pedemontana

ANCHE LA PADANIA HA IL SUO PONTE SULLO STRETTO – RISCHIA IL FALLIMENTO L’AUTOSTRADA PEDEMONTANA: COSTI LIEVITATI A 5 MILIARDI. INCHIESTA PER FALSO IN BILANCIO – LA TANGENZIALE SOTTO CASA DI BOSSI E MARONI HA ASSORBITO QUASI TUTTI I FINANZIAMENTI. E SI RISCHIA UNA NUOVA “MALPENSA”

 

Michele Sasso per “la Stampa”

 

PEDEMONTANA MARONIPEDEMONTANA MARONI

Il sogno dell' autostrada tutta «lumbard» per collegare Varese e Como con Bergamo si sta trasformando in un incubo davanti al tribunale di Milano. La sezione fallimentare deciderà in questi giorni se accogliere la richiesta della Procura di dichiarare il fallimento della Società Autostrada Pedemontana Lombarda, ultimo presidente (gratis) Antonio Di Pietro.

 

PEDEMONTANA MARONI DI PIETROPEDEMONTANA MARONI DI PIETRO

Un sogno di grandeur infrastrutturale fortemente voluto dalla Lega Nord di Umberto Bossi e Roberto Maroni che, come governatore, ha messo la faccia per costruire l' opera pubblica più controversa e cara d' Italia. Per completarla sarebbero necessari oltre 5 miliardi di euro. Costi che, a detta dei pm Filippini-Pellicano-Polizzi, che mesi fa hanno aperto un' inchiesta per falso in bilancio, la società non sarebbe in grado di fronteggiare: «I bilanci evidenziano uno squilibrio finanziario della società che risulta sovraccaricata, quantomeno dal 2012, dal peso dell' indebitamento. Non vi è ancora oggi alcuna regolamentazione su tempi, modalità di finanziamento ed esecuzione dell' opera pubblica».

 

PEDEMONTANA4PEDEMONTANA4

Prorogare l' agonia della Pedemontana significa far lievitare anche i costi per i contribuenti. La lingua d' asfalto da 87 km (più 70 di viabilità locale) nasce in teoria in «project financing», cioè con il contributo maggiore a carico dei privati che, in cambio dello sforzo per la costruzione, incassano i pedaggi per 30 anni. Ben presto però si è scoperto che da una spesa iniziale di 4,1 miliardi si è saliti a 5 miliardi, bruciando tutto il finanziamento pubblico di 1,3 miliardi per appena un terzo dei lavori. E non c' è traccia di finanziatori o soggetti disponibili ad entrare nel capitale della società controllata da Regione Lombardia.

 

PEDEMONTANA3PEDEMONTANA3

Finora Pedemontana spa si è difesa affermando che «nessun creditore ha mai manifestato criticità», ma dal 2011 si reggono su un prestito-ponte delle banche garantito proprio dal Pirellone. Soldi pubblici per soddisfare una mobilità su gomma già obsoleta. Troppo ottimistiche le stime di traffico e troppo onerosi i primi cantieri: le due tangenziali di Varese e Como e i 22 km da Lomazzo a Cassano Magnago (il paese di Bossi) hanno assorbito tutto. E la sequela di errori non finisce qui: manca il cuore del progetto, il collegamento tra gli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio, che avrebbe consentito di incassare il pedaggio nella tratta più trafficata e rimanere a galla.

 

PEDEMONTANA2PEDEMONTANA2

Anche i prezzi non hanno aiutato: percorrere la A59 tra Villa Guardia e Acquanegra (alle porte di Como) costa 62 centesimi. Altri 1,01 euro per la tangenziale di Varese. Per camion e autobus un conto al casello da 10 euro. Troppo per appena trentacinque chilometri. Sono prezzi superiori del 44 per cento rispetto alle stime iniziali che hanno disincentivato anche il traffico giornaliero: appena 31mila veicoli, invece dei 62 mila previsti.

 

PEDEMONTANA1PEDEMONTANA1

Anche il sistema di pagamento "Free flow" si è rivelato un boomerang: niente caselli. Basta il telepass o l' applicazione per saldare il pedaggio. Peccato che il 25 per cento delle auto che sfrecciano non paghi. Addirittura 2 milioni gli svizzeri insolventi. E la scelta di inviare via posta gli avvisi di pagamento si è rivelata tragicomica: lo scorso gennaio sono stati trovati negli acquitrini di Albairate e Rosate, nell' hinterland milanese, 20 mila solleciti affidati ad una società di spedizioni palermitana.

 

PEDEMONTANAPEDEMONTANA

E dire che il governatore Roberto Maroni da varesino doc voleva riuscire dove in tanti avevano fallito e finalmente collegare la sua città con Bergamo senza passare da Milano. Tanto da non far pagare il pedaggio come «regalo in occasione di Expo 2015» ed evitare problemi alla circolazione nei sei mesi della manifestazione.

 

Pedemontana LogoPedemontana Logo

Finita però la kermesse si è tornati alla normalità, con costi fuori controllo. I pedaggi più alti del Paese hanno scatenato le proteste dei sindaci che dopo il danno di cantieri aperti per anni, si sono ritrovati anche con la beffa del traffico scaricato sulle strade locali. La linea di Maroni rimane però quella dell' autostrada ad ogni costo, in previsione delle elezioni regionali della prossima primavera.

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…