Alfano a tutt'oggi è ancora Ministro». Ululati. «Credo che l'azione migliore che il ministro Alfano possa fare sia quella di rassegnare le proprie dimissioni, come più volte abbiamo chiesto: quando lo farà non sarà mai troppo tardi. Noi siamo speranzosi: lo faccia, signor Ministro».

Luigi Zanda Luigi Zanda

 

Applausi, fischi.

Perfino Luigi Zanda, alla fine, ha capitolato, «condividendo l'analisi fatta da chi mi ha preceduto, da ultimo dai senatori Paolo Romani e Taverna, sulla gravità degli incidenti romani».

ALFANO E SCHIFANI ALFANO E SCHIFANI

 

Silente come un morto Renato Schifani.

 

See you soon, Angelino.

 

 

 

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