1. PAPA BERGOGLIO RIPETE CHE UN PASTORE DEVE “AVERE L'ODORE DELLE PECORE” MA PER EVITARE CHE LE “PECORE” TENTINO D'INFILARSI NEL FINESTRINO DELL'UTILITARIA PAPALINA, AD APARECIDA, CI SARANNO CINQUEMILA MILITARI A CONTROLLARE IL SANTUARIO 2. LE FORZE DI SICUREZZA BRASILIANE, INTANTO, SCOPRONO LE TRANSENNE. E I CONTESTATORI 3. SULLA SPIAGGIA DI COPACABANA 560 MILA FEDELI SOTTO LA PIOGGIA. I PRIMI SONO ARRIVATI 17 ORE PRIMA. CON MATERASSI, COPERTE E TENDE PER PROTEGGERSI DAL FREDDO

1. APERTA A COPACABANA LA GMG 2013
Repubblica.it

Si è aperta ufficialmente la Giornata mondiale della gioventù con la messa tenuta sulla spiaggia di Copacabana davanti a oltre 500mila fedeli, nonostante la pioggia. Al rito, presieduto dall'arcivescovo di Rio de Janeiro, Joao Orani Tempesta, hanno partecipato circa 250 vescovi da tutto il mondo, presente anche il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone.

La visita ad Aparecida. Intanto cresce l'attesa per la visita di papa Francesco al santuario di Aparecida, 170 km da San Paolo, dove è stato trovato un ordigno il giorno dell'arrivo del pontefice in Brasile. Per il Papa Aparecida è una tappa particolarmente importante: qui nel 2007 si svolse la V assemblea dei vescovi latinoamericani, che dette vita a un documento di forte impatto, divenuto un manifesto programmatico del pontificato.

Quell'appuntamento consacrò nel Continente la leadership dell'arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, che dette prova di grande capacità decisionale. Molti dei vescovi presenti a quell'incontro sono diventati suoi elettori e non è un errore dire che la via per il pontificato di Papa Francesco sia partito proprio dal santuario mariano dove è venerata una statuetta della Madonna nera ritrovata nelle reti di alcuni pescatori.

Fedeli in attesa per ore. I primi fedeli sono arrivati 17 ore prima della messa di Bergoglio. Molti hanno portato materassi, coperte e tende per proteggersi dal freddo. Secondo le previsioni meteo, la temperatura massima prevista per la regione di Aparecida di notte è di circa 12 gradi. "Cari giovani, Cristo ha fiducia in voi e vi affida la sua stessa missione: andate, fate discepoli". Papa Francesco da Rio de Janeiro lancia un tweet ai giovani che seguono la Giornata mondiale della Gioventù.

Maltempo sulla visita di Bergoglio. Il Brasile si trova in queste ore in mezzo ad un'ondata di freddo molto intenso che ha colpito soprattutto le zone meridionali del Paese, in particolare una settantina di città. A causa del maltempo papa Francesco si recherà ad Aparecida in aereo e non in elicottero come previsto.

Metropolitana in tilt. E in una Rio de Janeiro blindata e invasa dai fedeli per la visita di Papa Francesco, a rendere ancora più complicata la situazione ci si è messo un guasto alla metropolitana cittadina, che ne ha paralizzato le due linee per almeno un paio d'ore: all'origine dell'imprevisto, il cedimento di un cavo elettrico nell'alimentatore principale.

Torme di persone hanno così letteralmente intasato gli autobus, dato la caccia ai taxi e paralizzato il traffico veicolare privato, riversandosi nella strade della metropoli brasiliana per raggiungere a piedi la spiaggia di Copacabana, dove una messa serale alla presenza di circa 560.000 pellegrini ha ufficialmente inaugurato la Giornata Monduiale della Gioventù 2013. Come se non bastasse, ci si è messa pure la pioggia, ma alla fine non si sono registrati incidenti di rilievo.

