“BACIATEMI IL CULO” - LA POETICA FRASE DEL PORTAVOCE DI ROMNEY AI GIORNALISTI CHIUDE IL SUO ESILARANTE VIAGGIO ALL’ESTERO, IN CUI HA COLLEZIONATO GAFFES IN INGHILTERRA (“IMPREPARATA AI GIOCHI”), TERRA SANTA (“ISRAELIANI CULTURALMENTE SUPERIORI AI PALESTINESI”), E POLONIA (DOVE HA SFANCULATO LECH WALESA) - TORNATO A CASA, HA ANNUNCIATO CHE RIVELERÀ IL SUO CANDIDATO VICE ATTRAVERSO UN APP PER SMARTPHONE…

1- IL PORTAVOCE DI ROMNEY CHE DICE AI GIORNALISTI DI BACIARGLI IL CULO (AUDIO)
http://www.potus2012.it/?p=4592

2- PORTAVOCE ROMNEY INSULTA I CRONISTI, POI SI SCUSA
(ANSA) - "Baciatemi il c... Abbiate un poco di rispetto... questo è un luogo sacro per i polacchi". Così Rick Gorka, il portavoce di Mitt Romney ha maltrattato alcuni giornalisti al seguito del candidato repubblicano alla Casa Bianca, colpevoli, si fa per dire, di cercare di fare delle domande allo stesso Romney, al termine del suo incontro con ministri degli esteri polacco, poco distante il monumento del milite ignoto di Varsavia. Le domande si riferivano ad un commento del candidato presidente Usa sulle sue presunte gaffe a Londra e in Israele. Ad un altro cronista che insisteva, Gorka ha poi risposto con un elegante "ficcatelo!".

Una scena che è stata registrata dalle telecamere americane, tanto che oggi le tv Usa l'hanno ritrasmessa più volte e la Cnn ha pubblicato il transcript. Nel video, postato anche da www.Potus2012.it, il blog di Ansa Usa dedicato al voto americano, si sentono esplicitamente le voci dei giornalisti che a distanza chiedono a Romney una valutazione dell'intera missione in Europa, dopo le diverse gaffe dei giorni scorsi. Poi tardi, lo stesso Gorka ha chiamato personalmente i giornalisti per scusarsi delle offese.

3- ROMNEY, IL VIAGGIO DELLE GAFFE MONDIALI COSÌ HA FATTO ARRABBIARE TUTTI
Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"

Magari ha ragione il suo stratega elettorale Stuart Stevens quando dice che gli errori commessi da un candidato all'estero contano poco per l'elettore americano: quando si voterà, a novembre, nessuno ricorderà questa infelice parentesi di Mitt Romney in Europa e Medio Oriente. Resta il fatto che, in un'estate calda e sonnolenta, nel vuoto tra la conquista della «nomination» alle primarie di primavera e la «convention» del suo partito a fine agosto a Tampa, il leader repubblicano aveva inserito un viaggio facile facile: una visita a tre grandi alleati dell'America - Gran Bretagna, Israele e Polonia - per consolidare la sua immagine di statista tra sventolii di bandiere e discorsi davanti a folle pronte all'applauso.

Invece ieri, a Varsavia, Romney ha concluso e cercato di mettersi alle spalle un tour che per lui è stato un calvario: brutte «gaffe» a Londra e in Israele, mentre a Varsavia, dove non ha combinato altri guai, ha incassato la plateale presa di distanze di Solidarnosc, lo storico sindacato che negli Anni 80 del Novecento trainò la Polonia fuori dal comunismo. Il suo fondatore, il vecchio Lech Walesa, era sembrato dare il suo appoggio a Romney e allora i capi dell'organizzazione sono scesi in campo per chiarire che Solidarnosc sta con Obama.

Subito dopo Romney è inciampato in un altro incidente, ma stavolta coi giornalisti americani al seguito, contestati con parole scurrili da un suo portavoce (che poi ha dovuto scusarsi), mentre cercavano di far tornare l'ex governatore del Massachusetts sulle dichiarazioni fatte in Israele: parole che i palestinesi hanno definito razziste.
Commentando i successi economici della nazione ebraica, Romney aveva confrontato il reddito medio dei cittadini israeliani con quello degli abitanti dei territori palestinesi (21 mila contro 10 mila dollari pro capite, aveva detto), attribuendo il successo di Israele alla superiorità della sua cultura.

Così facendo ha sbagliato due volte: sul piano politico perché con un'affermazione generica e abbastanza gratuita si è inimicato un intero popolo e il mondo arabo col quale, se diventerà presidente, dovrà comunque dialogare. E su quello fattuale, dimostrandosi poco preparato: la differenza di reddito tra israeliani e palestinesi è, infatti, molto più ampia di quella che ha indicato, mentre un suo alleato come il senatore repubblicano del South Carolina Lindsay Graham ha sottolineato che è sbagliato fare di tutta l'erba un fascio quando si parla di Palestina. Bisogna invece distinguere, ha aggiunto, tra la striscia di Gaza, effettivamente povera e mal gestita, controllata dai militanti di Hamas, e la Cisgiordania che è, invece, governata abbastanza bene e vive un periodo di rapida crescita economica.

Insomma, a Gerusalemme Romney è riuscito a convincere Israele di essere un suo grande sostenitore, senza però dimostrarsi uno statista. Ma se quello in Medio Oriente è l'incidente più grave per come potrebbe pesare in futuro sul ruolo degli Usa nell'area, l'errore più imperdonabile Romney l'ha commesso a Londra.

Nella foga di rivendicare i suoi successi di capo e amministratore delle Olimpiadi invernali di Park City, in Utah, il candidato repubblicano ha cominciato a fare le pulci all'organizzazione britannica per poi arrivare addirittura a mettere in dubbio il calore e la partecipazione degli inglesi all'evento: così ha fatto infuriare non solo il sindaco di Londra, Boris Johnson, e David Cameron, il premier conservatore della Gran Bretagna, il Paese da sempre più vicino agli Stati Uniti. E' riuscito ad alienarsi la simpatia di un intero popolo che si è sentito messo sotto accusa.

Romney ha corretto il tiro sulle Olimpiadi e sull'atteggiamento dei cittadini di Sua Maestà, ma il danno era ormai fatto. Ieri, poi, ha cercato di recuperare anche col mondo arabo dando un'intervista alla Fox, la tv dei conservatori Usa, nella quale ha detto di non aver voluto, con le sue parole, mettere in discussione in modo specifico la cultura del popolo palestinese: «Ho solo cercato di spiegare che le scelte fatte da una società pesano sulla sua economia e la vitalità» dei suoi organismi.

Rientrato in America, Romney spera di chiudere le polemiche internazionali, ma ritrova accuse e sospetti domestici per non aver ancora pubblicato tutti i suoi documenti fiscali. Per spostare l'attenzione dei media, cercherà probabilmente di anticipare la scelta del personaggio che entrerà nel suo «ticket» come candidato alla vicepresidenza. Una notizia che verrà data in anteprima ai possessori di smartphone della Apple e di quelli basati sulla piattaforma Android di Google: è stato infatti annunciato proprio ieri che i primi ad essere informati della scelta saranno questi utenti. Ma dovranno prima scaricare l'apposita applicazione (gratuita) «Mitt Romney VP».

 

ROMNEY IN POLONIA RICK GORKA PORTAVOCE DI ROMNEY jpegROMNEY PARLA IN ISRAELE CAMERON E LA FRASE CONTRO ROMNEYnob19 lech walesaLECH WALESA E MITT ROMNEYBORIS JOHNSON

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