ALTRA SCONFITTA DI TONINELLI: SUL PONTE DI GENOVA STOP ALLA REVOCA DELLA CONCESSIONE AD ‘AUTOSTRADE’ – L’ESECUTIVO HA SCOPERTO DI NON AVERE, AL MOMENTO, LE ARMI GIURIDICHE, IL MINISTERO PRENDE TEMPO DOPO I PROCLAMI - I GIURISTI INTERPELLATI: "NON CI SONO I PRESUPPOSTI"

-

Condividi questo articolo


Matteo Indice e Giuseppe Salvaggiulo per la Stampa

 

ponte morandi genova ponte morandi genova

«Non possiamo attendere i tempi della giustizia penale: disporremo la revoca della concessione ad Autostrade per l' Italia», aveva annunciato il premier Giuseppe Conte all' indomani del crollo del ponte Morandi. Ma a dispetto dei proclami di quei giorni (Di Maio: «Chi non vuole revocare le concessioni deve passare sul mio cadavere. C' è la volontà politica del governo»; Salvini: «La revoca delle concessioni è il minimo che ci si possa aspettare»), la realtà è che la procedura è impantanata. L' esecutivo ha scoperto di non avere, al momento, le armi giuridiche.

 

danilo toninelli danilo toninelli

Quello che qualificate fonti hanno spiegato a «La Stampa» è confermato da quanto accaduto l' altro ieri. Il ministero ha inviato un' ulteriore richiesta di delucidazioni all' azienda, in particolare sui sistemi di controllo usati prima del disastro. Si tratta in teoria d' un passo nell' ambito della «procedura di caducazione per gravi inadempienze» avviata a con una contestazione cui Autostrade aveva risposto a fine settembre. Erano seguiti tre mesi di silenzio, nei quali il dicastero dei Trasporti ha raccolto pareri sia dentro (il capo di gabinetto Gino Scaccia e il capo dell' ufficio legislativo Alfredo Storto sono due fini giuristi) sia fuori, sondando avvocati di fiducia.

 

castellucci castellucci

Danilo Toninelli e i suoi hanno realizzato che estromettere Aspi dalla gestione della rete è allo stato impossibile, in tutte le forme fin qui profilate dai grillini: da quella amministrativa a quella legislativa della nazionalizzazione. Un tentativo in tal senso era stato compiuto con un blitz nel decreto Genova, bloccato dal sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti per evitare uno stop dal Quirinale.

 

Il termine concesso ad Autostrade per rispondere alla nuova lettera è lungo: quattro mesi, fino alle elezioni europee non se ne farà niente. È la dinamica d' una stanca partita a tennis, con un agonico batti e ribatti che produce il nulla di fatto. «In effetti - confermano fonti della società vicine all' amministratore delegato Giovanni Castellucci - il nuovo intervento si è rivelato molto leggero.

 

danilo toninelli 1 danilo toninelli 1

Ci pronunceremo una volta raccolto con attenzione il materiale». Sulla stessa lunghezza d' onda, ed è quasi paradossale, i più stretti collaboratori di Toninelli: «La convinzione delle gravissime omissioni resta, per parlare di norme o procedura di revoca occorre ancora qualche passaggio propedeutico». Senza dimenticare che nel recente incartamento indirizzato ad Aspi, il Mit chiede al concessionario privato «una propria valutazione circa le possibili cause del crollo», sebbene una commissione ministeriale le avesse già scandagliate giungendo a conclusioni che forse vacillano un po'.

 

AUTOSTRADE PER L ITALIA AUTOSTRADE PER L ITALIA

Il secondo tempo dello scontro fra governo e concessionario potrebbe insomma rivelarsi molto diverso dal primo, concluso con il gruppo fuori dalla ricostruzione su diktat di Luigi Di Maio. Sul punto Autostrade ha depositato il 14 dicembre al Tar Liguria un ricorso, anticipato con una telefonata al sindaco di Genova Marco Bucci in cui si precisava che non c' era nulla di personale e non sarebbero state chieste sospensive cautelari, per non frenare i lavori. L' azienda rimarca che contro di loro è stato cucito un provvedimento su misura, incostituzionale e in violazione di norme europee invalicabili. Se vincessero, caso tutt' altro che remoto, il risarcimento risulterebbe assai oneroso per le casse pubbliche.

ponte morandi genova 1 ponte morandi genova 1 ponte morandi genova 7 ponte morandi genova 7 PONTE MORANDI GENOVA PONTE MORANDI GENOVA ponte morandi genova 6 ponte morandi genova 6 ponte morandi genova 2 ponte morandi genova 2

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...