AMERICA FATTA A MAGLIE - ERAVATE SICURI CHE TRUMP FOSSE FOTTUTO, L’IMPEACHMENT VICINO E LA RIFORMA FISCALE AFFOSSATA? SCHERZETTO DEL CORRISPONDENTE UNICO, CHE COMPILA LO STESSO SDEGNATO ARTICOLO SU TUTTI I GIORNALONI E TV ITALIANI. PERCHÉ INVECE LA CASA BIANCA BRINDA: RIFORMA DELLE TASSE APPROVATA E FLYNN ACCUSATO SOLO DI FALSE DICHIARAZIONI. E IL CRONISTA ABC CHE HA PARLATO DI IMPEACHMENT ‘VICINO’ È STATO SOSPESO PER UN MESE SENZA STIPENDIO...

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Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Siete andati a dormire nella certezza che Trump sia fottuto, l'impeachment vicino,e pure la riforma delle tasse affossata perché i repubblicani non sono d'accordo fra di loro, tantomeno col presidente? Scherzetto del corrispondente unico, che compila lo stesso sdegnato articolo su tutti i giornaloni e canali tv, perché invece durante la notte fra venerdi e sabato la riforma delle tasse è stata approvata dopo una maratona in Senato, e tutti i senatori repubblicani si sono allineati, dettaglio importante per le sorti della presidenza, con l'eccezione di uno che sta per andare a casa. Era l'impegno più delicato e carico di conseguenze positive per le sorti di Donald Trump.

 

BRIAN ROSS BRIAN ROSS

Quanto alla vicenda del pentito Flynn, Brian Ross, conduttore famoso della ABC, aveva sparato lo scoop sull'impeachment ormai vicino perché i famosi rapporti proibiti con la Russia Trump e i suoi li avrebbero cercati quando ancora il presidente era soltanto un candidato.

 

Bene, prima ha dovuto smentire, poi è stato sospeso per quattro settimane e lasciato a casa senza stipendio per il serio errore in cui ha fatto incorrere l'emittente televisiva, antitrumpiana ma molto severa con chi le fa perdere quattrini e faccia, in questo caso con chi ha fatto praticamente crollare seppur temporaneamente la Borsa. Non era vero niente.

 

Per il momento molto rumore del procuratore speciale Robert Mueller in cerca di legittimazione sul Russia Gate e ancora più rumore dei media, ma poca ciccia, e le solite fake news, che poi qualche volta in America smentiscono, vedi ieri la Abc. Andiamo per ordine.

 

FLYNN TRUMP FLYNN TRUMP

La riforma delle tasse è stata approvata dal Senato alle due del mattino, 51 voti a favore 49 contro. La maggioranza dei repubblicani e’ di 52 contro 48 democratici, dal che si deduce che nessun democratico ha votato a favore della riforma delle tasse, neanche quelli che a suo tempo avevano invece proposto misure analoghe, e che un repubblicano, Bob Corker, ha come previsto votato contro. Non è stato necessario quindi l'intervento del vicepresidente Mike Pence, che vota in caso di parità.

 

Solo qualche giorno fa almeno 8 senatori repubblicani erano orientati a votare contro perché preoccupati dall'aumento del deficit federale. I dubbi sono stati superati, il partito si è riunito, anche l'arcinemico di Trump, John McCain, ha votato a favore.

 

Donald Trump, appena le modifiche apportate dal Senato saranno armonizzate con la legge votata già dalla Camera, potrà firmare una riforma storica e potrà dire di aver vinto resistenze e divisioni con i riottosi senatori repubblicani.

 

Per sostenere il taglio delle tasse e’ previsto un aumento del debito pubblico pari a 1,5 miliardi di dollari in 10 anni.ma con l'obiettivo di di potenziare l'attività economica e accelerare la crescita sopra il 3%. L'asse della riforma è la riduzione delle tasse alle imprese, dal 35% al 20%, e nonostante molte obiezioni al 20 e’ rimasta, solo che il Senato la prevede per il 2019 e la Camera la vuole subito. Inoltre si riducono le aliquote fiscali ai privati, passando da sette a quattro: 12%, 25%, 35% e 39,6%.