La sicurezza. Papa Francesco non utilizzerà la jeep scoperta per recarsi all'ospedale Sao Francisco, ma la vettura scoperta resterà in uso nei diversi appuntamenti della Giornata Mondiale della Gioventù (nei quali i ragazzi accederanno comunque in modo controllato). È stato deciso in una "importante riunione tra autorità vaticane e brasiliane" che si è svolta ieri nella residenza aricivescovile di Sumarè per affrontare i problemi logistici e della sicurezza.

Dell'incontro ha dato notizia il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi precisando che "per la parte brasiliana, erano presenti anche due ministri: Carvalho della Presidenza e Cardoso della Giustizia. Mentre per quella vaticana c'erano il nunzio apostolico D'Aniello, il comandante della Gendarmeria Giani e l'organizzatore dei viaggi papali Gasbarri". "La riunione - ha aggiunto padre Lombardi- è stata molto cordiale e positiva. E da parte delle autorità si è manifestata una grande disponibilità a venire incontro al desiderio del Papa di poter avvicinare e essere avvicinato dalle persone".

Con grande cortesia verso il paese che ospita il Papa, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha aggiunto che "il fatto che si sia tenuta una riunione di questo genere è assolutamente normale: l'incontro - ha assicurato - non è stato convocato in conseguenza di quanto accaduto lunedì all'arrivo del Pontefice", quando la piccola vettura su cui viaggiava si è trovata contemporaneamente circondata dalla folla e impedita a proseguire. "Quanto accaduto - ha detto Lombardi - non ha rappresentato una situazione di emergenza ma semplicemente una prima esperienza, una difficoltà legata ad una situazione nuova".

Per padre Lombardi, comunque, ieri sono state assunte in merito "decisioni importanti e risolutive", stabilendo - ha spiegato - che nella giornata di domani a Rio il Pontefice utilizzerà sempre la vettura coperta, e questo anche nel pomeriggio per raggiungere l'ospedale di San Francisco de Assis dove doveva arrivare invece con la jeep scoperta. "La macchina - ha detto ancora il portavoce - credo sarà la stessa di ieri. Cioè - ha assicurato - non credo che sarà un mezzo nuovo, blindato: assolutamente no. Lunedì - ha osservato - c'è stata occasione di una certa confusione mediatica sui mezzi utilizzati dal Papa: vettura coperta, jeep, elicottero".

2. LE FORZE DI SICUREZZA BRASILIANE SI PREPARANO PER I PROSSIMI SPOSTAMENTI DEL PAPA
Gian Guido Vecchi per "Il Corriere della Sera"

L'atterraggio e poi un chilometro in auto scoperta - pioggia permettendo - verso il santuario mariano più grande del mondo, stavolta però con le transenne ai lati del percorso.

Alle nove e mezzo di stamattina, le 14,30 in Italia, Francesco arriva ad Aparecida per consacrare il suo pontificato alla Madonna nella stessa cittadina a duecento chilometri da Rio dove l'episcopato latinoamericano, in un celebre documento scritto nel 2007 da una commissione presieduta dal cardinale Bergoglio, rilanciò l'«opzione preferenziale per i poveri» e la missione di una Chiesa chiamata a uscire da se stessa verso le «periferie», tutti temi che saranno riproposti da Francesco nei discorsi di questi giorni.

È uno dei momenti più importanti della Giornata mondiale della gioventù e la prima prova per la sicurezza intorno al Papa, dopo la tensione e gli errori degli agenti brasiliani dell'arrivo. Ieri mattina i responsabili si sono incontrati con il comandante della Gendarmeria vaticana Domenico Giani nella residenza Assumpcao, sulla collina di Sumaré, la stessa nella quale alloggia il Pontefice.

C'erano il generale José Abreu, coordinatore per la sicurezza delle forze armate brasiliane, e tutti i vari corpi di polizia che si sono rimbalzati le responsabilità su quello che è accaduto lunedì lungo l'Avenida Presidente Vargas, con i sei gendarmi vaticani lasciati soli intorno alla macchina di Francesco bloccata per dieci minuti tra la folla.

