piero sansonetti cesare battisti

BATTISTI LIBERO! - IL TWEET DI PIERO SANSONETTI CREA IL DELIRIO: ''TUTTI ESULTANO PER BATTISTI. FELICI CHE VENGA A MARCIRE ALL’ERGASTOLO. CHE LASCI IL SUO FIGLIOLETTO BRASILIANO. CHE PAGHI CON LA VITA. QUASI NESSUNO SA DI COSA È ACCUSATO. NESSUNO CONOSCE LE PROVE: NON CI SONO. È UN RITO PAGANO: TUTTI FRATELLI INTORNO ALLA FORCA'' - ECCO PERCHÉ IL DIRETTORE DEL 'DUBBIO' SOSTIENE CHE LA CONDANNA SIA STATA INGIUSTA (SEGUONO CENTINAIA DI MESSAGGI DI CRITICHE PACATE E INSULTI PECORECCI)

 

 

DAGOSELECTION

 

PieroSansonetti‏ @PieroSansonetti 

Tutti esultano per Battisti. Tutti sono felici che venga a marcire all’ergastolo. Che lasci il suo figlioletto brasiliano. Che paghi con la vita. Quasi nessuno sa di cosa è accusato. Nessuno conosce le prove: non ci sono. È un rito pagano: tutti fratelli intorno alla forca.

cesare battisti 6

 

 

Agostino Bianchi

@AgostinoBianchi

 

In risposta a @PieroSansonetti

ci sono sentenze passate in giudicato ... che altro vuoi ?

 

 

In risposta a @AgostinoBianchi

Le prove. Solo le prove. Purtroppo non ci sono. E a nessuno gliene frega niente

 

 

Agostino Bianchi

@AgostinoBianchi

allora delle due l'una: o mettiamo in galera Battisti o ci mettiamo i giudici che lo avrebbero condannato senza prove, se così fosse. Ma non tutti liberi.

 

 

In risposta a @PieroSansonetti

Scusi Sig. Sansonetti, sta parlando a titolo personale o quale direttore del quotidiano degli avvocati italiani? Gradirei una risposta.

cesare battisti

 

PieroSansonetti

@PieroSansonetti

Io parlo e scrivo  sempre a titolo personale. È un diritto che mi viene garantito dalla Costituzione e del quale mi avvalgo da circa mezzo secolo. Intendo proseguire.

 

 

fabrizio cravero

@fabrizio1978rs

Molto bene. Quindi questa non sarà la linea editoriale del Dubbio. Torno sereno.

PIERO SANSONETTI

 

 

Lenuccia

@lenuccia82

In risposta a @PieroSansonetti

Non mi ricordo perché la seguo.

Ma provvedo subito a ravvedermi.

Ci sono delle condanne e della gente uccisa. Se ha un figlioletto, ai parenti delle vittime non interessa. E sinceramente a me nemmeno.

Saluti.

 

PieroSansonetti

@PieroSansonetti

Fa bene. Non bisogna mai stare ad ascoltare le persone che su qualche argomento la pensano in modo diverso da te. È pericolosissimo! Può persino indurre a pensare...

 

 

Laura

‏@Laurasonoio3

In risposta a @PieroSansonetti

Cesare Battisti

Un comunista resta sempre un comunista. Non c'è niente da fare ....

 

 

PieroSansonetti

@PieroSansonetti

Non so. So che un garantista resta sempre un garantista. In Italia non credo ce ne siano più di cinque o seimila. Poi ci sono quelli a ore.

 

Piero Sansonetti

 

Laura

@Laurasonoio3

La parola garantista non significa “perdonista”. Garantista significa battersi affinché siano, a tutti, garantiti i diritti di avere un processo giusto e che si è innocenti sino a condanna definitiva.

 

educazione&rispetto

@emiliofederico1

In risposta a @PieroSansonetti e @Marxtrixx

Be forse può essere ingiusta una sentenza ma 4condanne all'ergastolo  sono troppe per dire per farlo santo subito!conrispetto ???

 

 ??Sijmadicandhapajiee ??

@Marxtrixx

GIORDANO - VENDOLA - SANSONETTI

Non lo faccio santo. Chiedo solo che sia processato È pacifico che non abbia mai partecipato personalmente ad omicidi e a quell’epoca i giudici andavano alla grossa. Vedi Sofri. Sicuramente innocente eppure...

