1. ANTAGONISTI E BLACK BLOC HANNO “DEVASTATO” NON SOLO MILANO MA SOPRATTUTTO L’INAUGURAZIONE DELL’EXPO CHE PER RENZI, DOVEVA MOSTRARE CHE “L’ITALIA S’È DESTA”
2. I FOTOGRAMMI CHE RESTANO DEL PRIMO MAGGIO NON VEDONO IL PREMIER CAZZONE CHE FA IL GANZO DI PAESE CON ALFANINO AL GUINZAGLIO MA LE IMMAGINI DELLE CINQUECENTO TESTE DI CAZZO INCAPPUCCIATE E NERO VESTITE CHE HANNO TRASFORMATO IL CORTEO PACIFICO IN GUERRIGLIA E HAN FATTO VENIRE A MOLTI UN'INCOFFESSABILE VOGLIA DI DIAZ E DI BOLZANETO
4. L’IPOTESI DI REATO E' “DEVASTAZIONE”. PREVEDE UNA PENA MASSIMA DI 15 ANNI DI CARCERE
5. 7 CARABINIERI LIEVEMENTE FERITI E 4 POLIZIOTTI CONTUSI. ALMENO CINQUE GLI ARRESTI IN FLAGRANZA ESEGUITI DALLA FORZE DELL’ORDINE. SI TRATTA DI DUE DONNE DI 33 E 42 ANNI E TRE UOMINI DI 32, 33 E 27 ANNI. DOMENICA A MILANO ANNUNCIATA UNA GRANDE MOBILITAZIONE CIVICA
6. A 12 ORE DALLA DEVASTAZIONE, SIAMO ANCORA IN ATTESA DI UNA DICHIARAZIONE DI RENZI

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1. MILANO EXPO, IL GIORNO DOPO - CINQUE ARRESTI, VERTICE IN PREFETTURA

matteo renzi ad expo 2015 matteo renzi ad expo 2015

Corriere.it

 

Il giorno dopo l’apertura di Expo? Milano conta i danni della manifestazione No Expo. Antagonisti e black bloc hanno «macchiato» l’inaugurazione dell’Esposizione universale che per il premier, Matteo Renzi, doveva mostrare che «l’Italia s’è desta». I fotogrammi che restano del primo maggio sono quelli degli incappucciati e dei black bloc che hanno trasformato il corteo pacifico in guerriglia.

 

MATTEO RENZI A MILANO PER L EXPO FOTO LAPRESSE MATTEO RENZI A MILANO PER L EXPO FOTO LAPRESSE

Gli antagonisti, francesi, tedeschi, spagnoli ma soprattutto italiani, anarchici anticapitalisti, legati al movimento «No Tav» e veri esperti della guerriglia urbana hanno incendiato auto e spaccato vetrine di banche, finanziarie, sportelli delle Poste ma anche di negozi di alimentari e agenzie di viaggi, rotto e oscurato telecamere, divelto cartelli stradali.

 

In diverse occasioni i manifestanti hanno anche affrontato la polizia a distanza, lanciando bottiglie incendiarie, sassi, pezzi di cemento, oggetti vari e fumogeni. Una bomba carta è stata lanciata all’interno della pasticceria Venchi, in piazza Cadorna, incendiandola.

 

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Reato di «devastazione»

Da largo d’Ancona sono partiti i tafferugli che sono proseguiti per via Carducci, via Boccaccio, piazza Virgilio, quest’ultima distrutta dalla furia del «blocco nero». Con grosse mazze di legno i contestatori hanno spaccato vetri delle vetture in sosta (e in alcune hanno lanciato petardi in modo da appiccare il fuoco), hanno distrutto parte dei semafori, spaccato i gradini e l’arredo urbano in pietra per procurarsi i sassi da lanciare contro le forze dell’ordine.

 

 

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Il numero dei feriti tra i manifestanti non è noto, 7 carabinieri lievemente feriti e 4 poliziotti contusi è invece il resoconto tra le forze dell’ordine. Almeno cinque gli arresti in flagranza eseguiti dalla forze dell’ordine. Molte altre le posizioni al vaglio degli inquirenti, mentre le indagini proseguono per identificare altri partecipanti ai disordini. Alcune delle persone arrestate sono indagate anche per lesioni, getto pericoloso di cose e oltraggio. Si tratta di due donne di 33 e 42 anni e tre uomini di 32, 33 e 27 anni.

 

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Un bollettino che racconta quasi nulla di una giornata in cui sono 400 i lacrimogeni sparati dalle forze dell’ordine per respingere sassaiole, lancio di fumogeni e bombe carta. L’ipotesi di reato è quella di «devastazione». Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, a guida del pool antiterrorismo. L’ipotesi per cui si procede è prevista dall’articolo 419 del codice penale, prevede una pena massima di 15 anni di carcere.

