mussolini fiamma nera

IN BARCA CON BENITO - NEI SUOI DIARI CLARETTA PETACCI RACCONTA DI VARIE GITE SU “FIAMMA NERA”: “DOMANDO QUANTO TEMPO HANNO MESSO. "QUESTA È UNA DOMANDA CHE NON SI DEVE FARE. LA NAVIGAZIONE A VELA NON HA TEMPO, È NEL VENTO: QUANDO SI ARRIVA SI ARRIVA" - ‘’IL POPOLO MI AMA, È MIO. SONO GLI INTELLETTUALI CHE MI FANNO LE STORIELLE, MA IL POPOLO È SANO’’

Mauro Suttora per “Libero Quotidiano”

 

MUSSOLINI PETACCI 2MUSSOLINI PETACCI 2

La guardia di Finanza ieri ha sequestrato la "Fiamma Nera", storica barca appartenuta a Benito Mussolini, nella quale il duce ospitò più volte Claretta Petacci. L' imbarcazione rientra tra i beni sequestrati ad un imprenditore, per un valore totale di 28 milioni di euro, nell' ambito dell' inchiesta su Mafia Capitale.


La barca fu donata a Mussolini dal gerarca fascista Alessandro Parisi Nobile, il quale l' aveva acquistata nel 1935.
Nel 1943, alla vigilia del crollo del regime, fu affondata per impedire che cadesse in mano ai tedeschi. Finito il fascismo, fu recuperata e restaurata ad opera del conte Sereni e rinominata Serenella.

Claretta Petacci, amante del Duce Mussolini - in costume al mareClaretta Petacci, amante del Duce Mussolini - in costume al mare


Dopo una serie di passaggi di proprietà e cambi di nome fu acquistata da una delle società sottoposte a sequestro nell' ambito dell' inchiesta Mafia Capitale.
Claretta Petacci racconta di varie gite in barca con Benito Mussolini nei suoi diari (autentici, garantiti dall' Archivio di stato), pubblicati nel volume Mussolini segreto (ed.
Rizzoli, 2009).

LA FIAMMA NERA DI BENITO MUSSOLINILA FIAMMA NERA DI BENITO MUSSOLINI


Il 10 giugno 1938 l' amante del duce si trova in albergo a Riccione. Benito le telefona da Predappio alle 9 del mattino: «Oggi ho bisogno di vederti. Non posso parlare, è giù a sistemare un materasso. La mia tensione è tale che sto male. Fra preoccupazioni politiche e l' ansia di te, non reggo più. Oggi farò una passeggiata in barca a vela. Vieni in pattino? Ma certo. Tra le 6 e le 7».

LA FIAMMA NERA DI BENITO MUSSOLINILA FIAMMA NERA DI BENITO MUSSOLINILA FIAMMA NERA DI BENITO MUSSOLINILA FIAMMA NERA DI BENITO MUSSOLINI


Continua il diario di Clara: «Alle sei prendo un pattino e vado al largo. Lui arriva in barca a vela con un motopeschereccio. È in pantaloncini corti e torso nudo. Sta con due marinai. Appena mi vede bordeggia un poco e dice indifferente: "State qui voi? Che fate in mezzo al mare così lontane dalla riva? Siete in villeggiatura qui?".


Gira il timone e lascia ai marinai. Cammina sull'orlo, viene a prua e mi guarda sgranando gli occhi, atteggiando a bacio le labbra. Con il corpo fremente verso di me, quasi volesse abbracciarmi. Il suo volto è tutto una luce d'amore. Poi assume un atteggiamento indifferente. Dice: "Siete incoscienti, è pericoloso essere così lontane con il pattino. Tirate una corda, vi condurrò io alla riva. Siete due pazzerelle".

MUSSOLINI PETACCI 1MUSSOLINI PETACCI 1


Mi tira la corda, io tengo il capo. Slegano le vele e attendono di tirare la rete. Lui è accucciato con la schiena verso di me. Cerca di non guardarmi. A tratti si volta e mi fissa.
Domando quanto tempo hanno messo.
"Questa è una domanda che non si deve fare. La navigazione a vela non ha tempo, è nel vento: lo dovreste sapere. Quando si arriva si arriva".


È irrequieto. Vorrebbe fare, fare. Si ferma, si accoccola, è nervoso. Si cammina, io sempre per la corda. Poi vuole tirare su la rete per vedere che c' è. Solo granchi e piccoli pescetti, erano pochi minuti che stava dentro. Con un bastone schiaccia tutti i granchi e getta al mare i pesciolini. Fa una strage sul barcone di legno.