 

 

PieroSansonetti

@PieroSansonetti

Tutte e quattro le sentenze si fondano sulle accuse degli stessi pentiti. I quali sono gli esecutori dei delitti e hanno scontato due o tre anni di galera. Lo sconto è dovuto alle accuse a Battisti. De questa è giustizia io sono Maradona!

CESARE BATTISTI

 

 

Maurizio

@Maurizi41841220

Benissimo, e allora perché non si è fatto processare, o perlomeno se questo è il caso , perché non ha chiesto la revisione dei processi, invece di fuggire per mezzo mondo.? Altrimenti se si deve sempre giustificare tutti il sistema che esiste a fare ?

 

 

 ??Sijmadicandhapajiee ??

@Marxtrixx

Non giustifico nulla. Non credo sia giusto processare in contumacia e secondo la giurisprudenza attuale andrebbe assolto perché la parola dei pentiti non può bastare

 

 

educazione&rispetto

@emiliofederico1

Caro amico di briscola in due dei quattro omicidi Che Guevara ops Battisti partecipò in prima perso questo dice la sentenza!conrispetto

 

 ??Sijmadicandhapajiee ??

@Marxtrixx

Sentenza fondata esclusivamente sulle dichiarazioni dei pentiti che avevano materialmente sparato e grazie a ciò fecero due minuti di galera

 

 

Cesare Battisti

2. LA COSCIENZA PURA DI SANSONETTI SUL CASO BATTISTI

Renato Farina per www.tempi.it del 15 ottobre 2017

 

Qui vorrei tessere l’elogio di una coscienza pura: è il cucchiaino di bellezza e bontà che per me vale di più della secchiata di schifezza versataci addosso da una storia tetra e purulenta.

 

Cesare Battisti

Cesare Battisti è ovvio debba essere consegnato alla sua pena in Italia. Ci sono stati sette processi: e la vicenda si è conclusa in Cassazione con due condanne all’ergastolo per quattro omicidi. Lo penso e lo credo. Mentre scrivo non so come si concluderà la pratica dell’estradizione di cui si sta discutendo ancora, dopo tredici anni di nulla di fatto, tra Italia e Brasile. Il terrorista non pentito si ritiene un perseguitato. Si è fatto prendere mentre era in fuga verso la Bolivia con la scusa puerile di una gita per prendere pesci: e hanno preso all’amo lui. Lo hanno liberato per un cavillo e ha alzato beffardamente un boccale di birra alla faccia nostra.

 

Per questo atto odioso e per l’ostentata codardia non ce n’è uno, tra i famosi sostenitori di un tempo, che abbia alzato la mano e rivendicato il buon diritto di questo militante dei “Proletari armati per il comunismo” a chiedere asilo e ottenerlo. O a rifare i processi. Erano stati in migliaia a difenderlo: tra cui famosi scrittori e giornalisti. Ora zitti. Tutti? No, non tutti. Tutti – a mia conoscenza – salvo Piero Sansonetti, un vecchio comunista (ha la mia età, sopra i 60) ora direttore dell’eccellente quotidiano Il Dubbio.

 

Cesare Battisti con deputati e senatori del Partido dos trabalhadores PT jpeg

Scrive: «Battisti è stato condannato in contumacia e senza uno straccio di prova. Solo un pentito che lo ha accusato, molto tardi, e accusandolo è uscito di prigione. Stop. Riscontri zero. È il problema di come furono fatti i processi in quegli anni. Fuori da ogni garanzia. Ed è il motivo per il quale almeno una decina di paesi (non solo il Brasile e compresa la Gran Bretagna) rifiutano le estradizioni per più di cinquanta italiani esponenti della lotta armata rossi e neri». Può essere che sia un assassino e probabilmente lo è – questa è la sua tesi, se capisco bene – ed è orribilmente antipatico, una pessima persona, eccetera: ma se i processi hanno calpestato i diritti del presunto omicida sono nulli e da rifare.

 

Non sono qui ora a discutere questo giudizio. Ma in mezzo a tanti che si nascondono per non rovinarsi la popolarità, uno, almeno uno, espone il suo fianco nudo in nome non di appartenenze ideologiche ma per rispetto della propria coscienza. Io credo che abbia torto. Ma è bello ci sia una persona così nel giornalismo italiano. E sia anche mio amico.

