BERTONE REGNA IN VATICANO – MA QUALE LA STRANA NOMINA! MA QUALE PUNIZIONE! SPEDIRE NUNZIO IN COLOMBIA IL SUO SOTTOSEGRETARIO BALESTRERO (CHE SI OCCUPAVA DI IOR) È UNA MANOVRA BERTONISSIMA PER ASSICURARSI UN FUTURO - UN ALTRO BERTONIANO NE PRENDE IL POSTO E FRA TRE ANNI L’ARCIVESCOVO BALLESTRERO RITORNA A ROMA….

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Carlo Tecce per Il Fatto

Tarcisio Bertone non indosserà mai la papalina, entrerà in conclave con i gradi di cardinale e ne uscirà con la stessa autorità: quel che resta, sempre immutabile, è l'enorme potere. Il segretario di Stato ha messo in sicurezza, come se fosse un'operazione d'acquisto, le sue influenze in Vaticano, le sue fitte maglie di rapporti e compromessi. Non ha esitato, mai, durante il lungo addio di Benedetto XVI.

PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONEPAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE

L'ultimo tassello: la nomina di Ettore Balestrero, 46enne ligure già promosso arcivescovo, che sarà ambasciatore in Colombia. Bogotà è un comodo e ambito rifugio per l'ex sottosegretario vaticano che, su mandato proprio di Bertone anche se più vicino a Mauro Piacenza, ha curato le pratiche più scottanti per l'Istituto per le Opere religioso (Ior): le (blande) norme contro il riciclaggio di denaro sporco, la (finta) rivoluzione trasparenza, le valutazioni internazionali e le inchieste dei magistrati italiani.

Balestrero è un protagonista principale di Vatileaks, non perché giovane mano che direzionava l'ex maggiordomo Paolo Gabriele, ma perché interrogato - e dunque al centro di quelle profonde lotte interne in Curia - dai cardinali incaricati da Joseph Ratzinger di indagare su fughe di documenti e regolamenti di conti.

Per intenderci: la Colombia - seconda diocesi più numerosa dopo quella brasiliana - non è una punizione. E non è nemmeno una gentile concessione del pontefice: a Ratzinger toccava firmare il trasferimento, e l'ha fatto molto volentieri. Se il racconto fosse concluso qui, Bertone avrebbe una pedina in meno. Sbagliato. Perché il cardinale ha gestito il passaggio di consegne: il ruolo di Balestrero sarà ricoperto dal maltese Antoine Camilleri, consigliere del ministro per gli esteri, il cardinale Dominique Mamberti.

TARCISIO BERTONE PADRE GEORG PAPA BENEDETTO XVITARCISIO BERTONE PADRE GEORG PAPA BENEDETTO XVI

Il porporato francese e il segretario di Stato, nonostante la diversa estrazione, il primo del gruppo dei diplomatici e il secondo di matrice curiale (romano), si sopportano felicemente da sette anni. Non si possono definire alleati, ma nemmeno concorrenti: il potere non ha colore né odore se distribuito. E Bertone è un maestro del genere.

L'apertura a Mamberti, potenziale prossimo segretario di Stato, è una garanzia sugli anni a venire. Lo scambio Balestrero-Camilleri celebra il controllo totale di Bertone sul forziere santo, lo Ior. Il cardinale piemontese si è assicurato la guida sino al 2015 di quella commissione di porporati che seleziona i laici: il 2015 è una data che va ben oltre la permanenza del 78enne Bertone al governo vaticano che, a un passo da una storica sede vacante con il pontefice vivente, ha puntellato il Cda Ior con il tedesco Ernest von Freyberg.

monsignor Ettore Balestreromonsignor Ettore Balestrero

Dal 1 marzo, il cardinale sarà anche camerlengo, cioè avrà a completa disposizione le finanze straordinarie e l'amministrazione ordinaria. In questi giorni di interregno, Bertone è riuscito anche a rispolverare il vecchio (e già bocciato) progetto di un polo sanitario cattolico: fallito l'aggancio al morente San Raffaele di Milano, il Vaticano si è gettato verso l'istituto dermopatico Idi, travolto da scandali, indagini e debiti.

Ettore BalestreroEttore Balestrero

Anche la partita Idi sta per terminare: prima è stato spedito il cardinale (bertoniano) Giuseppe Versaldi e poi il commissariamento è finito al discusso Giuseppe Profitti, direttore generale del Bambin Gesù, ex dirigente regionale ligure condannato in appello a sei mesi per concorso in turbativa d'asta per un appalto in una mensa all'Asl di Savona.

La prossima settimana, però, inizierà la campagna elettorale in Vaticano per l'elezione del nuovo Papa: i cardinali stranieri vogliono leggere la relazione su Vatileaks, gli italiani vanno di fretta e preferiscono ripararsi in Conclave.

 

 

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