MICHAEL FLYNN MICHAEL FLYNN

 

Sono però anche previsti tagli alle tasse per famiglie e persone, incentivi per l'acquisto case e per i figli, deduzioni speciali per le piccole imprese e le società a responsabilità limitata. Secondo lo speaker della Camera,Paul Ryan, la riforma farà risparmiare ad una famiglia media almeno 1.182 dollari all'anno.

 

Un emendamento inserito nella riforma cancella l'obbligo di acquistare un'assicurazione medica, come previsto dall'Obamacare, ed è una vittoria nella vittoria per Donald Trump, che sulla riforma della sanità era stato abbondantemente scottato dalle divisioni e dalla incapacità di decidere del Senato.

 

E’ la riduzione fiscale di maggiore entità degli ultimi trent'anni in America. Per trovarne una così importante bisogna risalire al 1986, al presidente Ronald Reagan, con il Tax Reform Act.

 

Tra un tweet di gioia e congratulazioni a Camera e Senato e un discorso tv compiaciuto, il presidente ha detto che vuole prima di Natale mettere la firma sulla nuova legge. Bisognerà su alcuni punti mettere d'accordo i deputati con i senatori, ma certamente il grosso è fatto, l'ostacolo vero era quello al Senato.

 

FLYNN FLYNN

Trump ha la sua riforma delle tasse tanto attesa non solo nel mondo della finanza e dell'impresa, che si riteneva strangolata da Barack Obama con tasse al 35%, e che per questo aveva scelto di espatriare, ma anche dai cittadini che hanno votato questo presidente perché si aspettano sgravi e nuovi posti di lavoro pagati meglio.

 

 Non lo dico io, è opinione comune che questa riforma, pronta ad essere messa in pratica dall'inizio del 2018, influenzerà pesantemente il risultato delle elezioni del novembre prossimo, il midterm, Il meta’ mandato in cui si rinnova l'intera Camera e un terzo del Senato, che a sua volta è importantissimo per le presidenziali del 2020 e per la sorte complessiva di un mandato presidenziale.

 

 Veniamo all'affare Michael Flynn . Da consigliere per la sicurezza nazionale ha mentito al vicepresidente sulle sue conversazioni con l'ambasciatore russo. Per questa ragione è stato licenziato dal presidente.

 

sergey kislyak sergey kislyak

Contemporaneamente ha mentito all’ FBI sullo stesso argomento, è stato incriminato e ieri si è dichiarato colpevole in una corte federale di aver reso falsa dichiarazione. Nessun'altra incriminazione, solo questa. Siccome ha contemporaneamente accettato di cooperare con il procuratore speciale sulla Russia gate, ci si chiede e si specula se tirerà in ballo qualcun altro, magari fino al presidente, e per quale crimine.

 

Nello “Statement of the Offense” con il quale si dichiara colpevole non c'è nulla che coinvolga il presidente Trump a proposito delle conversazioni con l'ambasciatore russo durante la transizione, cioè l'epoca che va dalla elezione al 20 gennaio, giorno del passaggio dei poteri.

 

Nella dichiarazione di Flynn si parla di una conversazione riguardante la reazione e il comportamento dei russi sulla risoluzione delle Nazioni Unite di condanna a Israele per gli insediamenti.

 

 Una seconda conversazione riguarda la risposta russa all'ordine esecutivo del presidente uscente Obama di sanzioni in ritorsione alla presunta attività ordinata da Mosca degli hacker contro il comitato Nazionale Democratico durante la campagna elettorale.

 In tutti e due i casi vengono citati Senior Officials del team della transizione di Trump che avrebbero suggerito che cosa dire a Michael Flynn.