 

 

 

3. CASO BATTISTI, PARLA TARSO GENRO: «ANNI 70 IN ITALIA, GIUSTIZIA D’ECCEZIONE NON FASCISMO»

Dall'intervista del 2009 di Paolo Persichetti all'allora ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro per https://insorgenze.net/2009/11/12/caso-battisti-parla-tarso-genro-%C2%ABanni-70-in-italia-giustizia-d%E2%80%99eccezione-non-fascismo%C2%BB/

battisti cesare Meravigliao

 

 

 

Quando nel gennaio scorso il ministro della Giustizia brasiliana, Tarso Genro, concesse l’asilo politico a Cesare Battisti, una reazione carica di astio coprì la sua decisione. Dai vertici istituzionali, sui media, dalla magistratura, senza mai veramente contro-argomentare vennero risposte spesso fuori dalle righe. Addirittura nel corso di una cerimonia, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, rivolto ai carabinieri, disse: «se ci potesse essere un gruppetto che vuole andare in Brasile…».

 

 Oggi, per la prima volta, il guardasigilli brasiliano si spiega su un quotidiano italiano. Lo fa estesamente e con molta pacatezza. Evita le riposte polemiche. Tempo fa, Armando Spataro, il pm milanese che condusse l’inchiesta contro i Pac, noto per essere uno dei cuori di pietra dell’emergenza, domandò ai giudici brasiliani di «decidere col cuore». In Brasile, a leggere questa intervista, pare che continuino a preferire il Diritto, la Filosofia, la Storia.

CESARE BATTISTI

 

Quali sono le fonti giuridiche della sua decisione di concedere l’asilo a Cesare Battisti?

 

Il Brasile ha sottoscritto la convenzione sullo Statuto dei rifugiati del 1951 e il Protocollo del 1967, che amplia la possibilità di riconoscimento dello status di rifugiato anche per fatti diversi da quelli accaduti fino al 1951, e legati alla seconda guerra mondiale.

CESARE BATTISTI SULLA SPIAGGIA DI RIO IN UNA FOTO PUBBLICATA DA PARIS MATCH

Nella legislazione brasiliana, la mia decisione trova sostegno nella Legge 9.474 del 1997, che disciplina il riconoscimento della condizione di rifugiato. Questa legge riconosce l’asilo ad ogni persona che, a causa di fondati timori di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, gruppo sociale od opinioni politiche, si trovi fuori dal suo paese di origine e non possa o non voglia avvalersi della protezione di tale paese. Sempre secondo questa legge, il ministro della Giustizia è l’istanza di ricorso nella concessioni dell’asilo e la sua decisione è inappellabile.

 

Inoltre, considerando che la carta delle Nazioni unite e la Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo affermano il principio secondo il quale gli esseri umani senza distinzione alcuna debbano godere dei diritti e delle libertà fondamentali, e che gli stessi principi sono riconosciuti dalla Costituzione brasiliana, ritengo che la mia decisione sia ampiamente fondata.

 

CESARE BATTISTI

Nel testo in cui lei concede l’asilo politico cita importanti autori nel campo della filosofia politica e del diritto costituzionale, come Norberto Bobbio, Carl Schmitt, Jurgen Habermas, il sociologo Laurent Mucchielli. Si dilunga con un’analisi molto dettagliata sulla particolare natura dello stato d’eccezione che è venuto a crearsi. Una disamina che assomiglia, per taluni aspetti, alle analisi condotte dall’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga nel 1991, quando avviò la procedura di grazia (poi bloccata) a Renato Curcio, uno dei fondatori delle Brigate rosse. Gran parte delle obiezioni che si sono levate contro le sue argomentazioni riguardano i passaggi sui «poteri occulti», citazione di Norberto Bobbio. I suoi argomenti, tutt’altro che grossolani e affrettati, sono stati stravolti fino ad accusarla di aver definito l’Italia degli anni 70 una dittatura fascista. Può spiegare meglio cosa intendeva?

CESARE BATTISTI CHE BRINDA PRIMA DI TORNARE A SAN PAOLO 2

 

Non ho mai definito l’Italia degli anni 70 un regime dittatoriale o fascista. I fatti da me richiamati sono pubblici e ampiamente argomentati dagli autori sopracitati. Ho sostenuto invece la legittimità della reazione dello Stato di diritto italiano di fronte ad una situazione storica di rivolta sociale. Quella reazione venneportata avanti applicando le norme giuridiche in vigore all’epoca. Tuttavia è impossibile negare che avvenne anche ricorrendo alla creazione di un regime di eccezioni che ha ridotto le prerogative di difesa degli accusati di sovversione o di azioni violente. L’introduzione del “pentitismo remunerato” è un esempio di queste eccezioni restrittive del diritto di difesa, e, nel caso in questione, fu la base principale della condanna di Cesare Battisti.

