trump hillary

L’AMERICA DA CUI HILLARY CLINTON DEVE GUARDARSI E’ QUELLA DELLA CLASSE MEDIA IMPOVERITA DALLA CRISI CHE HA TROVATO IN TRUMP UNO MODO PER SFOGARE LA RABBIA - GLI USA HANNO PERSO 7 MILIONI DI POSTI DI LAVORO NEL MANUFATTURIERO

TRUMP CLINTONTRUMP CLINTON

Alexander Stille per “la Repubblica”

 

L’inimmaginabile comincia a sembrare l’inevitabile. Un anno fa Donald Trump pareva un buffone, un palazzinaro newyorkese con il parrucchino che andava in giro sostenendo la teoria assurda che Barack Obama non fosse nato negli Usa e quindi non era il presidente legittimo.

 

Lo si guardava tra il divertito e l’inorridito mentre saliva nei sondaggi dicendo e facendo cose ancora più stravaganti: arrestare ed espellere 11 milioni di immigrati clandestini, costruire un enorme muro tra gli Usa e il Messico (e costringere il Messico a pagarlo), bloccare l’immigrazione ai musulmani.

donald trumpdonald trump

 

Ma con le vittorie in sette stati diversi nelle primarie di ieri (il cosiddetto “Super-martedì”) Trump emerge come il candidato decisamente più forte per la nomination repubblicana.

 

E un candidato temibile per la presidenza. Anche se Hillary Clinton sembra aver ristabilito la presa sulla nomination del Partito democratico, la forza sorprendente della sfida di Bernie Sanders, un sedicente socialista eletto al Senato come candidato indipendente, ha fatto capire che il malcontento nel Paese è molto forte. Se pensate che fino a poco tempo fa né Trump né Sanders erano membri dei loro rispettivi partiti si capisce che i partiti tradizionali sono in crisi e le vecchie regole della politica non valgono più.

 

disoccupati americani disoccupati americani

Seppur partendo da poli opposti, Trump e Sanders hanno toccato alcuni tasti comuni: la scomparsa della classe media, l’impoverimento dei lavoratori più deboli, l’impotenza nei confronti della politica tradizionale.

 

È significativo che sia Sanders sia Trump si oppongano ai grandi trattati commerciali come il Nafta (Accordo nordamericano per il libero scambio) e il Tpp (Partenariato Trans-Pacifico).

 

Può darsi che gli economisti abbiano ragione sostenendo che a lungo termine staremo tutti meglio grazie al commercio più libero. Sta di fatto, però, che gli Stati Uniti hanno perso oltre 7 milioni di posti di lavoro nel settore manifatturiero. Un trend negativo che è cresciuto proprio in questi ultimi anni.

disoccupati americani disoccupati americani

 

Con l’erosione dell’industria tradizionale è scomparso un modello di vita, la capacità di un operaio di mantenere la propria famiglia. La percentuale dei lavoratori sindacalizzati è scesa a poco più del dieci per cento. Lo stipendio medio di un lavoratore senza laurea è addirittura diminuito del venti per cento dal 1990 al 2013, secondo uno studio della Brookings Institution.

 

Le famiglie si sono salvate solo grazie all’entrata in massa delle donne nella forza lavoro, ma ciò ha comportato ulteriore stress nelle coppie, costrette a orari diversi ed esposte molto di più, come dimostrano le statistiche, al rischio divorzio. Uno studio recente ha rivelato un crescente tasso di mortalità per gli uomini bianchi senza laurea tra i 45 e 54 anni. Mentre tutte le altre categorie – donne, uomini neri e ispanici – continuano a vivere più a lungo, il bianco della classe operaia muore sempre più presto.

bernie sandersbernie sanders

 

Le cause principali sono suicidio, alcolismo, droga. Non si registrava un simile calo di longevità dal crollo dell’Unione Sovietica, evento che spianò la strada a un altro uomo forte, Vladimir Putin. La popolarità di Trump è particolarmente forte proprio in questa fascia dell’elettorato, gli uomini bianchi senza laurea. Mentre i sostenitori di Bernie Sanders sono i giovani che stanno entrando in un mondo del lavoro sempre meno sicuro.

 

Le élite di tutti e due partiti hanno appoggiato i trattati commerciali e l’immigrazione, per ragioni diverse. I repubblicani perché i poteri forti hanno beneficiato della possibilità di vendere più facilmente all’estero, di spostare fabbriche o produzione in paesi più poveri.

BERNIE SANDERS LAS VEGASBERNIE SANDERS LAS VEGAS

 

I consumatori americani hanno beneficiato di prodotti a basso costo e un mercato del lavoro più aperto ha dato la possibilità di una nuova vita a decine di milioni di immigrati, penalizzando però i lavoratori nati sul suolo americano. Il partito democratico ha perso molto di questo elettorato, in parte perché è stato più interessato al progresso di certi gruppi tradizionalmente svantaggiati – i neri, le donne, gli ispanici – ma anche dei ceti medi-alti urbani che hanno goduto dei vantaggi di un mondo globalizzato.

 

La verità è che le questioni sollevate da Trump sono reali, anche se molte delle sue soluzioni sono fasulle. È difficile infatti comprendere come un altro grande taglio alle tasse (il fulcro del programma economico di Trump) destinato soprattutto ai più ricchi possa risolvere i problemi della classe operaia. È il partito repubblicano che ha fatto la guerra – e fa la guerra – al diritto alla sindacalizzazione e ai salari minimi.

CINA LAVORATORI IN FABBRICA CINA LAVORATORI IN FABBRICA

 

È il partito repubblicano che ha messo in tasca ai più ricchi migliaia di miliardi in tagli fiscali e ha dato via libera al diritto quasi illimitato per le grandi corporazioni di sovvenzionare i politici. Ma se i partiti tradizionali – soprattutto quello democratico – non prenderanno sul serio le cause profonde del malcontento americano, a novembre potremmo avere delle brutte sorprese. Non solo per gli Stati Uniti.

 

 

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)