ANCHE ALFIO MARCHINI GUFA: “MI SORPRENDE ASSAI IL DISINTERESSE DI RENZI VERSO L'AGONIA DELLA CAPITALE. PUÒ ESSERE LA SUA WATERLOO. ROMA, DA SEMPRE, È LA METAFORA DEL PAESE”

Da "Roma today"

 

renzi   al council on foreign relations  renzi al council on foreign relations

Continua ad essere una Roma dal 'cuore spezzato' quella denunciata dall'ex candidato sindaco, oggi consigliere comunale, Alfio Marchini. Anzi, una Roma “in declino”. Periferie degradate, disoccupazione, trasporti che non funzionano.

 

L'alternativa? “Abbiamo raccolto oltre diecimila firme a sostegno di 13 proposte precise di delibera” spiega. “Non ci resta che la piazza”.  La critica è tutta verso il governo cittadino che ha dimostrato di  “non avere una visione del futuro”.

 

La via d'uscita per Marchini porta alle elezioni anticipate: "Se non mandiamo a casa questi signori il prima possibile, vedo un crescendo di disoccupazione, nuove tasse ed insicurezza che aggraverà il declino della nostra città".

 

alfio marchini alfio marchini

Dalle periferie sta montando la marea. Marchini, quanto è grave secondo lei la situazione?

 

Era già grave 18 mesi fa quando promisi che, da Sindaco, avrei  spostato la sede operativa nelle periferie più degradate proprio per dimostrare nei fatti quale era la priorità da affrontare. Oggi è drammatica e questi signori sono troppo occupati a litigare per poltrone e strapuntini per rendersene conto.

 

Non pensa che nei problemi di questi giorni ci sia, da parte della maggioranza, un non volerci mettere la faccia, non voler guardare chiaramente in faccia i cittadini? Fanno davvero così paura?

 

Questa sindacatura e la sua maggioranza, in questi mesi, hanno dimostrato di non avere una visione del futuro di Roma, proprio perché non sono in grado di leggere il presente. E il presente indica una agenda con ben altre priorità della pedonalizzazione dei Fori. In primis gli investimenti per stimolare la ripresa e invertire la tendenza drammatica della disoccupazione. lo dico e lo ripeto: senza ripresa non ci saranno mai conti in ordine. E ci terremo debiti, tasse e buche nelle strade.

 

Che cosa devono aspettarsi i romani nei prossimi mesi?

 

Se non mandiamo a casa questi signori il prima possibile, vedo un crescendo di disoccupazione, nuove tasse ed insicurezza che aggraverà il declino della nostra città.  Solo chi non è di Roma non sente il cuore spezzarsi davanti a questo continuo sfibrarsi del tessuto sociale e produttivo della città.

 

Si riferisce a Marino?

IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI

 

Sì e non solo. Mi sorprende assai il disinteresse che sta mostrando Renzi verso l'agonia della Capitale. Può essere la sua Waterloo. Roma, da sempre, è la metafora del Paese e i romani hanno la memoria lunga.

 

Sicurezza, rifiuti, immigrazione, legalità. Sono questi i problemi di Roma. Dovendo indicare un'emergenza quale indicherebbe?

 

Tutte e quattro. Aggiungerei i trasporti e il lavoro. Famiglie e imprese oggi hanno un problema che si chiama sopravvivenza!

 

Se la periferia piange, il centro di Roma non ride. La lotta all'abusivismo appare impossibile, di legalità è difficile scorgerne. Non sarà anche colpa dei romani?

 

ALEMANNO SI FA UN SELFIE COL TRICOLORE ALEMANNO SI FA UN SELFIE COL TRICOLORE

Non è facile cambiare antichi costumi e comportamenti. In questo, Marino sta cercando di invertire alcune pessime abitudini. L'errore imperdonabile però, è che lo stesso vigore ed entusiasmo lo avrebbe dovuto impiegare a partire dalle periferie. È illusorio immaginare che possa esistere un centro storico come un bellissimo "set cinematografico" circondato da una marea di disperazione, disagio e senso di abbandono. Il risultato sarà una ingestibile esplosione di rabbia.

 

La cultura, un tempo fiore all'occhiello della Capitale, langue. Muti ha detto addio, i teatri chiudono e in generale sembra non esserci una spinta degna di tale nome. Come se ne esce?

 

L'abbandono di Muti proprio quando i conti erano in equilibrio e si erano trovati i fondi per il teatro dell'Opera  fotografa la mancanza di credibilità di chi oggi ci governa. Più in generale, ho apprezzato la recente scelta del neo assessore alla cultura, persona seria e competente. Ora, però, mi aspetto un grande piano culturale per Roma. Il tempo sta per scadere e non si può fallire. Sulla cultura a Roma si possono trovare risorse ed investimenti, basta avere una visione e progetti chiari.

 

Basta farci del male. Una volta detto basta, secondo lei cosa c'è? Qual è il progetto? Da dove si riparte?

riccardo muti opera di romariccardo muti opera di roma

 

A questo punto non ci resta che la piazza. Organizzeremo nei prossimi mesi una grande manifestazione pacifica di protesta, ma anche di proposta. Tutta la nostra azione politica, fin dalla campagna elettorale, ha avuto questo segno e recentemente siamo stati gli unici ad aver raccolto, in meno di tre mesi, oltre diecimila firme a sostegno di 13 proposte precise di delibera. Dai trasporti alla sicurezza, in un nuovo modello di governo della città che parta dai quartieri e dal coinvolgimento dei cittadini.

 

Marino e Alemanno. Al momento del ballottaggio lei aveva chiesto discontinuità. Secondo lei c'è?

 

A Roma si dice: siamo caduti dalla padella alla brace. È ora di fermare questa fallimentare esperienza dove paradossalmente Sindaco e maggioranza sono i reciproci peggior nemici. Uno spettacolo anche divertente,  se non si giocasse sulla pelle dei romani. Al PD dico: errare humanum est, perseverare diabolicum!

 

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...