 

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 Il vertice

 

Convocato un Comitato per l’ordine pubblico e per la sicurezza in Prefettura. L’incontro, alle 10, per fare il punto dopo i danni provocati da antagonisti e i black bloc. Si tratta di un incontro tra i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine del capoluogo lombardo con il prefetto Francesco Paolo Tronca.

 

 

 #NessunoTocchiMilano

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«Non è stato Genova ma abbiamo avuto i nostri danni», ha commentato venerdì sera il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, parlando ai giornalisti radunati per la prima alla Scala. «Vengo da una riunione con gli assessori - per questo si è perso il primo atto, ndr - cercheremo di dare risposta sia con un contributo economico sia con una risposta di senso civico. Domenica andremo in giro per la città per stare con i cittadini. La giornata è stata rovinata da idioti delinquenti, valutiamo di costituirci parte civile visto che ci sono fermati e spero arrestati».

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Il Pd milanese ha annunciato la mobilitazione di domenica con l'hashtag #NessunoTocchiMilano. «Stanotte e domani Amsa e forze dell’ordine metteranno in sicurezza, domenica sarà possibile ripulire tutto insieme. Domani mattina sapremo con certezza luoghi e orari, verranno pubblicati appena possibile», annuncia il partito. E a chi paventa una strumentalizzazione viene risposto che si tratterà di una mobilitazione civica, senza simboli di partito.

 

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2. CORTEO NO EXPO, MILANO SI RIMBOCCA LE MANICHE. E DOMENICA ANNUNCIATA UNA GRANDE MOBILITAZIONE CIVICA

Corriere.it

 

 

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Milano si risveglia dopo un pomeriggio di devastazione e si rimbocca le maniche. Già pochi minuti dopo il passaggio del cortei dei black bloc si vedevano persone in strada impegnate a fare pulizia: negozianti con la scopa in mano, dipendenti dei bar, semplici cittadini. E Pietro Bussolati, Segretario del Pd dell’Area Metropolitana di Milano, aveva lanciato l’idea di una mobilitazione civica: «Una giornata che sarebbe dovuta entrare nella storia di Milano e dell’Italia per la festa dell’inaugurazione di Expo è stata rovinata da quanto accaduto oggi pomeriggio per le vie del centro. Un attacco inaccettabile e criminale.

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Occorre identificare i responsabili e costringerli a pagare i danni alla città. Danni materiali ma soprattutto di immagine, una ferita che incide in maniera indelebile in una giornata così importante per l’Italia e per il pianeta. Milano non merita tutto ciò. Già in queste ore molti cittadini si stanno mobilitando per cercare di risistemare quanto oggi è stato distrutto e oltraggiato e questo è un segnale bellissimo.Credo sia importante che insieme all’Amministrazione Comunale si organizzi una grande mobilitazione civica “Nessuno tocchi Milano” per dare una risposta di democrazia e partecipazione a chi ha offeso Milano e i milanesi».

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L’annuncio

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«Non è stato Genova ma abbiamo avuto i nostri danni», aveva aggiunto sempre venerdì sera il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, parlando ai giornalisti radunati per la prima alla Scala. «Vengo da una riunione con gli assessori - per questo si è perso il primo atto, ndr - cercheremo di dare risposta sia con un contributo economico sia con una risposta di senso civico. Domenica andremo in giro per la città per stare con i cittadini. La giornata è stata rovinata da idioti delinquenti, valutiamo di costituirci parte civile visto che ci sono fermati e spero arrestati».

 

Sui social

Il Pd milanese ha annunciato la mobilitazione di domenica con l'hashtag #NessunoTocchiMilano. «Stanotte e domani Amsa e forze dell’ordine metteranno in sicurezza, domenica sarà possibile ripulire tutto insieme. Domani mattina sapremo con certezza luoghi e orari, verranno pubblicati appena possibile», annuncia il partito su Twitter.

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La pagina Facebook «Nessuno Tocchi Milano», creata venerdì sera, alle 11 del mattino aveva già superato i 7 mila «Mi piace». «Durante tutta la giornata di domenica 3 maggio scenderemo per le vie della nostra città per ripulire e riconsegnare ai cittadini milanesi i loro spazi. Questa pagina ci serve anche per raccogliere le vostre segnalazioni, comprese quelle di iniziative spontanee e di situazioni da ripristinare. Diamoci una mano! Domani mattina vi faremo avere indicazioni su luoghi e orari!», si legge in un post dei promotori.

 

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