 

DONALD TRUMP SERGEY KISLYAK E SERGEY LAVROV DONALD TRUMP SERGEY KISLYAK E SERGEY LAVROV

 Chiariamo che Trump era già presidente e non era candidato, come ha tentato di far passare nella giornata di ieri la Abc e il suo anchor Brian Ross, poi costretto a smentire. C'è una bella differenza se fai qualche conversazione di carattere programmatico con il rappresentante di un Paese da eletto o da candidato.

 

 In questo caso la violazione sarebbe quella della legge Logan del 1799, che ritiene un reato che un cittadino interferisca in dispute internazionali tra gli Stati Uniti e governi stranieri. È una strana legge perché non è mai stata applicata, Infatti è considerata dagli studiosi e dagli esperti di legge incostituzionale. Ma per danneggiare Trump la tirano fuori tranquillamente.

 

 

Diciamo allora che il consigliere per la Sicurezza nazionale designato non era già più un cittadino privato ma al contrario incaricato in pieni poteri per prendere dei contatti per la futura Amministrazione. Faceva il suo lavoro, e se si trattava di intervenire su un cambio di politica estera futuro, nel dire all'ambasciatore russo che forse sarebbe stato il caso di ritardare il passaggio della risoluzione sugli insediamenti israeliani, faceva a maggior ragione il suo lavoro.

 

Quella risoluzione sarà ricordata come una vera infamia, per la prima volta il presidente degli Stati Uniti si metteva d'accordo con i palestinesi e si preparava all'astensione in un voto che di fatto diventava un voto contro un alleato storico, Israele. Oltretutto lo faceva fuori tempo massimo, col suo mandato già scaduto da due mesi. Donald Trump aveva fatto l'intera campagna elettorale promettendo un atteggiamento diverso.

 

Quanto alle sanzioni, chiedere ai russi di reagire in modo ragionevole e moderato invece che in modo irragionevole ed eccessivo, non si capisce proprio In quale modo determini una intromissione e una collusione invece che un incoraggiamento a una politica di distensione.

TRUMP DONALD JR JARED KUSHNER TRUMP DONALD JR JARED KUSHNER

Tanto più infine che la Russia ha votato a favore della risoluzione, ignorando la preghiera inoltrata da Michael Flynn. Per questo si pensa che il Procuratore speciale possa incriminare Jared Kushner, genero di Donald Trump, e notoriamente amico della causa di Israele?

 

Flynn non è stato incriminato per la legge Logan né per qualsiasi forma di collusione con altri. Difficile partire da una sola incriminazione per falsa testimonianza e poi arrivare a grandi complotti. Se poi Flynn è stato così cretino da pensare di poter mentire su una conversazione evidentemente controllata e intercettata, o se è disposto a tutto per coprire affari suoi e del figlio con Erdogan e la Turchia, ancor meno questo riguarda Donald Trump.

 

Un altro interessante dettaglio di cronaca che sicuramente non troverete sui giornali nazionali. Un investigatore dell’Fbi è stato licenziato dal team del procuratore speciale perché è venuto fuori che scambiava mail contro Trump con un avvocato col quale aveva una relazione nel 2016.

 

Lo rivela il Washington Post. I due, Peter Strzok e l’avvocato dell'FBI Lisa Page,si scambiavano messaggi con commenti a favore di Hillary Clinton e contro il candidato repubblicano proprio mentre stavano svolgendo un'indagine sull'uso perlomeno disinvolto delle mail da parte di Hillary Clinton da segretario di Stato.

 

ROBERT MUELLER ROBERT MUELLER

Certo, Robert Mueller è un uomo del deep state, della palude che questa presidenza vuole prosciugare; sono in guerra ed è la vera ragione del suo lavoro. Ma di qui a parlare di ostruzione della giustizia, di tenaglia che si stringe, di terrore alla Casa Bianca, diciamo che ci passa tutta la malafede di una certa informazione. Alla Casa Bianca per il momento si festeggia.

 

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