PETACCI PETACCI


Gli dico che sembra un lupo di mare. Sorride. Poi dice ancora: "Guardate come siete lontane, siete proprio pazze. Ora vi lascio andare perché devo tornare a Riccione. Addio"».

 

Il 17 ottobre 1938 Claretta e Benito sono a Ostia: «Il mare è magnifico. Arrivo alle 11, appena mi vede mi corre incontro, anche io a lui, ci abbracciamo, mi bacia: "Hai malinconia perché è l' ultimo giorno? Ma arriverà presto quest' altr'anno"». La scia è splendente, quasi un sogno. «Lui dice: "È tutto così bello da essere irreale.
Questa gita è veramente incantevole. Non si vedono navi né barche, il mare è nostro.
Andiamo finché non si vede più la terra, lontano. Vedi, la linea sparisce: è tutto cielo".

PETACCI PETACCI


Poi mi spiega i venti e la bussola.
Torniamo, vede Ostia: "Non sembra una città, vista da qui? L' ho creata io. Non c' era neanche una casa nel '28.
L'ho chiamata io "Lido", per dare ai romani il mare. Non è bella? È la spiaggia più lunga d' Italia. Adesso faremo anche Fregene, perché fra poco la popolazione di Roma arriverà ai due milioni. Non entreranno più, qui. Fregene è bellissima, ma bisogna che ci pensi io. Tutti quelli che si sono messi in questo affare sono andati in galera. Volevano guadagnarci con le truffe. Adesso faremo l'autostrada, è necessaria anche per sfollare un po' qui".

petacci    petacci LA FIAMMA NERA DI BENITO MUSSOLINILA FIAMMA NERA DI BENITO MUSSOLINI


Quando siamo prossimi alla riva spunta un bragozzo. passiamo di fianco, i marinai scattano, agitano le mani, salutano romanamente. Alzano la bandiera all' albero maestro, gli fanno cenno di tornare. Sorride e torna. Vogliono darci del pesce, se accosta. Allora gira, fa una lunga manovra e tira anche lui la fune. Un pescatore in un tentativo di attracco salta dal bragozzo. E lui salta nel barcone, dove sono i pescatori alti, robusti, abbronzati.

claretta petacci claretta petacci


È tranquillo, padrone di sé, disinvolto, sceglie il pesce e lascia cento lire per una piccola cesta. Poi sorridente guarda gli uomini negli occhi e risale.
Io tremavo. Loro lo pregano a gran voce di provvedere ai loro bisogni. Uno cerca di trattenerlo chiedendo la tessera del partito. A un pescatore che si sporge prende il braccio, e questo trema come un bambino, sudando di emozione. Restano in piedi commossi e salutano, mentre uno lancia un' altra cesta di pesce per omaggio.

CLARETTA PETACCICLARETTA PETACCI


Dice: "Domani tutta Anzio sarà piena di ciò". Questi pescatori diranno: "È venuto il Duce a bordo, e aveva vicino una signora tanto bella". Fra un anno parleranno ancora di questo. Farò ottenere loro quel che desiderano.


Sono gente semplice, di tutte le parti: Napoli, Marche, Toscana. Forse sono state poche cento lire, ma non avevamo altro. Siamo sempre in tempo a mandarle, è vero. Quanto pesce sarà? Tre chili? Bene, credo che è pagato bene. Perché hai tremato? Non avevo alcun timore, non ci avevo pensato. Il popolo mi ama, è mio. Sono gli intellettuali che mi fanno le storielle, ma il popolo è sano. Sono bravi, fanno una vita dura. E poi ho una tale forza da sapermi difendere".

claretta petacciclaretta petacciPETACCI PETACCI


Torniamo, scendiamo a terra. "Di questo pesce sei contenta? Chissà cosa dirà tua madre, poche volte si mangerà un pesce così fresco. Hai una ghiacciaia?".
Ci cambiamo, prende i giornali, legge. Mi chiede perché sono triste: "Perché è l' ultimo giorno, perché non ho desiderio di te?".
"Proprio così".
"Ma domani torneremo, voglio stare ancora qualche ora con te al sole. E poi consolati, adesso c' è il monte". Facciamo l'amore. Va via alle tre perché ha le Corporazioni»

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…