 

CESARE BATTISTI BRINDISI PRIMA DI TORNARE A SAN PAOLO

Inoltre è notorio che i meccanismi di funzionamento dell’eccezione operarono, a quell’epoca, anche fuori dalle regole della stessa eccezionalità prevista dalla legge. Circostanza che suscitò ripercussioni in diversi paesi, anche fuori dall’Europa, che per questo concessero asilo politico ad attivisti italiani, e che spinse organismi internazionali che si occupano dei diritti umani, come Amnesty International e il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti, a elaborare dei rapporti su quanto accadeva.

 

 

3. LA CONTROREPLICA: SENTENZE GIUSTE, PURE LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO SI È PRONUNCIATA

Max del Papa per www.atlanticoquotidiano.it del 20 ottobre 2018

I POSSIBILI IDENTIKIT DI CESARE BATTISTI

 

Battisti non è come Tortora, è un volgare delinquente comune che ha proseguito la sua balordaggine sotto la parvenza rivoluzionaria. Come tale, Battisti, esaltato dai rottami del sovversivismo quali Negri e Scalzone e dai Merry Pranksters della sottoletteratura antagonista come Wu Ming, Valerio Evangelisti, Fred Vargas, Giuseppe Genna con relativa claque firmaiola, tra cui uno sprovveduto Saviano che, in seguito ritirò l'autografo, con una motivazione squisita: “Adesso i miei libri li leggono tutti”. A Sansonetti e a quanti ancora propalano la leggenda della persecuzione è sufficiente opporre i nudi atti.

 

Le sentenze relative a Cesare Battisti si trovano nell'Archivio di Stato di Milano, che le ereditò dall'altro archivio, quello del Tribunale, e, in sintesi, si concentrano in tre blocchi di procedimenti. Il primo concerne le seguenti: Corte d'Assise di Milano, 27 maggio 1981; Corte d'Assise d'Appello di Milano, 8 giugno 1983; Cassazione, Sez I, 20 dicembre 1984. Il secondo blocco riguarda: Corte d'Assise di Milano, 28 giugno 1985; Corte d'Assise d'Appello di Milano, 24 giugno 1986.

Cesare Battisti

 

Sentenze queste ultime due annullate dalla Cassazione il 10 giugno 1987 rilevando causa di nullità assoluta nella composizione del collegio giudicante di primo grado, con conseguente rinnovazione dei giudizi dei due gradi, ciò che ha dato origine ad una terza parte di procedimenti, infine, portò alle seguenti sentenze: Corte d'Assise di Milano, 13 dicembre 1988; Corte d'Assise d'Appello di Milano, 16 febbraio 1990; Cassazione, Sez. I, 8 aprile 1991. Quest'ultima pronuncia annullò con rinvio la sola posizione di Cesare Battisti, in relazione all'omicidio Torregiani.

 

Un fermo immagine dal video prima della cattura di Cesare Battisti

Ne conseguì la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Milano, 31 marzo 1993, che ha definitivamente condannato Battisti anche per concorso nell'omicidio di Torregiani, passata in giudicato il 10 aprile 1993 perché non impugnata (le condanne subite da Battisti per gli altri tre omicidi - Santoro, Sabbadin e Campagna - passarono invece in giudicato l'8 aprile 1991). Processi regolarissimi, dove tutte le garanzie per il latitante furono scrupolosamente osservate. Non è affatto vero, inoltre, che ad inchiodare Battisti fossero le rivelazioni di un solo pentito, Pietro Mutti: lo stesso fecero i compari Sebastiano Masala, Diego Giacomini e Sante Fatone.

Cesare Battisti

 

Altra balla sonora, la presunta impossibilità materiale di difendersi, ufficialmente smentita dalla Corte europea dei diritti dell'uomo che il 12 dicembre del 2006 faceva piazza pulita delle invenzioni battistiane, riprendendo un'analoga pronuncia precedente.

 

cesare battisti 5cesare battisti 3cesare battisti 4cesare battisti

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…