1. BERLUSCONI PRONTO A CHIUDERE BARACCA (FORZA ITALIA) E BURATTINI (MILAN)! 2. IL PUNTO DI NON RITORNO DEL PARTITO: SE ALLE REGIONALI CROLLASSE ALL’8-9 PER CENTO DAL 37 DEGLI ANNI D’ORO, SCATTEREBBE IL “ROMPETE LE RIGHE”. E COL SORPASSO DELLA LEGA POPULISTA EX SECESSIONISTA SAREBBE CONDANNATA A RUOTARE INTORNO ALL’ASTRO SALVINI

1. BERLUSCONI TENTATO DI LASCIARE MILAN E FI

miriam leone e berlusconimiriam leone e berlusconi

Ugo Magri per “la Stampa”

 

Piccolo sondaggio (catastrofista) tra gli esponenti berlusconiani: sotto quale soglia alle Regionali si dovrebbe prendere atto con rammarico che Forza Italia è morta, estinta, non c’è davvero più? Risposta corale: il punto di non ritorno si colloca intorno al 10 per cento. Se Berlusconi fallisse l’obiettivo minimo vitale della doppia cifra, allora tutti concordano che all’indomani delle elezioni scatterebbe il «rompete le righe».

Ciascuno punterebbe a salvare se stesso, alcuni (pochi) ricollocandosi presso Renzi, altri buttandosi con l’altro Matteo, mentre il grosso dell’esercito si metterebbe al servizio di nuovi condottieri visto che Silvio-Napoleone avrebbe conosciuto la sua Waterloo. E quando mancano due mesi al voto, già tornano in auge nomi fino a ieri accolti con sorrisetti o scetticismo tipo l’ex ministro Passera, per non parlare di «Arfio» Marchini e dello stesso sindaco di Verona Tosi.
 

silvio berlusconisilvio berlusconi

Il ragionamento collettivo è che, una volta uscito il dentifricio, diventerebbe impossibile rimetterlo nel tubetto. Se Forza Italia crollasse all’8-9 per cento dal 37 degli anni d’oro, cesserebbe di essere un centro di gravità, anzi per le leggi di Newton sarebbe condannata a ruotare intorno all’astro Salvini. Tanto più se il 31 maggio il Carroccio mettesse la freccia del sorpasso...

 

Dunque nessuno riesce a comprendere razionalmente perché l’ex Cavaliere, anziché sforzarsi di «allargare il consenso in veste di federatore» come lo sollecita pubblicamente Minzolini, ce la stia mettendo tutta per cacciare dal partito Fitto e complicarsi drammaticamente le cose.

 

berlusconi assolto in cassazione 6berlusconi assolto in cassazione 6

Verdini ha tentato di farlo ragionare mercoledì a pranzo con l’argomento che gli riesce meglio: i conti. Gli ha detto: «Puglia e Campania sono le due regioni dove Fitto può far danno presentando proprie liste. E guarda caso, sono anche le due regioni dove si esprimerà il 44 per cento degli elettori interessati a questo voto. Stiamo attenti, perché ci vuole niente a perdere altri 3-4 punti». Secondo i sondaggi Forza Italia oscilla tra il 10,5 dell’istituto Piepoli e il 13,5 di Demos. Togli 3 punti, ed ecco il tracollo...
 

BERLUSCONI IL MUSICAL DANESEBERLUSCONI IL MUSICAL DANESE

Tra l’altro, sostiene Denis, Fitto non è poi quel diavolaccio che descrivono ad Arcore. Ieri ha reso noto che, se gli rimettono in lista tutti i consiglieri regionali uscenti, in quel caso lui è pronto a sostenere in Puglia il candidato governatore Schittulli e a fiancheggiarlo con una lista. Se viceversa Berlusconi pensasse di umiliarlo a colpi di epurazioni, beh, in quel caso la scissione sarebbe inevitabile. Il guaio è che al Cav di tutti questi discorsi non importa un fico. Da persona intelligente qual è, ha compreso prima di tutti che il suo ciclo è concluso.

la polanco ha visto per due volte ruby che faceva sesso con berlusconila polanco ha visto per due volte ruby che faceva sesso con berlusconi

 

Tra l’altro da Mediaset gli suggeriscono di lasciar perdere pure Salvini e di liquidare questo ormai inservibile partito proprio come sta facendo col Milan. Per cui Berlusconi si toglie perlomeno lo sfizio di coltivare le proprie vendette, di farla pagare a chi gliene ha fatte passare... Sono cambiate insomma le sue priorità. Per dirne una, nei giorni di Pasqua pare voglia tornare dopo due anni in Sardegna, e riaprire Villa la Certosa. Assolto per Ruby, la Quaresima è finita.

 

 

2. CESSIONE MILAN, I CINESI A CASA BERLUSCONI

Da “la Stampa”

 

matteo salvini SILVIO BERLUSCONImatteo salvini SILVIO BERLUSCONI

Il Milan è in vendita e presto sarà fatta chiarezza sul futuro del club. A fine aprile scadrà il termine delle due-diligence e molto probabilmente si capiranno le reali intenzioni sia del thailandese Bee Taechaubol sia del consorzio cinese di cui si è parlato insistentemente negli ultimi mesi. 
 

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

Lee, visita a sorpresa
Gli alti dirigenti di Casa Milan hanno consegnato ai potenziali acquirenti i certificati e le password per avere accesso alla Virtual Data Room e quindi sono in corso le opportune verifiche. Taechaubol arriverà in Italia dopo Pasqua e oltre a incontrare l’advisor andrà per la quarta volta ad Arcore accompagnato dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.

 

Anche i cinesi si stanno muovendo sullo stesso terreno, come dimostra l’incontro avvenuto ieri sera ad Arcore tra Berlusconi e il manager cinese Richard Lee. Quest’ultimo era già stato avvistato lo scorso ottobre in tribuna a San Siro durante Milan-Fiorentina a fianco di Barbara e Silvio Berlusconi.

 

barbara berlusconi e gallianibarbara berlusconi e galliani

Le voci però stanno diventando talmente numerose e pressanti da rendere necessarie delle smentite. Ieri attraverso l’agenzia Askanews sono addirittura circolate delle frasi di Berlusconi che dava per certa la cessione del 75% a un gruppo strettamente collegato al governo di Pechino («Dobbiamo solo limare dei dettagli»), con una serie di condizioni che prevederebbero la presenza di Barbara Berlusconi nel nuovo board. L’altra smentita è arrivata da Zong Qinghou, il re della bibite cinesi che ha negato qualsiasi interesse per il club rossonero. 
 

barbara berlusconibarbara berlusconi

La verità a metà maggio
Le cifre dell’operazione lievitano con il passare dei giorni, non più un miliardo per l’intero pacchetto ma addirittura un miliardo e mezzo. Fonti vicine a Berlusconi hanno però sottolineato che non è mai stata fatta una reale valutazione della società calcistica. I due soggetti interessati tra poco scopriranno le loro carte e se ci saranno le adeguate garanzie con l’ausilio dei tre advisor inizierà la trattativa vera e propria. Verso metà maggio la famiglia Berlusconi potrebbe avere in mano due offerte, mentre nessuna informazione verrà svelata ai piccoli azionisti nell’assemblea dei soci del 28 aprile. 
[L. BAN.]

SILVIO BERLUSCONI, 16 ANNI, PROVINO MILANSILVIO BERLUSCONI, 16 ANNI, PROVINO MILANberlusconi con la figlia barbara e galliani allo stadio per milan juventusberlusconi con la figlia barbara e galliani allo stadio per milan juventus

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...