Ad Aparecida, oggi, ci saranno duecentomila fedeli e cinquemila militari a controllare la strada e il piazzale intorno al santuario. La riunione di «coordinamento» è servita a ripassare i fondamentali. Premessa: Francesco è il Papa e vuole avvicinare la gente. Bergoglio ripete che un pastore deve «avere l'odore delle pecore» e anche padre Lombardi ha chiarito che «non si può militarizzare il percorso», si procede come a San Pietro.

I gendarmi lo sanno bene: lunedì, mentre c'erano fedeli che tentavano d'infilarsi nel finestrino dell'auto, sono riusciti a controllare da soli la situazione e il comandante ha trovato pure il tempo di sollevare un bimbo perché il Papa lo abbracciasse. Il segretario, monsignor Alfred Xuereb, «era un po' preoccupato», raccontano, ma Francesco è rimasto tranquillo e sorridente («si è divertito») e lo ha scritto pure su Twitter: «Grazie. Grazie. Grazie a tutti voi e a tutte le autorità per la magnifica accoglienza in terra carioca!».

Eppure l'«errore materiale» c'è stato. La regola, spiegano nel seguito vaticano, è semplice: se il Pontefice viaggia in auto scoperta, ci devono essere le transenne, altrimenti no perché si dovrebbe procedere rapidi. Lunedì, quando il Papa è salito sulla Fiat coperta, non era quindi previsto che ci fossero. Francesco voleva raggiungere la cattedrale e avrebbe dovuto percorrere un viale a scorrimento veloce. E invece i motociclisti e la sua auto hanno infilato il controviale anziché la corsia centrale, c'erano dei bus parcheggiati, l'auto si è bloccata tra la folla.

Ai motociclisti era stato chiesto di stare distanti perché la gente potesse vedere il Papa. In compenso non si vedevano altri agenti: per lo più stavano blindando il palazzo presidenziale nel timore di manifestazioni. Di qui il «ripasso» di ieri perché «si faccia attenzione» e «non si ripeta più». Dal seguito papale non si vogliono «allarmismi», anche l'ordigno artigianale trovato domenica in un bagno vicino al santuario di Aparecida era «poco più d'un petardo» e «non aveva niente a che vedere col Papa», si dice. Però le cose vanno fatte con metodo.

Stamattina, ad Aparecida, auto scoperta, transenne, e uomini lungo il percorso. Nel pomeriggio, a Rio, il Papa visiterà invece un ospedale dei francescani per i poveri, in un quartiere popoloso e cattolico: non si può transennare tutto, quindi viaggerà con l'auto coperta. Se possibile, poi, niente fuori programma: ieri sembrava che Francesco potesse salire alla statua del Cristo Redentore, ma non se ne è fatto niente, anche per il maltempo.

Da oggi inizia la Gmg del Papa. Ieri è rimasto nella sua residenza per riprendersi dalle fatiche del viaggio, a suo modo: come a Santa Marta, messa all'alba e incontri con vescovi e religiosi. Si stima che i ragazzi a Rio siano già un milione: sulla spiaggia di Copacabana, ieri sera, tra pioggia e vento si è celebrata la messa di apertura della Gmg in attesa del primo incontro dei giovani con il Papa, domani, quando Francesco visiterà anche la favela di Manguinhos: l'«opzione preferenziale per i poveri», appunto.

 

 

papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile PAPA BERGOGLIO A RIO DE JANEIRO PAPA BERGOGLIO A RIO DE JANEIRO PROTESTE A RIO DE JANEIRO PROTESTE A RIO DE JANEIRO PROTESTE A RIO DE JANEIRO PROTESTE A RIO DE JANEIRO PROTESTE A RIO DE JANEIRO PAPA BERGOGLIO A RIO DE JANEIRO PAPA BERGOGLIO A RIO DE JANEIRO PAPA BERGOGLIO A RIO DE JANEIRO PAPA BERGOGLIO A RIO DE JANEIRO

Ultimi Dagoreport

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA  CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)